Dalla Redazione
La campagna primaverile delle fragole si è chiusa con un -20 per cento nei volumi commercializzati e quotazioni sicuramente migliori rispetto alla campagna 2014 anche se i conteggi finali non sono ancora stati fatti. Da 6.500 a 4.500 tonnellate, un calo importante, conseguenza della pessima campagna 2014, che ha spinto più di un socio a investire su altre colture orticole. Apo Scaligera rimane comunque il più grande produttore di fragole del nord Italia e tra i maggiori a livello nazionale, oltre a essere il più grande esportatore di questo prelibato frutto. “In questa campagna abbiamo puntato a nuove varietà e a una maggiore qualità, ritengo che siamo sulla strada giusta”, ci ha riferito Luigi Noro, da venerdì 24 luglio nuovo presidente di Apo Scaligera al posto di Primo Anselmi, che dopo tre mandati e nove anni andrà a ricoprire il nuovo ruolo di direttore generale. Un avvidendamento quindi nel segno della continuità. Vicepresidenti sono stati eletti Giorgio Lanzarotto (una conferma) e Simone Roviaro.
Se le fragole scendono in quantità ci sono altri articoli che stanno crescendo in Apo Scaligera. È il caso dei meloni, per cui si è deciso di investire su una nuova calibratrice con sistema di controllo della qualità (forma, difetti esterni, grado brix, etc.) così da garantire ai clienti uno standard omogeneo di fornitura. I volumi dovrebbero crescere fino a 5.500 tonnellate, rispetto alle 4.500 della campagna 2014, grazie anche all’allungamento del calendario commerciale, che va da metà giugno a fine settembre. Cresceranno anche i peperoni (da metà giugno a inizio novembre) e gli altri ortaggi su cui è specializzata Apo Scaligera. Per quanto riguarda la frutta, è nulla la produzione di pesche e nettarine, mentre è attorno alle 2 mila tonnellate quella di kiwi e attorno alle 10 mila tonnellate quella di mele. Tra pochi giorni inizierà la campagna della varietà Gala. Le pere infine verranno tutte conferite al nuovo consorzio Opera diretto da Luca Granata, cui ha aderito anche Apo Scaligera.
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