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                      Aldi Italia, il 1 marzo apre 10 punti vendita e fa sul serio

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                      (Copyright: Fm)

                      Il 15 febbraio, a Castellanza, c’è stata la tanto attesa presentazione in anteprima del primo concept store di Aldi Italia. Durante l’evento, i vertici della filiale italiana del colosso tedesco, presente in 4 continenti, hanno svelato alcuni dei segreti che hanno alimentato i dibattiti negli ultimi mesi: 1) i primi 10 punti vendita apriranno nel Nord Italia giovedì 1 marzo; la superficie dei punti vendita, riforniti 7 giorni su 7, varierà da 1.300 a 1.500 mq; 1.900 referenze totali di cui 85% a private label; nessun reparto con servizio assistito; grande attenzione a regionalità, biologico, free from, convenience, italianità; 120 referenze di ortofrutta. Il mantra è semplice: grande qualità al prezzo più conveniente, grazie a una efficienza nella supply chain imbattibile. Con un’interessante esperienza d’acquisto. Aldi, in Italia, non sarà un discount

                       

                      di Eugenio Felice

                       

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                      Spesso negli ultimi mesi ci siamo chiesti con quale vestito Aldi si sarebbe presentata in Italia. Una domanda non scontata, considerando che Aldi opera in 10 Paesi (l’Italia sarà l’undicesimo) in modo diverso: si va dal modello “basic” tipico della Germania, dove il gruppo è nato nel 1913, al modello hipster di Trader Joe’s presente in Nord America. Il comune denominatore è anche il motto mondiale del gruppo: great quality at great prices. Un mantra che è stato ripetuto più di una volta da Michael Veiser, group managing director di Aldi, che per l’Italia ha pensato a un “vestito” e un assortimento completamente inediti. “Negli ultimi due anni – ha spiegato Veiser – abbiamo studiato il mercato italiano, partendo dall’analisi dei competitor per arrivare a studiare gli italiani, al fine di poter fare la migliore proposta possibile nei luoghi dove apriremo i nostri punti vendita”.

                       

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                      “Comfortable“. Così lo potremmo definire questo concept store, che sarà replicato in numerose aree del Nord Italia, con 45 aperture entro fine 2018. Ti mette a tuo agio, con un’esposizione molto chiara e piacevole, replicata anche nei vari scaffali con le private label che domineranno l’assortimento con una quota dell’85 per cento. Come nei recenti concept store di Lidl, all’ingresso con un solo colpo d’occhio si possono individuare i vari reparti, grazie all’eliminazione quasi totale della cartellonistica verticale appesa al soffitto. Sorprendente lo spazio tra i vari scaffali, sicuramente non ci sarà rischio di fare slalom o attese con i carrelli. Attenzione elevata al food e ai freschissimi, con l’ortofrutta posizionata subito dopo l’ingresso: 120 referenze, compresa la quarta gamma, con un 15 per cento di biologico e grande attenzione alla regionalità con marchi privati dedicati.

                       

                      Aldi_Fm_Castellanza_frutta-secca

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                      D’effetto i dispenser di frutta secca, proprio come quelli che si trovano da Whole Food Market a New York o a Londra. Attuale la scelta di inserire armonicamente le 15-20 referenze bio nel reparto ortofrutta senza “ghettizzarle” in spazi dedicati / isolati. L’80 per cento dei prodotti è di origine italiana, con l’indicazione sopra gli scaffali anche di alcuni produttori con tanto di foto, pure questa una scelta di comunicazione tipica dei retailer esteri più evoluti come Mark&Spencer o Albert Heijn. Una parte del prodotto è confezionata, un’altra è proposta sfusa con pesatura e prezzatura alle casse. Se sui prezzi non possiamo ancora esprimerci, non essendo oggi indicati all’interno del concept store, sulla qualità possiamo dire che siamo sicuramente a un livello molto alto, marcatamente superiore a quanto offra oggi il medio supermercato italiano.

                       

                      Aldi_Fm_Castellanza_caffe

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                      Tornando al “vestito”, dentro e fuori è probabilmente il più elegante che abbiamo mai visto nel panorama retail nazionale. Rigoroso, ordinato, chiaro, accogliente. Il reparto dei vini è impattante, ci verrebbe da dire quasi sovradimensionato, rispetto alla metratura complessiva. Affianco si trova la macchina del caffè e l’ampio reparto panetteria, con i forni che lavorano all’interno del negozio. I tavolini permettono un pasto fugace o una piccola pausa. Qui come negli altri reparti è tutto a libero servizio, compresa la gastronomia, la macelleria e la pescheria: rientra nella ricerca dell’ottimizzazione dei costi. Per ogni punto vendita ci saranno dai 15 ai 20 addetti. Le promozioni cadranno il lunedì e il giovedì, con 60 prodotti che a rotazione saranno offerti a prezzi scontati. Nei punti vendita non mancheranno isole con prodotti tipici dei discount di matrice tedesca come trapani, aspirapolveri, piumini, etc.

                       

                      Aldi_Fm_Castellanza_vino

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                      Ma, attenzione, come per Lidl, qui non parliamo più di discount, ma di supermercati di media metratura – quella che oggi piace di più agli italiani – con un’ottima esperienza d’acquisto e un assortimento essenziale – già di per sé sinonimo di qualità nei freschissimi essendo garanzia di rotazioni elevate – che punta a un imbattibile rapporto qualità prezzo, che non vuol dire offrire prodotti di mediocre qualità a prezzi sottocosto, ma, come ha sottolineato in più passaggi Veiser, “offrire prodotti della migliore qualità ai prezzi più convenienti del mercato”. Com’è possibile? Grazie a una logistica e una catena di fornitura super efficiente. Il 1 marzo apriranno i primi 10 negozi, distribuiti nei comuni di Bagnolo Mella (BS), Cantù (CO), Castellanza (VA), Curno (BG), Peschiera del Garda (VR), Piacenza, Rovereto (TN), San Donà di Piave (VE), Spilimbergo (PN), Trento.

                       

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                      L’esterno del punto vendita di Castellanza

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