di Carlotta Benini
“Gentile cliente, grazie per essere iscritto ad Amazon Prime. Ti contattiamo per informarti di una modifica futura al prezzo del tuo abbonamento. A partire dal 15 settembre 2022, il prezzo dell’abbonamento Prime mensile aumenterà da 3,99 euro a 4,99 euro al mese e il prezzo dell’abbonamento Prime annuale aumenterà da 36 euro a 49,90 euro all’anno”. È arrivata i giorni scorsi a tutti gli abbonati del servizio di consegna rapida (anche nei weekend) del colosso dell’e-commerce di Seattle, la lettera che avvisa di un “cambiamento importante” – tradotto: una stangata – nelle tariffa che permette di usufruire anche di servizi digitali per l’intrattenimento e la quotidianità tra cui quello della spesa online.
Dal 15 settembre incluso, dunque, l’abbonamento ad Amazon Prime aumenta di oltre un terzo, per la precisione del 38,61%: uno spread pari a oltre quattro volte l’aumento del tasso di inflazione, che in Italia a giugno ha superato l’8%.
“Le ragioni di questa modifica sono relative a un aumento generale e sostanziale dei costi complessivi dovuti all’inflazione, che incide sui costi specifici del servizio Amazon Prime in Italia e si basano su circostanze esterne, fuori dal nostro controllo”, precisa Amazon nella lettera agli abbonati, specificando che è la prima volta che viene rivisto il prezzo di Prime in Italia dal 2018.
“Continuiamo ad impegnarci per migliorare il servizio di Amazon Prime per i nostri clienti – prosegue l’azienda -. Nel frattempo, abbiamo ampliato la selezione di prodotti disponibili con consegna Prime veloce illimitata, senza costi aggiuntivi; abbiamo attivato e migliorato la consegna di generi alimentari con Amazon Fresh; e abbiamo aggiunto sempre più intrattenimento digitale di qualità, come serie TV, film, musica, giochi e libri. In particolare, Prime Video ha ampliato la raccolta di serie e film Amazon Originals e ha attivato l’accesso allo sport dal vivo, come la UEFA Champions League”.
La mail inviata da Amazon a tutti gli abbonati prime è arrivata alla vigilia della presentazione dei conti – in programma domani 28 luglio – dopo che il colosso di Jeff Bezos ha archiviato la prima trimestrale in rosso dopo sette anni, come sottolinea Il Sole 24 Ore.
Con il caro carburante e in generale con l’escalation dei costi a livello globale la consegna gratuita entro 24, massimo 48 ore, weekend compresi, è diventata per Amazon sempre più onerosa, tanto da costringere l’azienda a rivedere i prezzi in tutti i paesi. Negli Stati Uniti l’abbonamento a Prime è già stato rivisto a febbraio scorso, aumentato del 17%. In Europa la Germania rappresenta il secondo mercato più grande di Amazon dopo gli Stati Uniti: qui l’aumento sarà del 30%, mentre nel Regno Unito, terzo mercato di riferimento, del 20%. La vera stangata quindi riguarda i clienti italiani, e anche quelli spagnoli e francesi: in questi tre paesi infatti l’abbonamento salirà dal 39% al 43% all’anno.
Intanto Amazon Fresh, il servizio di consegna rapida della spesa, freschi e ortofrutta compresi, riservato al momento agli iscritti Prime che vivono a Milano, Roma, Bologna, Torino e Bergamo promette di estendersi presto anche nel resto d’Italia.
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