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                      Amazon Fresh: chi l’ha visto?

                      Un esempio di spesa effettuata tramite Amazon Fresh
                      Prima era la Francia, poi la Germania, ora il Regno Unito. Negli ultimi mesi si sono alternate diverse notizie sull’ingresso di Amazon nel mercato della GDO, notizie dai toni eclatanti che di volta in volta segnalavano l’imminente arrivo del servizio Amazon Fresh nel vecchio continente ed il suo debutto in un angolo specifico d’Europa. Peccato però che finora nessuno abbia mai visto il servizio in funzione e anche dagli Stati Uniti non arrivano dati su come stiano andando gli esperimenti di Seattle e San Francisco…

                      amazon fresh

                      di Irene Pasquetto

                      L’impazienza è tanta, forse troppa. Economisti, stakeholders, giornalisti, esperti finanziari e marketing manager vogliono saperne di più: in Europa la frenesia per l’arrivo di Amazon Fresh è incontenibile. La domanda che tutti si pongono è scontata: che conseguenze avrà sulla grande distribuzione tradizionale? Giusto pochi giorni fa il Sole 24 Ore ha pubblicato l’ennesimo articolo su “dove e quando” sbarcherà Amazon fresh, questa volta parrebbe che il “virus” si diffonderà da Londra “nei prossimi mesi”.

                      Un esempio di spesa effettuata tramite Amazon Fresh

                      Un esempio di spesa effettuata tramite Amazon Fresh

                      La verità è che non si sa ancora quando esattamente Amazon Fresh arriverà, anche se ormai possiamo dire con certezza che il momento fatidico è vicino. Al di là della data precisa, ad ogni modo, quello che le catene tradizionali dovrebbero iniziare a fare, e che in poche nella pratica già fanno, soprattutto in Italia, è mettere in atto una strategia multicanale “as soon as possible”. La prospettiva più probabile non è infatti quella della scomparsa dei punti vendita tradizionali, ma della nascita di un sistema di distribuzione integrato online e offline, con negozi attrezzati di nuove tecnologie digitali (etichette elettroniche, cassa self-service, possibilità di ordinare la spesa a casa e raccoglierla nel punto vendita) e in zone strategiche (vicini a stazioni ferroviarie, centri nevralgici delle città etc.).

                      Niente di eccezionale, insomma. Non si tratta di cambiare totalmente strategia ma di integrare, esattamente quello che sta facendo Tesco nel Regno Unito (troverete un servizio di approfondimento sull’argomento nel nuovo numero di Fruitbook Magazine).

                      A parità di mezzi in campo, il punto saliente, quello sul quale si giocherà tutto, sarà il prezzo. Come segnala giustamente il Sole 24 Ore, “Il credo aziendale di casa Bezos (Ceo Amazon) è sempre stato quello di attaccare il mercato a suon di ribassi sui prezzi”. Anche su questo punto Tesco si sta preparando, Clarke (Ceo Tesco) ha infatti annunciato un definitivo e improrogabile ribasso dei prezzi.

                      Sempre il Sole 24 Ore spiega: “Nelle città degli Stati Uniti dove Amazon Fresh è attivo, gli acquirenti che ordinano la spesa entro le 10 del mattino la ricevono a casa, grazie ai furgoni frigo verdi di Amazon, entro l’ora di cena. Per una spesa superiore ai 25 dollari le spese di consegna sono azzerate, in alternativa si può scegliere il servizio Amazon Prime che in Italia costa 10 euro l’anno e azzera per 12 mesi qualsiasi costo di trasporto”.