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                      Apofruit, al via gli Open Day dedicati alle novità: dal caco Maxim al kiwi VerdeDivo

                       

                      apofruit

                      Apofruit, cooperativa leader in Italia nella produzione di prodotti ortofrutticoli di qualità, propone anche quest’anno gli “Open Day”, iniziative dedicate a tutti i produttori oltre che ai suoi 3.000 soci in tutta la Penisola. Si tratta, in tutto e per tutto, di importanti momenti di aggiornamento per i professionisti della frutticoltura, i quali possono così toccare con mano e valutare direttamente lo sviluppo di inedite varietà frutticole e di innovative tecniche colturali.

                      L’esordio di questa serie di appuntamenti, che proseguiranno tra settembre e ottobre, è avvenuto nei giorni scorsi con una giornata dedicata alla pera Fred, nuova varietà che vede Apofruit protagonista, in quanto è una delle 6 realtà coinvolte in questo progetto e riunite sotto Origine Group. Nello specifico, i partecipanti hanno visitato un campo sperimentale a Campogalliano, nel modenese, e un’azienda agricola nel Ferrarese – due tra i territori più vocati a livello nazionale per la coltivazione delle pere – dove hanno potuto verificare sul campo alcune delle principali peculiarità di questa varietà, che già al secondo anno di impianto sviluppa un 30% della propria capacità produttiva e al quarto anno raggiunge la piena produzione. La resistenza di Fred a diverse fitopatologie, la rendono un vero e proprio investimento per il futuro del comparto, tanto che è stata adottata anche da produttori olandesi, belgi, svizzeri e francesi, per risolvere appunto le grandi difficoltà che, negli ultimi anni, hanno coinvolto il settore della pera.

                      Ernesto Fornari, direttore generale del Gruppo Apofruit, annuncia poi i prossimi appuntamenti, dedicati a mele, cachi e kiwi. “Il 16 settembre – spiega – saremo in Romagna, nel Ravennate, per un Open Day dedicato alla mela Candine. Qui abbiamo infatti un impianto alla quinta foglia e un altro al terzo anno. Sempre alla Candine dedicheremo una giornata di visita anche a Saluzzo, nel Cuneese, per fare valutare ai produttori due areali diversi per lo sviluppo di tale cultivar: la pianura da una parte e la collina dall’altra, dove assume una maggiore colorazione. Si tratta del resto di una varietà molto interessante, dolce, croccante e di medio calibro, destinata a sostituire la Fuji. Come Apofruit siamo esclusivisti di Candine su tutto il territorio nazionale e abbiamo già impianti avviati in Romagna, Piemonte (in partnership con Gullino), Veneto e Trentino”.

                      Sarà poi la volta del caco Maxim. “Per questa varietà – prosegue Fornari – l’appuntamento è il 19 settembre nel Cesenate, dove sono già allevati alcuni impianti. Anche in questo caso si tratta di una cultivar molto interessante perché è una sorta di caco “double face”, che può essere sia consumato duro, a mo’ di caco a polpa soda, sia portato a maturazione e consumato morbido, senza peraltro che debba subire un trattamento per eliminare l’astringenza. Altra sua peculiarità è la grande precocità, dal momento che arriva a maturazione tra il 20 e il 25 settembre, ovvero quasi un mese prima rispetto al caco tradizionale”.

                      In ottobre, infine, sarà il momento per due Open Day dedicati all’innovativo kiwi VerdeDivo. “Ci ritroveremo come sempre – sottolinea Fornari – in due degli areali più vocati per questo tipo di coltura, come la Romagna, tra Faenza e Imola, e Aprilia, nel Lazio. Si tratta in questo caso di una soluzione molto promettente, e dall’ottimo grado brix, per reagire alla crisi che sta attraversando il kiwi verde Hayward e contrastare, al tempo stesso, gli attacchi che sul fronte commerciale provengono da Grecia e Turchia. È una varietà che si raccoglie circa 20 giorni dopo il giallo e permette un’ottima gestione della campagna, anche dal punto di vista delle tempistiche”. “Con gli Open Day – conclude Fornari – Apofruit Italia intende dimostrare concretamente e una volta di più la vicinanza ai produttori ed ai propri soci, ascoltando le loro istanze e coinvolgendoli direttamente in importanti valutazioni sul futuro della frutticoltura italiana e internazionale”.

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