L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Paniere anti-inflazione, 4 mld di risparmi per le famiglie. Ok dell’industria?

                      Woman pushing a cart and checking a grocery receipt, grocery shopping and expenses concept

                      Il primo ottobre parte in Italia il trimestre anti-inflazione, l’iniziativa promossa dal governo d’intesa con le associazioni della distribuzione e del commercio per difendere il carrello della spesa dall’offensiva dell’inflazione attraverso prezzi calmierati. Secondo Assoutenti potrebbe portare alle famiglie italiane risparmi per circa 4 miliardi di euro. Anche il mondo dell’industria ora sembra disponibile a trattare. Per Italmercati si può contrastare l’inflazione con la filiera corta

                      Dalla Redazione

                      Paniere anti-inflazione

                      Sulla stregua del modello francese, dal primo ottobre scatterà anche in Italia il trimestre anti-inflazione, l’iniziativa voluta dal governo per contenere i rincari nel carrello della spesa con un paniere di prodotti di largo consumo e di prima necessità a prezzi calmierati, attraverso l’applicazione di prezzi fissi, attività promozionali o altre iniziative, nei punti vendita che aderiscono all’iniziativa (leggi qui). Il protocollo è stato sottoscritto ad agosto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dai rappresentanti delle associazioni della distribuzione e del commercio, mentre i produttori in un primo momento si sono sfilati dall’intesa, giudicando “impraticabile” il patto contro il caro prezzi.

                      Ora invece sembra che gli appelli del ministro abbiano fatto breccia anche nell’industria, che sembra – in parte – disposta ad avviare le trattative. All’interno di Federalimentare si registrano posizioni diverse, c’è chi ritiene che l’accordo sia migliorabile e chi invece valuta le attuali condizioni non accettabili, ma non esclude la possibilità di valutare nuove trattative. In Centromarca, ad esempio, sono in corso valutazioni per trovare una soluzione che tenga conto delle esigenze delle imprese. Resta invece ferma sulla sua posizione Unionfood, l’associazione che rappresenta grandi gruppi come Barilla e Lavazza, che continua a essere contraria al protocollo e ritiene che al momento non ci siano elementi che la possano portare a cambiare posizione in merito al trimestre anti-inflazione, come riporta Il Corriere della Sera-L’Economia .

                      L’industria non è insensibile al problema dell’inflazione, precisano i produttori, ma ritiene che qualsiasi impegno sul valore del prodotto finito non possa prescindere da un coinvolgimento di tutti gli operatori della filiera, compreso il settore dell’energia e i produttori di materie prime, come riporta il Corriere. In ogni caso, fanno sapere le associazioni dell’industria alimentare, non c’è ancora nulla di deciso. E, come confermano anche fonti vicine al governo, al momento non sono previsti incontri al ministero delle Imprese. Sono in corso, invece, dei colloqui tra le sigle del comparto e a breve potrebbero esserci nuovi sviluppi.

                      Le modalità con cui si svilupperà il trimestre anti-inflazione saranno definite entro il 10 settembre.

                      Assoutenti: pronti al monitoraggio dei prezzi da ottobre

                      Assoutenti accoglie positivamente l’apertura dell’industria a una possibile adesione al patto anti-inflazione. Secondo l’associazione il paniere di prodotti a prezzi calmierati potrebbe determinare a regime risparmi per circa 4 miliardi di euro alle famiglie italiane, come si legge in una nota. La stima prende in considerazione l’ipotesi di un abbattimento dei prezzi del 10 percento sul carrello della spesa nel trimestre di applicazione dell’accordo. In questo caso il risparmio medio per una famiglia tipo sarebbe di 155,3 euro, di cui circa 140 euro solo per la spesa alimentare.

                      In attesa che altre categorie economiche aderiscano al patto anti inflazione, Assoutenti si sta organizzando per realizzare a partire da ottobre una serie di monitoraggi sui prezzi in tutta Italia, “affinché la riduzione dei listini sia reale su tutti i prodotti che saranno inseriti nel paniere”, dice l’associazione.

                      Contrastare l’inflazione con la filiera corta

                      Le famiglie, che nell’ultimo anno hanno visto erodere progressivamente – e in modo preoccupante – il loro potere d’acquisto, oggi comprano meno e peggio. “La sfida – dice Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati, ai microfoni di Askanews, come mostra il video ripreso dal Sole 24 Ore – è quella di far accedere le famiglie a un prodotto magari a filiera corta, di produzione locale, sicuramente di stagione, che possa garantire quell’equilibrio di qualità, ma anche di prezzo, per cercare di contrastare questo fenomeno”. “Certamente nel medio periodo la risposta non può che essere dare alle famiglie opportunità di reddito in più”, riducendo la pressione fiscale magari, aumentando gli stipendi.

                      “Dal punto di vista di chi produce, possiamo chiedere di non fare speculazione, ma se ci sono aumenti di costi oggettivi è difficile non scaricare almeno in parte questi aumenti di costi sui prodotti”, sottolinea il presidente di Italmercati in difesa della produzione.

                      “I mercati, che io rappresento, sono un grande calmiere da questo punto di vista – conclude -, però sono un calmiere che non può certamente quello che succede fuori dalle nostre mura”.

                      Copyright: Fruitbook Magazine