di Carlotta Benini
Il ‘prossimo futuro’ per Apofruit, che ha dato appuntamento a Macfrut a soci, fornitori e buyer italiani ed esteri, è già adesso e ha una parola d’ordine: “specializzazione”. Il colosso cooperativo, con sede a Cesena e 12 stabilimenti di lavorazione in tutta Italia, ha presentato in un convegno che si è tenuto a Rimini Fiera il 14 settembre le strategie future del gruppo, che vanno in due direzioni: consolidamento di nuove partnership e sviluppo di nuovi prodotti e nuove varietà.
Il convegno, in particolare, ha focalizzato l’attenzione sui percorsi di aggregazione e di specializzazione intrapresi dalla cooperativa e sui più recenti progetti di innovazione di prodotto, partendo dalla fragola, che dopo anni di crisi ha riconquistato una prospettiva interessante, fino ad arrivare all’uva senza semi. “Acquisire specializzazione su tutta la gamma di prodotti presenti nel paniere di Apofruit consente di creare valore in ortofrutta. – è stato sottolineato durante l’incontro – Obiettivo perseguibile attraverso l’eccellenza qualitativa, la politica di marca, l’innovazione e la segmentazione, oltre allo stretto legame con il territorio”.
Per l’occasione è stato fatto anche un bilancio dei primi sei mesi di attività del 2016, che vedono il gruppo crescere del 22% in termini di fatturato e del 26% per quanto riguarda i volumi di produzione. “Le performance più eclatanti sono quelle registrate dal biologico – esordisce il direttore generale di Apofruit, Ilenio Bastoni – Il marchio Almaverde Bio ha registrato un +35% sia in volume che in fatturato. Buoni i risultati anche dei Solarelli, che segnano un +1% nelle vendite e un +8% nei volumi produttivi. Sono dati incoraggianti, che ci fanno ben sperare in una completa ripresa, dopo annate non facili per i nostri produttori e per tutto il comparto italiano”.
La novità più importante presentata da Apofruit a Macfrut riguarda il progetto piccoli frutti. “Un progetto che gestiamo insieme a Mediterraneo Group (società consortile che associa imprese altamente specializzate, autonome nella gestione, che operano nelle aree produttive italiane più vocate, ndr), Coop Sole e Ortofrutta Italia, realtà, quest’ultima, che è entrata di recente nella compagine sociale di Mediterraneo Group. – spiega Bastoni – Ora, grazie alla produzione di tutti i soci, siamo in grado di offrire una gamma completa di referenze, dai mirtilli, ai lamponi, al kiwi berry. Questo ci consente di presentarci sul mercato come specialisti dei piccoli frutti made in Italy”.
Questi superfood ricchi di proprietà nutraceutiche vengono prodotti dai soci Apofruit del Metaponto e della Sicilia, dove già da diversi anni si stavano testando coltivazioni di mirtilli e lamponi. Poi in Campania, nell’area di Caserta, dove ha sede la Coop Sole di Parete, fino ad arrivare in Piemonte, con la produzione dei soci di Ortofrutta Italia.
“La specializzazione non ha limiti – conclude il direttore di Apofruit – e uno dei nostri obiettivi è quello di svilupparla costantemente”. A questo proposito, Apofruit sta portando anche avanti un importante programma di rinnovamento varietale, che ad esempio ha visto l’esordio, nell’ultima campagna estiva, di cultivar nuove come il susincocco, o le albicocche a polpa rossa.
“Ora stiamo mettendo a punto nuove varietà che andranno a rivoluzionare il comparto mele – rivela in conclusione Bastoni – le presenteremo a Fruit Attraction a Madrid”.
Copyright: Fruitbook Magazine