L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Rivoira, due primati tecnologici e varietà globali. Il video del nuovo stabilimento

                      Rivoira video hp
                      Dallo scorso agosto la storica azienda piemontese lavora le mele nel nuovo stabilimento ad elevata automazione. Sorge a Verzuolo (Cuneo) affianco al precedente ed è dimensionato per lavorare fino a 100 mila tonnellate di prodotto. L’investimento è stato di 26 milioni di euro. Tra i plus del nuovo stabilimento ci sono il controllo della qualità interna delle mele, grazie alla tecnologia Aweta, e i due magazzini automatici: uno per i bins e uno per il prodotto confezionato e pallettizzato. Qui sotto il nostro video esclusivo!

                       

                      di Eugenio Felice (articolo completo su Fm, edizione di gennaio 2017)

                       

                       

                      Abbiamo visitato subito dopo le festività natalizie la Rivoira Giovanni & Figli Spa di Verzuolo (Cuneo). La storica azienda piemontese, giunta alla terza generazione, punta di eccellenza nel mondo ortofrutticolo non solo nazionale, ha inaugurato nell’agosto 2016 il nuovo stabilimento per la lavorazione delle mele che è sorto a fianco di quello precedente. L’investimento complessivo è stato dell’ordine dei 26 milioni di euro. Non si tratta quindi di un ampliamento o ammodernamento: è tutto nuovo, la sala per la selezione, i magazzini automatici e la sala lavorazione si trovano in un edificio eretto dove fino alla primavera 2014 c’era un frutteto.

                       

                      Ci sono due cose che distinguono il nuovo stabilimento da qualsiasi altro che lavora mele in Italia, Trentino e Alto Adige compresi: il controllo della qualità interna dei frutti e il magazzino automatico per il prodotto già confezionato e pallettizzato. In realtà è già dal 2009 che la Rivoira ha il modulo Inscan nelle calibratrici Aweta per il controllo della qualità interna: riconosce eventuali difetti interni e valuta grado zuccherino ed elasticità interna del frutto che si traducono in croccantezza, gusto e sapore. Le due calibratrici elettroniche Calistar, ognuna con 6 linee di calibratura e 57 uscite, hanno poi un sistema evoluto di selezione della qualità esterna denominato Power Vision – HyperSpectral per selezionare, oltre ai consueti parametri, anche eventuali difetti della buccia con un software a parametri customizzabili.

                       

                      Il risultato? Il consumatore finale, che sia in Europa, Medio Oriente o America Latina, non può più trovare spiacevoli sorprese quando taglia la mela. Un dettaglio non secondario, soprattutto se si spedisce oltremare e un guasto non visibile può compromettere la spedizione. E di oltremare la Rivoira ne fa parecchio, da sempre. con circa il 65 per cento della produzione spedita via nave. Un unicum a livello italiano dicevamo, quello del controllo interno delle mele, che ha però dei riscontri all’estero: Aweta da dieci anni a questa parte ha installato il sistema Inscan in stabilimenti che lavorano mele in Austria, Germania e Nord America e in altre decine di stabilimenti in giro per il mondo che lavorano altri tipi di frutta (kiwi, drupacee, esotico, etc). Un sistema insomma collaudato e apprezzato.

                       

                      E veniamo ai due magazzini automatici. Il primo per il prodotto conferito in natura e pre-calibrato è alto 34 metri e ha una capacità di 18 mila bins. Serve per “parcheggiare” il prodotto uscito dalla calibratrice prima di andare in automatico con degli LGV (carrelli laser guidati) nella sala di confezionamento, che alla Rivoira conta 5 gruppi produttivi per 18 linee, tutti dotati di tunnel di ceratura, indispensabile per servire alcuni mercati come il Medio Oriente. Quello che però non ha ancora nessuno in Italia e probabilmente in Europa nel settore ortofrutta è il magazzino automatico per il prodotto confezionato e pallettizzato, alto 21 metri e capace di 2.000 pallet. Tra i vari vantaggi ci sono la riduzione sostanziale del numero di carrellisti e della possibilità di errore nel carico e la possibilità di fare dei carichi misti, con varietà diverse.

                       

                      Copyright: Fruitbook Magazine