L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Albicocche più belle e per più tempo, ma la produzione 2015 cala del 7%

                      albicocche
                      L’Italia resta il quinto produttore al mondo dopo Turchia, Iran, Uzbekistan e Algeria; lo scorso anno il mercato tedesco ha assorbito il 45% del totale destinato all’estero come nel 2013 ma con un incremento del volume pari al +60%. In crescita del 7% le importazioni

                       

                      albicoccheAnnata in negativo per le albicocche italiane: secondo i dati del Centro servizi ortofrutticoli, per l’annata 2015 in Europa se ne attendono 510mila tonnellate, con una flessione del 4% rispetto al 2014. Le produzioni 2015 vedono l’Italia in calo di circa il 7% rispetto al 2014, una tendenza simile a quella della Grecia mentre per la Spagna si rileva un’ipotesi di crescita del 12% rispetto all’anno scorso e del 21% rispetto alla media 2019/2013.

                       

                      L’Italia è il quinto produttore al mondo dopo Turchia, Iran, Uzbekistan e Algeria. Le regioni più importanti per la produzione che rappresentano ognuna circa il 25% della produzione nazionale sono l’Emilia-Romagna, la Campania e la Basilicata. L’export italiano di albicocche, sempre secondo i dati Cso è in fase di forte crescita. I mercati più rappresentativi rimangono i Paesi dell’Unione Europea che, anche nel 2014, costituiscono il 94% sul totale. Il mercato tedesco ha assorbito il 45% del totale destinato all’estero come nel 2013 ma con un incremento del volume pari al +60%. Al secondo posto si conferma l’Austria con volumi solo di poco superiori al 2013, mentre seguono con incrementi nettamente maggiori sullo scorso anno, le spedizioni in Slovenia, Croazia e Repubblica Ceca.

                       

                      Le esportazioni verso i mercati dei extraeuropei hanno coperto il 5% del totale, una quota leggermente inferiore rispetto agli anni più recenti. Tra questi primeggia la Svizzera mentre la Russia, prima dell’attuazione dell’embargo aveva assorbito quantitativi nettamente maggiori nella fase iniziale della stagione. Tra le altre destinazioni: Emirati Arabi e paesi africani (Libia ed Egitto). Nel 2014 l’Italia ha importato il 7% in più di albicocche rispetto alla stagione antecedente. La frutta è arrivata dai paesi dell’Unione Europea, confermando la contrazione del prodotto in entrata dai Paesi nordafricani.

                       

                      L’innovazione varietale sull’albicocco degli ultimi dieci anni ha completamente rivoluzionato la tipologia di prodotto presente sul mercato, il calendario commerciale e le modalità di coltivazione. L’albicocco, fino a pochi anni fa, era rappresentato sul mercato da una gamma varietale con caratteristiche molto differenziate a seconda dell’epoca di maturazione del frutto. Il calendario di produzione si concentrava su 4 o 5 settimane al massimo mentre ora riesce a coprire un periodo molto più ampio che si avvicina a quello delle pesche e nettarine anche se più breve nella fase tardiva. L’aspetto estetico ha visto la totale sostituzione delle vecchie varietà di colore giallo con varietà caratterizzate da una colorazione di fondo arancione accesa e, per talune cultivar, una pigmentazione rossa diffusa. Il frutto che un tempo soffriva di scarsa resistenza alla manipolazione e confezionamento, maturando molto velocemente, oggi presenta, mediamente, caratteristiche tali da renderlo facilmente trasportabile e quindi esportabile anche in paesi lontani. (fonte Ansa)