Dalla Redazione
Continua l’opposizione al taglio dei prezzi delle banane richiesto da Aldi. Dopo la mobilitazione delle associazioni Augura, Asbama, Cluster Bananero Ecuador, Corbana, Aprobana e Apib, che in un comunicato congiunto hanno dichiarato la loro contrarietà all’ulteriore richiesta di abbassare il prezzo delle banane da parte di Aldi (con una critica aperta anche verso altre catene e il sistema adottato in generale), ora si aggiunge anche la voce di Aproban, l’associazione dei produttori indipendenti di banane del Costa Rica. Aproban, infatti, ha dichiarato di “rifiutare categoricamente” la posizione del rivenditore tedesco di voler abbassare unilateralmente il prezzo d’acquisto delle banane di 0,06 euro/kg, portando il prezzo standard di un cartone di banane da 18 kg netti a 11,33 euro a partire da gennaio 2021 (ne abbiamo parlato qui).
Il coro di disapprovazione contro la mossa del discount tedesco quindi si fa più forte. L’associazione di produttori indipendenti della Costa Rica sottolinea come quest’azione “spietata” del rivenditore non farà altro che peggiorare la vita dei produttori, a beneficio dei più privilegiati: “I produttori nazionali – dichiara Aproban – sono sempre più impegnati e rispettano i requisiti e le richieste ambientali, sociali, economiche e di sostenibilità del mercato europeo, delle catene di supermercati e dei consumatori. Tutto ciò implica maggiori investimenti da parte dei produttori rispetto al resto degli attori della catena del valore. Per questi motivi, la decisione unilaterale di Aldi ha un impatto negativo sui produttori costaricani, che vedono aumentare i loro costi e diminuire il prezzo pagato per i loro prodotti”. Bisogna inoltre tener presente che Aldi, da solo, è il più grande acquirente di banane in Europa. Di conseguenza, il prezzo di Aldi viene effettivamente utilizzato come riferimento per l’intero mercato europeo.
L’associazione dei produttori prosegue nella dichiarazione affermando come “l’azione di Aldi non farà altro che incoraggiare e promuovere la crescita di fornitori che seguono standard salariali, sociali e ambientali molto più bassi di quelli che segue la Costa Rica. Di fatto, tutto questo si traduce in una esportazione di povertà. Le banane sono la frutta più economica a disposizione dei consumatori nel mondo, quindi – prosegue Aproban – riteniamo che abbassare il prezzo ai produttori, senza abbassare il prezzo ai consumatori, sia un’azione spietata a scapito del Costa Rica e dei Paesi fornitori e a beneficio delle catene di vendita al dettaglio che praticano un commercio selvaggio che va a vantaggio dei più privilegiati”.
“In tempi di crisi come quello che viviamo, con la fame alle porte di molte case, queste azioni – conclude Aproban – peggiorano la vita di molti, per cui ci opponiamo rispettosamente a questa decisione di Aldi che danneggerebbe la produzione di banane, l’economia del Paese e la creazione di posti di lavoro che questa attività genera”.
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