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                      Droni a Venezia: al via accordo tra Enac e Comune per l’urban delivery

                      Droni Venezia
                      Droni su Venezia. È stato firmato lo scorso 18 marzo un protocollo di intesa tra la giunta comunale di Venezia e l’Enac, ente nazionale per l’aviazione civile, per sperimentare l’utilizzo di sistemi intelligenti di urban delivery con droni. Venezia si avvia così all’utilizzo di droni e altri mezzi a pilotaggio remoto per sperimentare un sistema che, in un futuro non troppo lontano, potrebbe risultare utile per trasportare medicinali e piccoli beni di necessità, in un contesto complesso – come quello veneziano – fatto di canali e isole piccole e grandi. Si punta però anche al trasporto di passeggeri in carne ed ossa, in vista dei Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026

                      di Massimiliano Lollis

                      Droni Venezia

                      (Foto: @canmandawe, Unsplash).

                      A Venezia imbattersi in droni che trasportano piccoli pacchi tra calli, canali e piazze potrebbe diventare la normalità in un futuro non troppo lontano. Come riportato dall’agenzia Ansa, è stato siglato in questi giorni un protocollo di intesa tra il Comune di Venezia e l’Enac, ente nazionale per l’aviazione civile, per promuovere e sperimentare l’utilizzo di sistemi intelligenti di urban delivery con droni nel capoluogo veneto. Nello specifico, lo scopo dell’accordo è quello di “individuare le condizioni operative utili alla definizione da parte dell’Enac di uno schema di regolamentazione, condiviso con il comune, che consideri il fragile equilibrio del territorio lagunare e che tuteli il patrimonio storico-culturale e ambientale della Città”.

                      Non solo: il protocollo prevede anche la “definizione di modalità di sviluppo di operazioni urbane tramite la sperimentazione e l’utilizzo di servizi U Space per i droni”, ovvero la definizione di servizi volti a regolare l’accesso sicuro ed efficiente dei droni nello spazio aereo. In parole povere, droni nei cieli del veneziano potrebbero presto diventare una presenza abituale, con buona pace dei molti gabbiani. “I droni – ha dichiarato all’Ansa l’assessore all’Ambiente Massimiliano De Martin – saranno sempre più uno strumento fondamentale per il controllo del territorio, per la sicurezza pubblica ma anche per consentire il collegamento tra le tante isole della laguna e chi le abita”.

                      Certo questo non significa che ognuno possa decidere liberamente di far volteggiare droni sui cieli della città. Per farlo è ancora necessario ottenere i permessi dalle autorità del caso, anche perché i rischi di un’eventuale avaria al mezzo potrebbero andare dalla perdita del mezzo stesso e della merce trasportata in acqua (nel migliore dei casi) al danneggiamento di oggetti fino al ferimento di passanti. Anche per questo motivo, come anticipato, il protocollo d’intesa firmato va proprio nella direzione di una tutela del territorio. È però indubbio che questo accordo rappresenti un passo in avanti nella direzione dei progetti avveniristici di Amazon & co. (ne scrivevamo molto già nel lontano 2016, qui). L’adesione di Venezia al protocollo, come scrive Il Gazzettino, rientrerebbe in un progetto più ampio, che dovrebbe vedere una sperimentazione nell’utilizzo di droni anche a Roma, Milano e Torino.

                      Va poi detto che al Comune di Venezia si parla di droni già da tempo. Come riporta lo stesso quotidiano, quattro anni fa Ames Spa, società partecipata del Comune di Venezia, aveva avviato una sperimentazione per la consegna di medicinali attraverso droni. In effetti il prodotto farmaceutico si presta particolarmente alla consegna via drone, essendo generalmente leggero, di dimensioni contenute e con un’importanza tale da giustificare un’azione di questo tipo e la richiesta delle autorizzazioni del caso.

                      Droni Venezia

                      Un modello di drone per passeggeri della start up tedesca Volocopter.

                      Un obiettivo più ambizioso è quello di arrivare al trasporto di persone su veicoli a controllo remoto. Anche qui si stanno facendo passi da gigante: come riporta sempre l’Ansa, Volocopter, start up tedesca pioniera della mobilità aerea urbana, ai primi di marzo ha raccolto 200 milioni di euro di nuovi finanziamenti destinati a consolidare la sua leadership in un mercato che secondo le previsioni arriverà a valere 9,1 miliardi di dollari nel 2030.

                      Il programma di Volocopter – che vede anche l’italiana Atlantia tra i nuovi finanziatori – prevede di accompagnare il drone elettrico denominato VoloCity alla certificazione e poi accelerare il lancio delle prime operatività commerciali come i servizi di aerotaxi elettrici autonomi e il trasporto di merci con la soluzione VoloDrone. L’azienda tedesca – che è la prima e unica azienda specializzata del settore a ricevere l’approvazione dalle autorità europee – punta a trasportare passeggeri in sicurezza nelle aree metropolitane entro due anni. Una prospettiva che, nelle intenzioni dei promotori del protocollo, potrebbe aprire nuovi scenari di sviluppo per la città lagunare, anche in vista dei Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026. 

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