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                      Al Salone del Libro l’insalata coltivata in idroponica nelle serre dell’Università

                      Alla 30esima edizione della fiera internazionale dedicata alla lettura c’era anche l’Università di Torino con il progetto delle serre dedicate alla coltivazione fuori suolo di insalate. Il progetto, condotto dalla professoressa Silvana Nicola insieme a un team di giovani ricercatori, è stato selezionato per l’innovazione scientifica

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Una delle serre dell’Università di Torino dedicata alla coltura in idroponica di insalata

                      Non solo volumi di carta stampata al Salone internazionale del Libro di Torino. Fra gli espositori della 30esima edizione della rassegna culturale, che si è tenuta dal 18 al 22 maggio nei padiglioni del Lingotto, c’era anche l’Università di Torino con un progetto dedicato alle colture fuori suolo.

                       

                      L’ateneo piemontese sta infatti mettendo a punto delle tecniche per produrre insalata in idroponica. La struttura – realizzata come prototipo nelle serre dell’università ed esposta in mostra a Torino – poggia su un’inedita struttura di legno circondata da mini-canali di plastica. Dentro scorre la soluzione liquida che nutre le piante, le cui radici si sviluppano completamente in acqua.  

                       

                      “Grazie a questo sistema di irrigazione chiuso – spiega la professoressa Silvana Nicola, docente di Agricoltura dell’Università di Torino in un’intervista su La Stampa – lo spreco idrico si riduce notevolmente. L’impatto ambientale è zero. Inoltre, non essendoci terra, non ci sono nemmeno le erbacce, il che significa non dover utilizzare prodotti contro gli infestanti. E poi c’è la questione della torba: ci sono voluti 10 mila anni perché si formasse e noi, dopo averla usata nei nostri vasi o orti, la buttiamo nell’organico e dobbiamo pure pagare per smaltirla. È assurdo. Qui il problema è risolto”. 

                       

                      A sinistra la professoressa Silvana Nicola al Salone del Libro

                      La coltivazione fuori suolo è sicura e sostenibile, senza Ogm e senza utilizzo di prodotti chimici e agrofarmaci.

                       

                      Con la tecnica idroponica si può coltivare di tutto, specie piante piccole e a ciclo corto come insalata, pomodori ed erbe aromatiche, che già crescono nelle due serre universitarie di 150 metri quadri, a Carmagnola. Una è come quella in mostra al Salone, l’altra è fatta con pannelli che galleggiano in acqua.  

                       

                      “La nostra – continua la professoressa – serve per ottimizzare la produzione in termini di proprietà organolettiche del prodotto e sicurezza alimentare”.

                       

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