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                      Al via Asia Fruit Logistica, +30% la superficie espositiva, boom di italiani

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                      Si apre oggi, mercoledì 3 settembre, l’ottava edizione di Asia Fruit Logistica, la più importante fiera di settore dell’area. La superficie, dicono gli organizzatori, è aumentata del 30 per cento rispetto all’anno scorso. Una quarantina gli espositori italiani, + 15/20 per cento la superficie prenotata, seconda presenza dopo la Cina. Tra gli operatori che hanno aumentato gli investimenti c’è la Unitec (calibratrici)

                       

                      di Eugenio Felice

                       

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                      (Copyright: Fm)

                      Ormai è tutto pronto: all’Asia World Expo, quartiere fieristico adiacente all’aeroporto internazionale, sta per aprire i battenti l’ottava edizione di Asia Fruit Logistica. Gli organizzatori – gli stessi della Fruit Logistica che ogni febbraio si tiene a Berlino – hanno annunciato oltre 460 espositori provenienti da quasi 40 Paesi. La superficie espositiva è aumentata del 30 per cento rispetto allo scorso anno, a testimonianza dell’interesse degli operatori del settore per quest’area, che non comprende solo la Cina ma anche l’India e tutto il Sudest asiatico. Forte come da tradizione la presenza italiana, con circa 40 espositori (vedi l’elenco espositori) e una superficie prenotata del 15/20 per cento rispetto al 2013, seconda solo alla Cina. Alcuni stand hanno deciso di investire maggiormente, come nel caso della Unitec di Lugo di Ravenna, specializzata nelle calibratrici. Nella giornata di martedì 3 settembre si è tenuto il congresso internazionale, oltre 400 delegati da ogni parte del mondo, ma solo tre dei quali italiani: chi scrive, Giulia Montanaro di Assomela e Giordano Giardi di NCX Drahorad. In nessuno speach si è mai parlato di Italia.

                       

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                      Ultimi ritocchi a uno degli stand italiani (Copyright: Fm)

                      La presenza degli italiani si conferma in fiera a macchia di leopardo, evidenziando una certa disorganizzazione. Manca la presenza pubblica, come se quanto accada a queste latitudini non dovesse interessare i nostri funzionari, unica eccezione la EOS di Bolzano, che però ha una presenza sotto tono rispetto ad altre manifestazioni. Le esportazioni italiane verso l’area crescono e riguardano essenzialmente le mele – inaccessibili però al mercato cinese – e i kiwi. Buone prospettive ci potrebbero essere nel medio termine anche per l’uva da tavola e la frutta estiva a nocciolo. L’India si conferma Paese in costante crescita per le importazioni, soprattutto di mele, mentre l’Indonesia potrebbe essere la vera sorpresa dei prossimi anni. Nella breve visita che abbiamo fatto a una piccola catena distributiva di altissima gamma, City’super, rivolta soprattutto agli “espatriati”, come vengono chiamati gli occidentali che lavorano a Hong Kong, una comunità di oltre 200 mila persone, abbiamo constatato la presenza di prezzi elevatissimi ma la totale assenza di prodotto italiano nella frutta e verdura fresca, mentre nell’alimentare confezionato – latticini, salumi, vino, birre, etc – la presenza è importante.

                       

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                      Pesche a pasta bianca vendute in confezione da due frutti a 9,50 euro al chilo (Copyright: Fm)

                       

                      Copyright su testo e foto: Fruitbook Magazine