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                      Banane bio con tracce di pesticidi: Esselunga e Altromercato fanno chiarezza

                      “Ben vengano azioni di monitoraggio di questo tipo che vanno nella stessa nostra direzione: un commercio più rispettoso per l’uomo e per l’ambiente, senza alternative né scorciatoie”. Con queste parole il presidente di Altromercato Alessandro Franceschini commenta, in una lettera inviata alla nostra redazione, l’articolo pubblicato da Il Salvagente (leggi qui) in cui, nell’ambito di un dossier sulle banane, si parla di un campione biologico prelevato nella catena, commercializzato in cobranding con Altromercato, in cui sono state trovate tracce di quattro residui di fitofarmaci. “Dei quattro principi due sono ammessi nella coltivazione biologica, per gli altri due principi le quantità rilevate sono estremamente basse da essere quantificabili come tracce e sarà nostra cura bloccare la merce proveniente dai codici sospetti e fare ulteriori controanalisi” chiariscono Esselunga e Altromercato, ipotizzando che il fatto sia da far risalire a una contaminazione incrociata involontaria

                      Dalla Redazione

                      Banane Esselunga

                      Esselunga e Altromercato in una nota congiunta intervengono sull’articolo pubblicato da Il Salvagente e da noi ripreso (leggi qui) secondo cui un campione di banane biologiche prelevato come test – nell’ambito di un dossier su questo frutto realizzato dal magazine diretto da Riccardo Quintilli- in un punto vendita della catena presentava tracce di residui di fitofarmaci. Il campione in questione è una banana Esselunga Bio Altromercato. Le tracce di residui di fitofarmaci rilevate, lo precisava per primo anche Il Salvagente, sono risultate tutte “certamente al di sotto dei limiti di legge (quando previsti)”.

                      “Le Banane Esselunga Bio, come tutti i prodotti biologici ortofrutticoli venduti da Esselunga, provengono da fornitori e aziende agricole, certificate da Organismi di Controllo – precisano Esselunga e Altromercato in una lettera alla nostra redazione -. Questi enti, riconosciuti dallo Stato, effettuano ispezioni lungo tutta la filiera produttiva, dalla produzione al confezionamento, per verificare che siano rispettati i vincoli normativi previsti dalla legge vigente e che siano impiegati solamente i fitofarmaci ammessi per l’agricoltura biologica. Esselunga esegue controlli su tutta la filiera produttiva effettuando, a campione, analisi chimiche. Nelle verifiche sulle aziende agricole, viene verificato anche l’ambito territoriale nel quale è inserita l’azienda, per escludere la presenza di fonti inquinanti che potrebbero compromettere la biologicità dei prodotti. Ne risulta che tutte le banane Esselunga Bio sono sottoposte a scrupolosi controlli ispettivi e analitici”.

                      “Sia Esselunga sia il nostro fornitore Altromercato hanno in essere un accurato piano analitico: sommando le analisi svolte, nel 2021 sulle banane biologiche, sono state eseguite più di 80 analisi senza evidenziare non conformità – prosegue la nota -. Tramite il numero di lotto e la data di confezionamento indicati nell’etichetta delle banane, abbiamo ripercorso tutta la filiera produttiva fino alle aziende agricole coinvolte: tutte le aziende sono ispezionate e certificate per la produzione biologica dall’ente Control Union e fanno parte della lista approvata da Altromercato ed Esselunga. Di tali aziende si dispongono le mappe dei terreni e degli eventuali fattori di rischio, ed i risultati negativi delle analisi delle acque e delle foglie”.

                      “Il lotto 49, prelevato e analizzato da Il Salvagente è stato analizzato, in data 13/12, da Altromercato presso il laboratorio accreditato Agriparadigma ed è risultato conforme. Anche Esselunga, in data 22/12, ha eseguito un’analisi chimica sulle Banane Bio del lotto 49 presso il laboratorio accreditato Agro.Biolab ed è risultato conforme. Anche BioAgricert, l’ente di certificazione di Altromercato, ha recepito la segnalazione e fatto le sue considerazioni in merito; ha inoltre previsto l’avvio di un’indagine volta ad accertare l’accidentalità della presenza di tali sostanze”.

                      Altromercato Alessandro Franceschini

                      Il presidente di Altromercato Alessandro Franceschini

                      “Per quanto concerne gli esiti analitici riscontrati da Il Salvagente, ci preme comunicare che, come riportato nelle linee guida SANTE 2017/ 11813 “Guidance document on analytical quality control and method validation procedures for pesticide residues and analysis in food and feed” e successive modifiche e come indicato nella Nota 80839/2015 del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, il risultato deve essere indicato tenendo conto anche dell’incertezza di misura. I campioni sono pertanto considerati non conformi quando il valore accertato, sottratto dell’incertezza di misura, sia superiore al limite fissato per il biologico (pari a 0,01 mg/kg). L’espressione dei residui delle molecole riscontrate pertanto, risultano: Chlorfenapyr 0,005 ± 0,003 mg/kg Limite di Legge per il biologico 0,01 mg/kg; Thiamethoxam 0,007 ± 0,004 mg/kg Limite di Legge per il biologico 0,01 mg/kg; Lambda-Cyhalothrin 0,021 ± 0,011 mg/kg Limite di Legge per il biologico 0,01 mg/kg; Spinosad 0,067 ± 0,034 mg/kg Limite di Legge per il biologico 2 mg/kg”.

                      “Per le prime due molecole quindi il valore riscontrato risulta in tracce e neanche un controllo ufficiale avrebbe aperto una non conformità perché conseguenza di una probabile contaminazione accidentale e perché i valori non sono considerati significativi e rilevanti ai fini della conformità del prodotto – precisa la nota -. La Lambda- Cyhalothrin, è un insetticida che ha ottenuto una deroga all’uso in agricoltura biologica e, al netto dell’incertezza, risulta 0,01 mg/kg, pari e non oltre il limite di legge stesso. Anche in questo caso un controllo ufficiale non avrebbe aperto una non conformità. Lo Spinosad infine è un insetticida di origine naturale ammesso in agricoltura biologica e risulta ampiamente entro i limiti di legge”.

                      “Non appena ricevuta la segnalazione da parte di Esselunga, Altromercato ha immediatamente informato l’importatore, la cooperativa di produzione e il proprio ente di certificazione BioAgricert. La merce già in viaggio via nave proveniente dai codici sospetti è stata bloccata e saranno effettuate ulteriori analisi di laboratorio tese a identificare l’eventuale presenza dei principi attivi non ammessi. La cooperativa ha deciso di sospendere la merce proveniente dai codici sospetti e di svolgere indagini accurate per individuare la causa di quanto accaduto”.

                      “Per poter approfondire la problematica – concludono Esselunga e Altromercato – sarebbe stato per noi utile eseguire un’analisi su una parte di campione non analizzato e/o sull’omogenato ottenuto dai frutti prelevati da Il Salvagente”.

                      A rimarcare la serietà e la trasparenza con cui le due aziende operano e hanno preso provvedimenti è anche un chiarimento firmato personalmente dal presidente di Altromercato Alessandro Franceschini.  “Ctm Agrofair, la società partecipata da Altromercato impresa sociale e specializzata nella distribuzione di ortofrutta equa e solidale, importa e distribuisce banane biologiche prodotte ed esportate da associazioni di piccoli produttori del Perù – spiega il presidente -. Ogni lotto, ovvero la merce ricevuta in una determinata settimana da ciascuna associazione di produttori partner di banane biologiche, viene analizzato presso laboratori accreditati e distribuito alle piattaforme Esselunga previo risultato conforme in base al Regolamento Biologico. Questo ci permette, tramite il numero di lotto e la data di confezionamento indicati nell’etichetta delle banane, di tracciare il prodotto dall’origine fino al consumatore finale”.

                      “Sulla base dell’articolo siamo risaliti alla settimana di importazione, ai produttori, al container e alla conformità rilasciata dal laboratorio accreditato Agriparadigma, confermando la validità e il buon funzionamento del nostro processo di verifica – continua Franceschini -. Sui quattro principi attivi individuati da il Salvagente, due infatti sono ammessi nella coltivazione biologica, per gli altri due principi le quantità rilevate sono estremamente basse da essere quantificabili come tracce e sarà nostra cura bloccare la merce proveniente dai codici sospetti e fare ulteriori controanalisi. Tracce così esigue di questi principi attivi ci fanno sospettare una contaminazione incrociata involontaria da parte di coltivazioni adiacenti a quelle di uno o più dei piccoli produttori coinvolti nell’analisi”.

                      “Ben vengano azioni di monitoraggio di questo tipo che vanno nella stessa nostra direzione – conclude quindi il presidente di Altromercato -: un commercio più rispettoso per l’uomo e per l’ambiente, senza alternative né scorciatoie”.

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