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                      Abolizione dell’Irap agricola nel 2016, boccata d’ossigeno per le imprese

                      agricoltura
                      Si tratta di una disposizione da inserire già nella prossima legge di Stabilità, che dovrà essere presentata entro il 15 ottobre, per renderla, quindi, operativa già nel 2016. . “Il prossimo”, ha spiegato il ministro Maurizio Martina, “è l’anno di una svolta fiscale soprattutto sul settore agricolo e tra correzione, abolizione dell’Imu agricola e abolizione dell’Irap agricola noi possiamo fare un’operazione molto forte, a tutto vantaggio della difesa del reddito degli agricoltori”

                       

                      agricoltura“L’Irap agricola abolita nel 2016”. La promessa arriva dal ministero dell’Agricoltura e potrebbe rappresentare una boccata d’ossigeno per tutti i produttori. Una disposizione da inserire già nella prossima legge di Stabilità, che dovrà essere presentata entro il 15 ottobre, per renderla, quindi, operativa già nel 2016. All’ipotesi sta lavorando da settimane il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, d’intesa con Palazzo Chigi. In pratica si anticipa di un anno per l’agricoltura l’intervento sull’Irap già annunciato per tutti dal presidente del Consiglio per il 2017. “Il 2016”, ha spiegato il ministro Maurizio Martina, “è l’anno di una svolta fiscale soprattutto sul settore agricolo e tra correzione, abolizione dell’Imu agricola e abolizione dell’Irap agricola noi possiamo fare un’operazione molto forte, a tutto vantaggio della difesa del reddito degli agricoltori”. Se entrambi i provvedimenti andassero in porto, nel complesso il taglio delle tasse per le imprese agricole supererebbe i 500 milioni di euro già da gennaio.

                       

                      Nel settore agricolo l’Irap pesa per oltre 200 milioni di euro l’anno e grava su circa 250 mila imprese, per lo più di piccole dimensioni. Per avere un’idea, nell’anno d’imposta 2012, i contribuenti sono stati in totale 239.560. Di questi 227.878 hanno versato importi fino a 1.907 euro; poco più di cinquemila rientrano nello scaglione successivo, fino a 5.400 euro, 3.400 imprese hanno versato fino a 8.594 euro, e così via a scalare. L’idea del governo è agevolare gli imprenditori agricoli che non hanno ricevuto alcun beneficio dal Jobs Act: la riforma prevede infatti l’abbattimento del costo del lavoro sui contratti a tempo indeterminato, ma il settore agricolo utilizza per lo più contratti stagionali.