Due ragioni sono alla base del cambiamento, considerato molto importante per un settore che vede in Italia tra i maggiori produttori. La prima ragione è che il polistirolo espanso ha un nome diverso in ogni paese, in Francia si dice PSE, in Turchia Strafor, in Spagna polistireno. Ma il motivo principale è che la sua immagine è ancora legata alla plastica e ai suoi effetti nocivi ed inquinanti. Paolo Garbagna, unico membro italiano commissione packaging Eumeps, spiega: “In realtà è composto per il 98% di aria ed al 100% riciclabile”. Proprio per questo galleggia!
Il polistirene viene considerato un materiale sicuro per quanto riguarda la salute dell’uomo e dell’ambiente, infatti questo, al contrario di alcuni materiali isolanti non è cancerogeno. Da alcuni test si è arrivati a scoprire che lo stirene (il monomero da cui si ricava il polistirene espanso) è presente anche in natura in numerosi alimenti, fra cui fragole, fagioli, noci, birra, vino, semi di caffè e cannella, pertanto non può essere definito nocivo né per l’uomo né per l’ambiente.