Dalla Redazione
+++ aggiornato il 6 novembre 2020 +++
I produttori ed esportatori di banane di Ecuador, Colombia, Guatemala, Honduras, Panama e Costa Rica denunciano pubblicamente con un comunicato congiunto l’ennesimo calo di prezzo delle banane imposto dalla catena di supermercati Aldi, ma non solo, e le relative conseguenze che questa azione comporta per i produttori.
Infatti, come riporta Reefer Trends, “Aldi ha fissato per il 2021 il prezzo di 11,33 euro a cartone di banane da 18 kg netti, equivalenti a 0,63 euro al kg, 0,06 cent al kg in meno rispetto al 2020” e già nel 2020 Aldi aveva abbassato a 12,41 euro il prezzo per cartone di banane, meno 0,55 centesimi al kg rispetto al 2019, anno in cui l’azienda ha iniziato ad acquistare su base contrattuale annuale e come entità singola (Aldi Nord e Aldi Süd). Ad oggi, l’insegna Aldi sottoscrive con i produttori e rivenditori di banane del Centro e Sud America il contratto singolo più grande per l’Europa, diventando quindi il punto di riferimento “market making” per tutti gli altri rivenditori. Per questo motivo i produttori e rivenditori di banane temono una “guerra al ribasso”.
Come si legge nel comunicato congiunto di Augura, Asbama, Cluster Bananero Ecuador, Corbana, Aprobana e Apib: “La comunicazione portata avanti dall’insegna Aldi è volta alla sostenibilità, eppure – sottolineano – c’è una grande discrepanza tra l’immagine di Aldi presentata ai consumatori e le sue azioni nei confronti dei produttori“. I produttori di banane, infatti, affermano che “gli uffici commerciali di Aldi non si fanno scrupoli a far pressione sui produttori per pagare il minor prezzo possibile per le banane”.
“Coltivare e produrre le banane in maniera sostenibile – sottolineano i produttori – comporta un costo che ad oggi è a carico esclusivo del produttore, mentre il resto degli attori della catena del valore si sottraggono a qualsiasi responsabilità”. I produttori denunciano così le catene di supermercati come Aldi (ma non solo, nel ri-condividere il comunicato tra i tag compare anche Lidl) che non si assumono la loro parte di responsabilità e mantengono una posizione negoziale opaca che mette a rischio la sopravvivenza dei produttori.
“Inoltre – sottolineano nel comunicato – l’azione di Aldi contraddice la posizione del Governo tedesco di garantire un “giusta relazione” tra gli attori della catena alimentare, oltre che a contraddire anche gli obiettivi dell’Unione Europea che spinge verso una transizione sostenibile, incarnata nella strategia From farm to fork volta a promuovere la sostenibilità lungo tutta la catena del valore. Così facendo, quindi, l’azione intrapresa da Aldi è in contrasto con il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile promossi dall’Ue”.
“Riteniamo essenziale che l’intera catena del valore sia sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale e, a tal fine, è necessario attuare un’effettiva responsabilità condivisa che ridistribuisca i costi associati alla sostenibilità tra tutti gli attori della filiera – concludono i produttori di banane -. È necessario sviluppare una legislazione in questo settore per evitare azioni come quelle di Aldi, che non fanno altro che sminuire il lavoro del produttore. Ma anche in questo caso, i rivenditori devono assumersi la loro parte di responsabilità e smettere di mercanteggiare sui prezzi che minano il sostentamento del produttore”.
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