Dalla Redazione
Non sembrano affatto placarsi gli animi degli agricoltori, che da un mese ormai sono sul piede di guerra e manifestano con i loro trattori in tutta Europa contro le politiche agricole governative. Dopo i disordini verificatisi lunedì a Bruxelles, quando la protesta in occasione della riunione dei ministri dell’Agricoltura europei è degenerata con lancio di uova e arance e roghi appiccati per le strade, il clima di insoddisfazione è dilagato oltre confine.
In Spagna, in Catalogna, da ieri decine di mezzi agricoli bloccano le arterie stradali, riversandosi in particolare sull’autostrada AP 7, la principale arteria di collegamento con la Francia, che corre lungo la costa orientale spagnola. Ieri a Pontós, al confine franco spagnolo, gli agricoltori hanno permesso il passaggio di più di cento camion che erano rimasti bloccati per oltre sei ore. E hanno bloccato invece i tir che trasportavano frutta e verdura dal Marocco: i prodotti ortofrutticoli sono stati scaricati dai camion e donati al Banco Alimentare di Girona, come riporta La Presse.
Oggi continuano le proteste e i blocchi stradali: colonne di trattori hanno interrotto la circolazione anche sulle Nazionali N-II e N-152, per bloccare i passaggi frontalieri nella provincia di Gerona verso la Francia. Anche a Lleida, sempre in Catalogna, continua il blocco della circolazione nelle principali arterie stradali.
Le proteste in Catalogna sono state convocate dal sindacato Uniò de Pagesos, e dal movimento Revolta Pagesa. Gli agricoltori restano in attesa di risposte su maggiori controlli sulle importazioni di prodotti agricoli da paesi terzi alla Ue, per evitare la “concorrenza sleale”, lo snellimento burocratico e la gestione dell’acqua, segnala l’Uniò de Pagesos in una nota.
In Polonia la protesta è iniziata la scorsa settimana, quando gli agricoltori hanno bloccato il confine con la Germania per dire no al Green Deal europeo e anche alle importazioni di prodotti agroalimentari ucraini, non ritenuti a norma per gli standard fissati da Bruxelles.
Ieri a Varsavia hanno manifestato in 10 mila: a differenza delle proteste della scorsa settimana, la maggior parte dei manifestanti ha deciso di non portare i propri trattori, come riporta Euractiv.
Gli agricoltori polacchi protestano anche contro i cosiddetti corridoi di solidarietà istituiti dalla Commissione europea per facilitare le esportazioni del grano ucraino e di altri prodotti alimentari: come conseguenza i prezzi e la domanda di prodotti nazionali polacchi sono crollati e gli agricoltori dichiarano di essere in perdita.
Oltre alle proteste nelle città e nei paesi, gli agricoltori hanno bloccato i valichi di frontiera e le strade principali verso il confine ucraino per impedire ai camion di cibo ucraino di entrare in Polonia.
Intanto anche in Italia prosegue serrata la protesta. Lunedì la marcia dei trattori ha invaso Milano, con i manifestanti che hanno attraversato con i loro mezzi importanti zone per il traffico cittadino, come piazza Cinque Giornate e la Darsena, come si vede nel servizio video del Corriere della Sera.
Le immagini e i video della protesta meneghina circolano anche sui social: al centro ci sono sempre le stesse tematiche, ovvero la richiesta di una svolta su Pac e Green Deal e fatti concreti per tutelare l’agricoltura italiana.
Ieri invece in Puglia circa 500 agricoltori hanno protestato davanti alla sede del Consiglio regionale a Bari, come riporta Ansa, dopo aver dato vita ad un corteo partito dal Sacrario militare. I manifestanti, raccolti sotto la sigla “Liberi agricoltori”, contestano le richieste di pagamento inviate dal Consorzio di Bonifica: la domanda di riscossione sarebbe stata dichiarata illegittima dalla Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Bari. Nonostante ciò, dicono gli agricoltori pugliesi, il Consorzio starebbe continuando ad inviare le richieste di pagamenti alle imprese agricole, per terreni e immobili urbani.
Tornando al Nord, oggi a Treviso è in corso un altro presidio: centinaia di trattori hanno dato vita alla protesta organizzata da un gruppo autonomo riversandosi nell’area del parcheggio del casello “Treviso Sud” dell’A27 a Silea. La manifestazione, unita alla pioggia, ha fatto scattare l’allerta traffico in otto comuni del comprensorio. Molte le bandiere tricolore, qualcuna con il leone di San Marco e in coda alcuni cartelli di protesta: “No farmer, no food”, “l’agricoltura è vita, non si tocca”, “Se latte sano e italiano vuoi bere, gli agricoltori devi sostenere”.
Copyright: Fruitbook Magazine