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                      Agricola Campidanese, angurie e meloni al top. Nuovo servizio tv

                      L’ultima puntata di Linea Verde Radici, il programma di Rai 1 condotto da Federico Quaranta, dedicata alla Sardegna ha puntato i riflettori su Agricola Campidanese, la grande O.P. sarda primo produttore di meloni e angurie dell’isola. Con il direttore commerciale Salvatore Lotta abbiamo fatto il punto sulla campagna, che vede Gavina, la mini anguria senza semi entrata con successo anche nella linea Origine di Coop, con il vento in poppa. Con il figlio Marco Lotta, responsabile commerciale e logistica, parliamo invece degli investimenti in sostenibilità

                      di Carlotta Benini

                      Agricola Campidanese Marco Lotta

                      Marco Lotta davanti alle telecamere di Linea Verde Radici

                      Investire sulla qualità premia, anche e soprattutto se questa è accompagnata da un impegno costante nei confronti dell’ambiente e della sostenibilità delle coltivazioni. Se parliamo di Agricola Campidanese, gli investimenti green negli ultimi anni si sono moltiplicati, complice anche una visione giovane e dinamica sul comparto ortofrutticolo. “Non coltiviamo la terra, ce ne prendiamo cura” esordisce Marco Lotta, responsabile commerciale e logistica della grande O.P sarda, di fronte alle telecamere di Rai 1, intervistato da Federico Quaranta nell’ambito dell’ultima puntata di Linea Verde Radici, andata in onda il 17 luglio scorso (guarda qui il servizio)

                      “La sostenibilità non è una parola da usare per fare marketing, questo si chiama greenwashing. È una necessità e un dovere che abbiamo nei confronti dell’ambiente e della salute del consumatore – ci spiega Marco Lotta, che abbiamo raggiunto telefonicamente -. La nostra azienda si impegna da sempre per la salute della sua terra e della sua gente e in questa direzione vanno gli ultimi investimenti che abbiamo fatto nei sistemi di irrigazione 4.0, che ci permettono di ottimizzare le risorse idriche, nell’utilizzo di fonti energetiche alternative come il fotovoltaico e in una gestione meno energivora del suolo”.

                      “Utilizziamo insetti utili – prosegue – , siamo particolarmente attenti alla salute delle api, fondamentali per l’ecosistema, e siamo orientati a un sempre minor utilizzo di fitofarmaci. A questo proposito stiamo mettendo a punto la produzione a residuo zero, una tipologia di coltivazione che sposa appieno la nostra filosofia”.

                      Agricola Campidanese Gavina

                      La mini anguria Gavina da quest’anno inserita con successo anche nella linea Origine Coop

                      Sostenibilità dunque, nel rispetto delle risorse naturali e della biodiversità, e anche dal punto di vista sociale, attraverso una filiera controllata, con l’obiettivo di garantire la salute e la sicurezza del consumatore. Consumatore che oggi è sempre più attento ed esigente, e che si sente gratificato quando sui banchi trova un prodotto di qualità che mantiene le sue caratteristiche in modo costante. È il caso di Gavina, esempio di eccellenza in questo senso: la mini anguria striata senza semi de L’Orto di Eleonora, il brand di Agricola Campidanese, quest’anno festeggia 15 anni di storia con il vento in poppa. Grazie anche alla massiccia campagna di comunicazione televisiva (leggi qui), le vendite sono positive e il gradimento da parte di buyer e consumatori è alto. “Stiamo ottenendo ottimi riscontri – rivela Salvatore Lotta, direttore commerciale di Agricola Campidanese -, Gavina è sempre più conosciuta e apprezzata dai consumatori, che riconoscono la sua qualità costante e la sanno distinguere dalle comuni angurie baby”.

                      Non è un caso, infatti, che il post di Coop Italia che annunciava qualche settimana fa l’arrivo sui banchi della nuova anguria I love Gavina a marchio Origine abbia riscosso in poche ore tantissimi commenti positivi da parte dei consumatori soddisfatti dall’acquisto. “Un’operazione di co-branding, quella con Coop, che si sta sviluppando in modo molto positivo”, sottolinea Lotta.

                      “Quest’anno per Gavina abbiamo incrementato la produzione del 40%, passando dagli 80 ettari del 2020 agli attuali 120 ettari – prosegue il direttore commerciale di Agricola Campidanese -. Ad oggi non abbiamo un chilo di prodotto in giacenza, le richieste dei clienti sono tutte evase e non abbiamo potuto prendere nuovi ordini. A questo proposito stiamo già iniziando a pianificare la campagna 2022, per la quale prevediamo ulteriori investimenti, per assecondare le esigenze delle sempre più numerose insegne della Gdo che vogliono diversificare con un prodotto premium e di nicchia e anche per dare risposta alla crescente domanda da parte dei buyer esteri. Grazie alla collaborazione con Codma Op, amplieremo la produzione nel territorio umbro-marchigiano, dove attualmente sono a dimora 8 ettari di Gavina”.

                      Agricola Campidanese Corallo

                      Corallo, il melone verde dalla tipica polpa arancione e dolcissima

                      Oltre al mercato interno, le angurie L’Orto di Eleonora sono distribuite anche in Germania, Austria, Olanda, Svizzera e Regno Unito. Parliamo di Gavina e anche di Eleonora, l’anguria nera di medio formato particolarmente dolce ed elegante, anch’essa senza semi. “Anche in questo caso abbiamo incrementato le superfici del 30% rispetto allo scorso anno, toccando quota 120 ettari – spiega Lotta -. Dopo un piccolo stallo a metà luglio a causa dell’improvviso abbassamento delle temperature, il mercato è tornato a essere dinamico e la domanda, anche estera, positiva”.

                      Agricola Campidanese è il primo produttore di angurie in Sardegna, e anche di meloni. Nel paniere estivo de L’Orto di Eleonora spicca Corallo, il melone verde dalla caratteristica polpa arancione su cui l’azienda sta scommettendo sempre di più. “La campagna 2021 sta andando molto bene, Corallo, con le sue eccellenti caratteristiche organolettiche e con il grado brix elevatissimo (16-17 gradi), è un prodotto su cui crediamo tantissimo. Stiamo studiandone la stagionalità mettendo a punto per il prossimo anno nuove varietà”.

                      Infine c’è Majores, il melone verde gigante nel gusto. Le piogge di aprile hanno ritardato l’allegagione e di conseguenza il primo raccolto, che quest’anno è partito nella seconda metà di luglio. “La qualità è molto elevata, così come il gradimento da parte del mercato – conclude Savatore Lotta –. I clienti stanno consolidando il loro apprezzamento nei confronti di questo prodotto e delle sue peculiarità”.

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