L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Alessandro Borghese alla scoperta del pomodoro Belmonte e degli “ugly fruits”

                      Il celebre chef televisivo è stato in visita al mercato di Praia a Mare (Cosenza), alla scoperta delle eccellenze dell’agroalimentare calabrese, tra cui anche alcuni ortaggi fuori calibro o con piccole imperfezioni estetiche che in gergo anglosassone vengono definiti “ugly fruits” e che nella realtà, dice Borghese, “sono prodotti eccezionali e saporiti”. Ne è un esempio il pomodoro Belmonte, varietà gigante tipica del cosentino, “amata dai fruttivendoli e dal consumatore finale, celebrata dagli chef, ma snobbata dalla Gdo”, ci fa notare Maurizio Aita, imprenditore agricolo cosentino titolare dell’azienda Val d’Esaro 

                      di Carlotta Benini

                      “Un segno, una forma irregolare, la buccia impolverata, un’ammaccatura, un bitorzolo”: tratti distintivi di una tipologia di frutta e ortaggi che alla vista, forse, possono non sembrare perfetti, ma che proprio in queste imperfezioni trovano la loro unicità. In gergo anglosassone li chiamiamo “ugly fruits”: sono quei prodotti ortofrutticoli che “sono sinonimo di cibo naturale e salutare, alla vista a tratti ‘bruttino’, ma nella realtà eccezionale e saporito al palato”. Lo sanno bene i consumatori più attenti alla sostenibilità e alla lotta allo spreco, ora ce lo conferma anche una star dei fornelli e del piccolo schermo: Alessandro Borghese, lo chef gentiluomo noto al grande pubblico per programmi come “4 ristoranti” e “Cuochi d’Italia”.

                      “Quando un difetto rende perfetti!” scrive lo chef televisivo in un post sui social durante la sua visita al mercato di Praia a Mare (Cosenza), nel cuore della Calabria più autentica e genuina, dove si è svolta i giorni scorsi la sua ultima avventura culinaria. Immerso tra le vivaci e fragranti bancarelle, Borghese si è lasciato sedurre dai tesori gastronomici calabri. Tra gli alimenti che hanno catturato la sua attenzione spiccano il pomodoro “gigante” Belmonte – tipica varietà coltivata nel cosentino che si caratterizza per le grandi dimensioni (può arrivare a pesare anche 1,5 chili) e per la polpa soda, dolce e succosa, – le melanzane screziate e, naturalmente, il peperoncino, immancabile protagonista di molti piatti tipici locali.

                      Sui banchi del mercato di Praia a mare alcuni ortaggi, come si vede negli scatti postati dallo chef, risultano effettivamente difettati, fuori calibro o dalla forma irregolare, non adatti esteticamente a essere commercializzati nel circuito della Gdo, ma non per questo meno buoni e genuini, anzi. La naturalezza è proprio il loro valore intrinseco e anche il messaggio che comunicano.

                      Gli chef valorizzano il pomodoro Belmonte e sono capaci di farti pagare 50 euro un piatto con una fetta di questo ortaggio, i fruttivendoli calabresi nonché i consumatori ne vanno pazzi e guai a non avere determinati tipi di prodotti nelle botteghe locali”, ci scrive privatamente l’imprenditore agricolo Maurizio Aita, titolare dell’azienda Val d’Esaro di San Lorenzo Del Vallo (CS), commentando il post di Alessandro Borghese che è diventato virale sui social. “Anche il consumatore nazionale che fa acquisti online sul nostro e-commerce ne esalta la bontà e ci ripaga fidelizzandosi con ordini ormai settimanali – continua il produttore -. E la Gdo, cosa fa? Davanti a codesta bontà gira la testa dall’altro lato e deride determinati prodotti, non capendo invece che potrebbe avviare progetti per valorizzarli. Progetti con cui non solo farebbe lavorare l’agricoltore e le aziende locali, ma andrebbe a creare un indotto, in quanto si tratta di prodotti di eccellenza in grado di conquistare il consumatore, anche quello che va a fare la spesa al supermercato, con benefici da entrambe le parti”. In questo, secondo il produttore cosentino che ci ha contattato in privato, gli slogan “Vicino al territorio” presenti nei punti vendita della Gdo sarebbero davvero autentici.

                      Copyright: Fruitbook Magazine