Dall’8 dicembre a Bologna alla Croce di Casalecchio e a Sasso Marconi ai Borghetti di Pontecchio uno speciale albero di Natale fa brillare il quartiere di solidarietà: è alto sei metri, realizzato con 150 cassette di legno e contiene frutta e verdura di stagione e beni alimentari vari, oltre a oggetti utili per i più bisognosi. Si tratta dell’iniziativa solidale ideata dall’imprenditore Mirko Lleshaj, titolare del negozio Ortofrutta di Giada. Un luogo di scambio dove è viva la magia del Natale: chi ha di più dona, chi è bisognoso prende, nel totale anonimato

Dalla Redazione

Mirko Lleshaj, titolare di Ortofrutta Giada (foto pagina Instagram del negozio)

“Se hai bisogno prendi, se puoi metti”: un messaggio tanto semplice quanto importante. È l’invito che campeggia a Bologna, alla Croce di Casalecchio, accanto allo speciale albero di Natale allestito da Ortofrutta Giada, negozio di frutta e verdura e panificio che quest’anno per Santa Lucia, quando si accendono le luminarie, ha illuminato il quartiere di solidarietà. Un albero del cuore, composto da 150 cassette di legno impilate una sopra l’altra, a comporre la caratteristica forma di abete, in ognuna delle quali c’è spazio per mettere del cibo da donare ai più bisognosi. Chi ha qualcosa da dare, appunto, riempie le cassette, chi ha bisogno prende.

Il risultato è un albero di Natale colorato e pieno di generosità, dove a dare colore alla composizione troviamo frutta e verdura di stagione, ma anche tanti cibi non deperibili donati dalla gente e dai negozianti del quartiere.

L’albero di Natale con la frutta a Sasso Marconi

L’idea è del titolare del negozio Ortofrutta Giada, Mirko Lleshaj, imprenditore 38enne di origine albanese che vive da oltre 20 anni in Italia e che a Bologna ha all’attivo tre punti vendita nei quali lavorano 22 collaboratori. Dopo l’esperienza positiva fatta a Sasso Marconi lo scorso anno, Lleshaj ha deciso di raddoppiare, montando due grandi alberi solidali alti 6 metri, uno nel quartiere Croce di Casalecchio, appunto, e l’altro ai Borghetti di Pontecchio, spiega Il Resto del Carlino.

“Con l’inizio della stagione più fredda nelle campagne, per Santa Lucia, anche nel mio paese di origine c’era questa usanza diremmo oggi ‘solidale’: chi aveva avuto raccolti più abbondanti ne donava una parte a chi aveva avuto una stagione meno ricca”, spiega l’imprenditore al Carlino. “Chiunque può scegliere di mettere in condivisione, se può, frutta o cibo, oppure prenderne, nel completo anonimato – aggiunge a proposito delle sue installazioni solidali -. Sono tante le persone che stanno attraversando un momento difficile, e specie in questo periodo pensiamo soprattutto a loro, come si addice al Natale”.

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