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                      Assomela, mele italiane 2020/21: 2,1 milioni le tons stimate, il 9% è bio

                      I primi dati aggiornati ma parziali sulla situazione produttiva e di mercato delle mele a livello nazionale esposti da Assomela mostrano un quadro positivo della situazione, sostanzialmente in linea con quanto previsto in agosto. La produzione nazionale dovrebbe attestarsi attorno a 2,1 milioni di tons mentre, rispetto alle previsioni, la Golden Delicious si conferma con una produzione inferiore alla media e una record invece sia per la Gala che per le “nuove varietà”. Buoni i calibri e la qualità in tutte le regioni produttive, tanto che i quantitativi destinati al fresco saranno leggermente superiori alle aspettative, attestandosi a poco più di 1,8 milioni di tons (comunque inferiori alle medie delle ultime stagioni). Record produttivo per il bio: con più di 185.000 tons si attestano al 9% circa della produzione totale. Dal punto di vista commerciale, la stagione melicola italiana 2020/2021 è partita in maniera piuttosto vivace, mentre a livello comunitario, la produzione è per ora confermata a 10,7 milioni di tons circa, con una diminuzione importante però delle produzioni francese e spagnola, a vantaggio di quella italiana

                      Dalla Redazione

                      mele Assomela

                      Il 10 novembre si è tenuta la prima riunione della stagione del comitato marketing di Assomela che ha esaminato i primi dati aggiornati sulla situazione della produttiva e di mercato delle mele italiane. Sebbene i dati di conferimento non siano ancora definitivi, soprattutto per alcune regioni e per le varietà tardive, il confronto con i principali produttori indica una produzione italiana sostanzialmente in linea con quanto previsto in agosto, al di là di qualche normale oscillazione in alcune aree produttive; secondo gli aggiornamenti al 1° novembre, infatti, la produzione nazionale dovrebbe attestarsi attorno a 2,1 milioni di tons.

                      Al momento, a livello varietale, rispetto alle previsioni, si possono confermare una produzione decisamente sotto la media per la Golden Delicious e una record sia per la Gala sia per le “nuove varietà” di mele. Nel caso del gruppo Gala bisognerà porre attenzione al ritmo dei nuovi impianti, che potrebbero portare questa varietà vicino alla saturazione di mercato; nel caso del gruppo delle nuove mele club il trend viene ancora giudicato positivo e conferma l’attenzione dei consumatori verso nuove proposte varietali.

                      Le gelate, la grandine e l’aggressività della cimice asiatica, hanno impattato meno del previsto e solo su aree ristrette ed il clima, non eccessivamente caldo, ha permesso un buon accrescimento delle mele, che hanno buoni calibri e una generale buona qualità in tutte le regioni produttive. Per questi motivi il volume di merce destinata al mercato fresco sarà leggermente superiore alle aspettative, attestandosi a poco più di 1,8 milioni di tons – valore ad ogni modo di gran lunga inferiore alla media delle ultime stagioni.

                      mele Assomela

                      Per quanto riguarda la produzione biologica, l’Italia preannuncia un nuovo record produttivo con più di 185.000 tons di mele bio– cioè quasi il 9% della produzione totale. Considerata l’importanza e lo sviluppo del settore delle mele biologiche, si è deciso di costituire in Assomela un gruppo dedicato a seguire questo particolare segmento, sia a livello nazionale che internazionale.

                      Dal punto di vista commerciale, il mercato è partito in maniera piuttosto dinamica, facendo registrare buone performance anche nei primi giorni di novembre, mese tendenzialmente abbastanza calmo dal punto di vista delle vendite. Sono stati già impostati i piani di de-cumulo e le vendite procedono regolarmente in Italia, in UE e anche nelle destinazioni extra-europee, partite più lentamente sia per l’incertezza legata all’emergenza Covid-19 sia perché ancora con a disposizione merce proveniente dall’emisfero Sud.

                      Per quanto riguarda il quadro comunitario, il livello produttivo di mele è per ora confermato a 10,7 milioni di tons. circa, con una diminuzione importante però delle produzioni francese e spagnola – elemento certamente favorevole per gli operatori italiani, sia per gli effetti sugli scambi commerciali diretti con Francia e Spagna, sia per le probabili meno esportazioni di queste ultime verso destinazioni che potrebbero essere “coperte” da prodotto italiano di qualità. La stagione melicola italiana 2020/2021 è partita in maniera piuttosto vivace e, considerate le premesse, i prossimi mesi potrebbero procedere con la medesima fluidità.

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