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                      Altroconsumo, gli ortaggi della Terra dei fuochi superano la prova

                      Altroconsumo_fm
                      Altroconsumo, la prima e più diffusa associazione di consumatori in Italia con 345 mila soci, ha appena pubblicato sul suo sito internet i risultati delle analisi di un certo numero di prodotti alimentari – uova, latticini e verdure – e dell’acqua provenienti dalla Terra dei fuochi. I risultati del laboratorio sono rassicuranti
                      Iene Toffa

                      Il servizio de Le Iene andanto in onda il 16 ottobre 2013

                      Altroconsumo ha effettuato il campionamento di alcuni alimenti a Napoli e in qualche comune (Casal di Principe, Villa Literno, Falciano del Massico, Cancello ed Arnone) situato nel cuore della Terra dei fuochi, ed effettuato un controllo a campione sulle acque del rubinetto in provincia di Napoli e Caserta. Altroconsumo ha prelevato campioni di acqua potabile in 10 abitazioni e una scuola, tra Napoli e Caserta, e ricercato metalli pesanti, trialometani, diossine, furani e PCB.

                      Tutti i risultati delle analisi sono ben lontani da limiti di legge o addirittura assenti dalle acque campionate. Arsenico, piombo, cadmio, nichel e cromo i metalli ricercati: tutti ben lontani dai rispettivi limiti di legge per le acque destinate al consumo umano.  I trialometani (cloroformio, bromoformio, ecc), che sono sottoprodotti della disinfezione delle acque con cloro) presenti al massimo con 8 microgrammi per litro, a fronte di un limite di 30 per le acque da bere. Nessuna traccia degli inquinanti più temuti e persistenti, ma anche più raramente accumulabili nelle acque.

                      Per quanto riguarda gli alimenti, Altroconsumo ha acquistato 48 campioni di ortaggi (cime di rapa, scarola e cavoli), sui quali ha verificato la presenza di metalli pesanti (arsenico, piombo, cadmio, mercurio e cromo) e 16 campioni di alimenti di origine animale (mozzarella e uova), sui quali ha verificato, invece, la presenza di diossine e PCB. I prodotti sono stati acquistati prevalentemente presso negozi tradizionali e mercati; alcuni campioni sono stati acquistati da venditori ambulanti o direttamente presso i produttori. I risultati, come per l’acqua, sono più che soddisfacenti.

                      Per quanto riguarda in particolare le verdure, a comportarsi meglio sono stati i cavoli: in tutti i campioni non è stata ritrovata traccia dei metalli pesanti ricercati. Alcuni dei campioni di scarola hanno fatto registrare la presenza di cadmio, in quantità però 10 volte inferiore rispetto al limite massimo ammesso dalla legge nel caso degli ortaggi a foglia. I campioni di cime di rapa (o friarielli) contenevano tutti cadmio, accompagnato in 2 casi anche dalla presenza di piombo. Anche in questo caso, però, nulla da temere: il campione che conteneva i livelli più elevati dei due metalli (cadmio e piombo), acquistato presso un negozio tradizionale di Napoli, presentava un tenore in cadmio di 5 volte inferiore e un tenore in piombo di 3 volte inferiore rispetto ai limiti massimi ammessi dalla norma europea nel caso degli ortaggi a foglia.

                      Cos’è la Terra dei fuochi
                      “Terra dei fuochi”, ovvero dove sono dati alle fiamme cumuli di rifiuti abbandonati; discariche abusive, residui industriali anche tossici massicciamente sversati o sepolti, non solo al di fuori di ogni regola e legge, ma con il sistematico coinvolgimento della criminalità organizzata; rischio di inquinamento dell’acqua di falda e dei prodotti alimentari… e manifestazioni di cittadini esasperati che sfilano con le foto dei morti di tumore. In Campania sembra che si stia consumando non soltanto un disastro ambientale, ma una vera e propria frana dello Stato e delle basilari regole della convivenza civile.

                      Fonte: Altroconsumo