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                      Amazon al top della classifica Dunnhumby sui retailer Usa. Walmart 14°

                      (c) Progressive Grocer

                      La pandemia spinge Amazon al top della classifica annuale dei retailer americani condotta dalla società di ricerche di mercato Dunnhumby. Grazie a un nuovo indicatore statistico introdotto per stilare la classifica del 2020, che prende in analisi i vantaggi unici della pandemia, Amazon scavalca H-E-B e Trader Joe’s, che l’anno scorso erano rispettivamente in prima e seconda posizione. Walmart e WinCo Foods sono quelle che hanno registrato i cali più significativi. Dal report è infatti emerso che la pandemia ha fatto da volano a fattori differenti dai tradizionali prezzo e qualità, dando una spinta particolare ai retailer che puntano sulla velocità, al di là del prezzo – almeno per il momento

                      Dalla Redazione

                      Amazon

                      Amazon Fresh di Woodland Hills (copyright: Progressive Grocer)

                      Spinta da una pandemia che ha radicalmente modificato il modo in cui i consumatori acquistano i prodotti alimentari, Amazon è emersa per la prima volta in cima al quarto Retailer Preference Index (RPI) annuale di Dunnhumby: un’indagine a livello nazionale che classifica le insegne Usa in base alle preferenze dei clienti. L’RPI ha intervistato più di 10.000 famiglie americane per valutare i retailer statunitensi in base alle prestazioni secondo sette categorie: prezzo, qualità, digitale, operations, comodità, sconti/premi e velocità. A far emergere Amazon nella classifica è soprattutto, ma non solo, il digitale e la velocità di acquisto, che in questo periodo – caratterizzato dalla paura del contagio – è sinonimo di sicurezza.

                      I 14 principali retailer che si distinguono per i più alti punteggi in merito all’indice di preferenza dei clienti sono, nell’ordine: Amazon, H-E-B, Trader Joe’s, Wegmans, Aldi, Market Basket, Sam’s Club, Costco, Publix, Target, Fresh Thyme, ShopRite, Sprouts Farmers Market, Walmart. Nel complesso, Dunnhumby ha analizzato 56 retailer ma, come negli anni precedenti, non ha specificato la classifica generale di tutti loro al di sotto dei primi posti.

                      amazon

                      Amazon, l’anno scorso in terza posizione, ha così sorpassato H-E-B e Trader Joe’s, che l’anno scorso erano rispettivamente in prima e seconda posizione. La pandemia – si legge – ha sconvolto quelle che Dunnhumby definisce le “traiettorie competitive” di molti retailer. Walmart e WinCo Foods sono quelle che hanno registrato i cali più significativi. Inoltre, se Target e Walmart sono spesso viste come eterne rivali e condividono Amazon e Aldi come concorrenti principali, Target ha superato Walmart nel capire il fattore “tempo” per gli acquisti, sottolinea la ricerca: questo gli ha dato un chiaro vantaggio rispetto a Walmart, che comunque si distingue generalmente per offrire quello che Dunnhumby definisce un “nucleo di valore” più elevato. Infatti, i retailer che focalizzano il loro business sulla percezione del valore superiore – definito dalla più forte combinazione di prezzo e qualità che chiama “Value Core”tendono ad avere il maggior successo finanziario e il più forte legame emotivo con i clienti.

                      Il coronavirus ha portato a enormi cambiamenti sulle abitudini dei consumatori, a partire dalla frequenza d’acquisto e alla tipologia di negozi in cui si recano a fare acquisti, obbligando così i retailer a cambiare strategia. Di conseguenza – ha dichiarato Grant Steadman, presidente Dunnhumby per il Nord America – abbiamo deciso di analizzare il 2020 attraverso una lente diversa rispetto agli anni precedenti. Dall’analisi è emerso che ad aggiudicarsi il punteggio migliore del nostro Covid Momentum Metric (un indicatore statistico introdotto quest’anno da Dunnhumby per valutare le performance dei retailer nella pandemia, ndr) è stata Amazon, che si è distinta rispetto alle altre anche nelle valutazioni sulla sicurezza dei clienti, grazie anche alla sua velocità di acquisto e al formato virtuale“. Il risultato mette infatti in evidenza come la pandemia abbia fatto da volano a fattori differenti dai tradizionali prezzo e qualità, dando una spinta particolare ai retailer che puntano sulla velocità, al di là del prezzo – almeno per il momento.

                      Le carte vincenti di Amazon. Grazie ad anni di affinamento della sua reputazione di retailer digitalmente avanzato – che consente alle persone di accedere a un’enorme gamma di prodotti senza dover mettere piede in un negozio – Amazon si è trovata in una posizione invidiabile con la pandemia, momento in cui le persone non erano più così propense a frequentare luoghi pubblici. Tutto ciò ha dato ad Amazon un vantaggio competitivo rispetto ai retailer che si sono limitati ad adottare misure extra di pulizia anche alle casse o a introdurre il senso unico nel punto vendita, di fatto rallentando le persone e aumentando la loro permanenza in negozio.

                      “Quando si guarda ai punti di forza di Amazon, è chiaro il motivo per cui sono i primi quest’anno – si legge nel rapporto -. Amazon occupa una chiara posizione di primo piano in termini di prezzo, classificandosi su questo punto all’undicesimo posto su 56 retailer. Sono anche secondi per velocità e primi in digitale, due dei più importanti driver di preferenza per il Covid Momentum. Grazie alle prestazioni di Amazon sulla velocità e sul digitale ma anche grazie alla sua value proposition e all’attrattività elevata nei confronti dei clienti, Amazon è al primo posto tra i retailer nel 2020, ottenendo il punteggio più alto nel nostro parametro Covid Momentum Metric”.

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