Assomela ha esaminato le giacenze di mele e le dinamiche di mercato dell’ultimo mese. Le giacenze di mele da tavola al 1° maggio hanno raggiunto la quota più bassa degli ultimi anni: 352.380 tons., il 23% inferiore alla media delle stagioni precedenti (ad esclusione del maggio 2018). Le vendite ad aprile continuano ad essere vivaci e la domanda costante e sostenuta, grazie anche agli effetti del Covid-19 sugli acquisti. Infatti, le vendite dell’ultimo mese sono state particolarmente forti, superando le 204 mila tons: trend positivo che si registra per tutte le varietà. Il Covid-19 ha inoltre portato a un aumento del 40% di richieste di prodotto confezionato. Infine, l’export in Europa, dopo qualche iniziale intoppo, è ripreso regolarmente, così ora la maggior preoccupazione per molti produttori resta la poca disponibilità di lavoratori stagionali per le operazioni di dirado e di raccolta

Dalla Redazione

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Il comitato marketing di Assomela ha esaminato le giacenze di mele italiane all’inizio del mese e le dinamiche del mercato. Le vendite in aprile, così come accaduto nel mese precedente, sono state particolarmente vivaci, influenzate certamente da una domanda costante e sostenuta dovuta anche agli effetti del Covid-19 sugli acquisti, in modo particolare in Italia ed in Europa. Le giacenze di mele da tavola al 1° maggio hanno così raggiunto la quota più bassa degli ultimi anni, a 352.380 tons., il 23% inferiore alla media delle stagioni precedenti (ad esclusione del maggio 2018). Le vendite dell’ultimo mese sono state particolarmente forti, superando le 204 mila tons.

Il trend positivo si registra per tutte le varietà. Solo nel mese di aprile sono state vendute più di 87 mila tons. di Golden Delicious, portando così le giacenze sui valori più bassi di sempre a 226 mila tons. Le vendite di Gala nel mese di aprile hanno fatto registrate un record (più di 14 mila tons decumulate) e hanno garantito una positiva conclusione della stagione per queste mele. Gli stocks di Red Delicious, del 36% inferiori allo stesso periodo dello scorso anno, sono a quota 26 mila tons, con vendite in aprile superiori alle 24 mila tons. Anche per la Granny Smith le vendite sono state particolarmente fluide ed al 1° di maggio si registrano le giacenze più basse di sempre, di poco superiori alle 17 mila tons. Ottima la prestazione anche per la varietà Fuji, con stocks che raggiungono appena le 20 mila tons. Per tutte le altre cultivar, tra cui in modo particolare le varietà club, i piani di decumulo procedono regolarmente così come definiti all’inizio della stagione commerciale, che per alcune di esse è già stata chiusa.

Il ritmo di vendita è certamente più sostenuto del solito, sebbene permanga qualche difficoltà nel rispondere alla domanda fortemente in aumento di mele confezionate (fino al 40% di incremento rispetto alla fase pre-Covid).

L’obiettivo primario dei Consorzi è oggi quello di mantenere un decumulo regolare per poter fornire il prodotto fino all’inizio della prossima stagione commerciale. In generale, ci si attende una conclusione della campagna per le mele rosse a luglio, e si continuerà regolarmente con le varietà rimanenti fino all’arrivo del nuovo raccolto.

L’export in Europa, dopo qualche iniziale intoppo, è ripreso regolarmente. Per le destinazioni extra-UE i problemi di inizio emergenza sembrano rientrati, anche se la quantità di mele per le destinazioni più lontane è certamente diminuita dalla fine di febbraio. Ci sono quindi prospettive molte buone per una continuazione della stagione commerciale senza ostacoli, sia in termini di quotazioni che di vendita.

Attualmente, la maggiore preoccupazione per i produttori rimane la disponibilità di lavoratori stagionali per le operazioni di dirado e di raccolta. Assomela, insieme a ACI, Fruitimprese e CSO Italy, all’inizio del mese ha inviato una lettera alla ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova per richiedere in particolare il ripristino dei voucher o strumenti flessibili e pratici per l’assunzione di manodopera stagionale e la attivazione della cosiddetta “quarantena attiva” per i lavoratori provenienti da altri paesi attraverso i green corridors. Questo strumento potrebbe coniugare il rispetto della quarantena con il lavoro in campo. È necessaria una azione chiara ed in tempi rapidi per assicurare le migliori condizioni per il diradamento, strategico per la qualità delle mele, e per scongiurare, ancor più in questo momento di emergenza, il pericolo che una parte della produzione venga lasciata sugli alberi.

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