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                      Agricola Guidi lancia le albicocche a residuo zero. “Sono oltre il 95% dell’intera produzione”

                      Con 300 ettari in produzione e una campagna 2019 che, si stima, raggiungerà le 80 mila quintali, la Società Agricola Guidi di Roncofreddo (Fc) è uno dei top player italiani delle albicocche. Oggi l’azienda romagnola aggiunge alla qualità premium e all’innovazione varietale delle sue produzioni un plus valore: il residuo zero. “Oltre il 95% delle nostre albicocche oggi non presenta residui di fitofarmaci, – ci rivela Roberto Guidi, direzione commerciale – con l’obiettivo di arrivare al 100% in un paio di anni”. Le albicocche sostenibili di Agricola Guidi sono distribuite in sette principali insegne della Gdo italiana, si distinguono sui banchi anche grazie al packaging

                      di Carlotta Benini

                      guidi albicocche residuo zero“Romagna solatìa dolce paese” scriveva alla fine dell’Ottocento Pascoli, nella sua ode alla sua terra natale. Terra genuina e soleggiata, come i suoi frutti migliori, le albicocche, che oggi, oltre alla qualità e all’innovazione varietale, hanno un plus valore: la massima sostenibilità e sicurezza alimentare. Stiamo parlando delle albicocche di Agricola Guidi, azienda con sede a Roncofreddo e un maxi stabilimento produttivo a Carpinello (leggi qui), in provincia di Forlì-Cesena, che entra nel vivo della campagna 2019 con una novità assoluta per il mercato: il prodotto a residuo zero.

                      “Si tratta di un progetto avviato nel 2015, quando sono iniziate le prime sperimentazioni e i primi studi con i nostri tecnici agronomi, al fine di mettere a punto un prodotto a basso impatto ambientale che garantisse l’assenza di residui di fitofarmaci di sintesi in post raccolta”, esordisce Roberto Guidi, direttore commerciale della Soc. Agricola Guidi di Roncofreddo, fondata dal padre, il cav. Giancarlo Guidi, patron del gruppo oggi fra i top player nazionali delle albicocche.

                      guidi albicocche

                      Roberto e Giancarlo Guidi (copyright: Fm)

                      C’è dentro tutto il sole della Romagna nelle albicocche di Agricola Guidi, che ha dedicato alla caratteristica positiva di questa terra i suoi marchi: Albisole è il brand più diffuso, che comprende 16 varietà di albicocche pregiate, dalla consistenza soda e succosa, coltivate in diverse località della Romagna. Rubysole invece è il marchio che comprende nove varietà di albicocche rosse, particolarmente dolci e caratterizzate dalla buccia scarlatta. E poi c’è Premium, il marchio riservato al normal trade e ai mercati ortofrutticoli.

                      Oggi tutte e tre le linee si fregiano anche del marchio “Residuo Zero”: oltre il 95% della produzione di albicocche, infatti, è privo di residui di fitofarmaci. Questo avviene grazie a metodi produttivi rispettosi dell’ambiente, che prevedono un utilizzo drasticamente ridotto di sostanze chimiche, grazie anche all’ausilio di reti antigrandine e anti-insetto, che proteggono le piante. “Oggi abbiamo 300 ettari di albicocche, i due terzi sono dislocati nelle vicinanze dello stabilimento di Carpinello di Forlì, mentre un terzo è situato a Roncofreddo – spiega Roberto Guidi –. Il 50% dei frutteti sono coperti da reti: questo ci ha permesso anche di limitare al minimo i danni da maltempo della primavera anomala appena trascorsa”.

                      guidi albicocche residuo zeroLa produzione entra nel vivo in queste settimane: le varietà di Agricola Guidi, infatti, sono prevalentemente medio-tardive. Le albicocche Albisole sono sui banchi da giugno a settembre, le varietà rosse da giugno ad agosto. Le previsioni per la nuova campagna estiva sono ottimistiche. “Prevediamo volumi abbondanti e un’ampia ricchezza varietale. – rivela Guidi – Complessivamente contiamo di produrre e mettere sul mercato 80 mila quintali di prodotto, il 95% appunto a residuo zero”. Con un’ulteriore novità che riguarda la linea Rubysole: “Lanceremo nuove varietà di albicocche a buccia rossa, ancora inedite sul mercato italiano”, aggiunge.

                      L’azienda romagnola ha fatto il suo debutto sul mercato con il prodotto a residuo zero lo scorso anno, in una catena di supermercati. “Quest’anno siamo presenti con le nostre albicocche a residuo zero in sette principali insegne della grande distribuzione italiana”, precisa Guidi. Il canale di riferimento per le albicocche di Agricola Guidi, infatti, è quello della DO e GDO (a cui è destinato il 90% della produzione). “Al normal trade ci siamo approcciati negli ultimi tempi, con l’obiettivo di crescere anche su questo canale”, spiega. Le vendite destinate all’estero vengono sviluppate in collaborazione con Mediterraneo Group, società del gruppo Apofruit.

                      La nuova linea di albicocche sostenibili si distingue sui banchi anche per il packaging dedicato, con il marchio registrato “Residuo Zero” riportato sulla confezione. Il prodotto è disponibile in vaschette sigillate da 500 grammi e in mini colli filmati, di peso variabile, intorno a 1,3 chilli.

                      Previsioni di sviluppo di questo progetto? “L’obiettivo è quello di arrivare entro un paio di anni al 100% di produzione a residuo zero”, rivela in conclusione Roberto Guidi.

                      Un’ultima novità per la campagna 2019 riguarda il lancio di un nuovo prodotto, in arrivo sul mercato nei prossimi mesi. Si tratta di una linea di albicocche denocciolate e parzialmente disidratate, 100% italiana, 100% romagnola. “Stiamo facendo i primi test sulla produzione, – ci spiega Anita Rustignoli, dell’ufficio Assicurazione Qualità di Agricola Guidi – prevediamo di arrivare sugli scaffali della Gdo a partire dall’autunno, per portare il sole della Romagna nei supermercati tutto l’anno”.

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