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                      Asparagi Igp di Badoere e di Cimadolmo: prevista un’ottima annata

                      asparago
                      In una fascia di terreno tra le province di Treviso, di Padova e di Venezia, si producono oltre diecimila quintali di turioni dell’asparago Igp di Badoere. Quello di Cimadolmo si coltiva invece su un centinaio di ettari sparsi in 11 comuni tra i fiumi Piave e Monticano. OPO Veneto: “La qualità certificata sta ripagando”

                       

                      asparagoUna stagione promettente per gli asparagi Igp di Badoere e di Cimadolmo, sui quali sta puntando OPO Veneto: la raccolta è eccellente, le quotazioni reggono, la richiesta è sostenuta. Il tempo ha favorito lo sbocciare dei turioni che si presentano belli, teneri, poco fibrosi, con il pieno delle loro proprietà. Una resa complessiva che sta dando soddisfazione ai coltivatori sia per quanto riguarda la produzione in serra che quella in campo. Nell’area dell’asparago Igp di Badoere, una fascia di terreno tra le province di Treviso, di Padova e di Venezia, si producono oltre diecimila quintali di turioni. L’asparago di Cimadolmo si coltiva invece su un centinaio di ettari sparsi in 11 comuni tra i fiumi Piave e Monticano. E per quest’anno è prevista un’ottima raccolta: i turioni che rispecchiano appieno lo standard ottimale di qualità dell’asparago di Cimadolmo per grossezza, gusto e tenerezza. E si potrebbe registrare una produzione record, che generalmente è stimata attorno ai 7 mila quintali.

                       

                      Secondo quanto riportato dal sito ortoveneto.it, sta proseguendo molto bene anche l’azione promozionale e formativa del consorzio di tutela, presieduto da Antonio Benozzi. Al momento sono state certificata una ventina di aziende, ma il loro numero tendenzialmente è in crescita, in presenza anche di una sempre più accentuata richiesta di prodotto di origine certificata e di qualità garantita. La qualità certificata sta ripagando.