Dalla Redazione
È ufficiale, dal primo ottobre parte anche in Italia il trimestre anti-inflazione. Ad aderire all’iniziativa voluta dal Governo per dare sostegno ai consumatori alle prese con i continui rincari nel carrello della spesa, oltre alla Gdo, è anche il mondo dell’industria, che inizialmente si era fatto da parte (leggi qui) . Lo annuncia il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a seguito dell’accordo ufficiale stipulato i giorni scorsi con le nuove sigle che hanno deciso di aderire al patto anti-inflazione, ovvero Federalimentare, Unionfood, Centromarca e IBC. Dal vertice con il ministero è emerso uno “sforzo collettivo del sistema Paese per contenere i prezzi”, ha dichiarato Urso.
In precedenza, avevano già firmato: Federdistribuzione, Associazione Nazionale Cooperative dei Consumatori COOP, Associazione Nazionale Cooperative fra i Dettaglianti, Confcommercio – Imprese per l’Italia, Federazione Italiana Esercenti settore Alimentare – Fiesa Confesercenti, Federfarma – Federazione nazionale unitaria dei titolari di farmacia italiana, A.S.SO.FARM. Federazione Aziende e Servizi Socio Farmaceutici, Federazione Farmacisti e Disabilità Onlus, Movimento Nazionale Liberi Farmacisti (MNLF) – Confederazione Unitaria delle Libere Parafarmacie Italiane (CULPI), Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane, Unione Nazionale Farmacisti Titolari di Sola Parafarmacia.
Entro il 23 settembre si conoscerà la lista completa degli aderenti, che sarà pubblicata sul sito del Ministero.
Quali prodotti costeranno meno da ottobre a dicembre? E quanto risparmieranno i consumatori nel fare la spesa? Nei prossimi giorni si definiranno il paniere di articoli a prezzi calmierati e le regole applicative: si attendono linee guida operative entro il 10 settembre. Teoricamente dovrebbero subire ritocchi al ribasso i prodotti di prima necessità ma non solo: dal pane alla passata di pomodoro e ai prodotti confezionati (carne, pasta, uova, zucchero, latte, riso, sale, cereali e farina), passando per i pannolini e i prodotti per l’infanzia e la cura della persona, l’igiene personale e la casa.
Per quanto riguarda la frutta e la verdura, l’industria non dovrebbe abbassare i listini, ma questi prodotti potrebbero rientrare in alcune promozioni settimanali o linee di convenienza delle singole catene di supermercati, come riporta Il Messaggero. L’olio invece potrebbe avere un prezzo bloccato.
Per quanto riguarda gli sconti, si seguirà il modello già messo in campo dalla Francia, con sconti dal 2-3% fino al 10%. Non sembra tanto, ma su una spesa media si arriva complessivamente a 4 miliardi di euro: nel trimestre si tradurrebbe in alcune centinaia di euro a famiglia.
Gli sconti – variabili per prodotto e per marca – saranno sponsorizzati da un’apposita pubblicità progresso della presidenza del Consiglio e le iniziative saranno firmate, anche all’ingresso dei supermercati e dei negozi, da un bollino tricolore “anti-inflazione” del governo.
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