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                      The Banker’s Jam: la storia di Andrea, da manager della City ad agricoltore in Brianza

                      Andrea Tagliabue, brianzolo, trentadue anni e un passato nel distretto finanziario nell’East End londinese, ha deciso di lasciare il suo posto di peso alla JP Morgan per ritornare a coltivare la terra, la sua terra d’origine. Su un terreno di 1 ettaro e mezzo preso in affitto, a Besana in Brianza, ora Andrea produce piccoli frutti, zucche e cipolle di Tropea per creare composte 100% naturali e dolci, grazie al solo utilizzo del miele Km0, tutte a nome The Banker’s Jam: letteralmente la marmellata del banchiere, sottolineata dal logo molto British che richiama la “prima vita” di Andrea, quella del distretto finanziario della City

                      Di Valentina Bonazza

                      Banker’s Jam

                      veduta del campo in cui Andrea coltiva i piccoli frutti per le composte (dal sito The Banker’s Jam)

                      The Banker’s Jam è la marmellata del banchiere: un nome che racchiude una storia. Una bella storia. Il banchiere è Andrea Tagliabue, trentaduenne brianzolo che nella sua terra d’origine sta vivendo la sua seconda vita, in cui produce composte e succhi di frutta con fatica e dedizione, ma anche tanta soddisfazione e più serenità.

                      Infatti, nella sua prima vita, come la definisce, era un giovane nuotatore agonistico e uno studente intraprendente. Dopo una laurea specialistica in Scienze Bancarie a Milano, si è specializzato a Londra con un Master in Matematica Finanziaria e Trading. Affascinato dal cuore pulsante della finanza, per quattro anni ha lavorato come Trader nel mondo bancario londinese. “Una vita stimolante, di crescita professionale. Un’esperienza di arricchimento personale di cui sono profondamente grato a me stesso e alla mia famiglia” afferma Andrea.

                      The Banker’s Jam

                      dal sito The Banker’s Jam

                      Nel 2017 ha però deciso di tornare in Italia. “I grattacieli, il grigio, la frenesia della City mi hanno fatto sentire la mancanza di casa. I nostri fiumi, i laghi, le montagne. Il verde. L’aria di casa. Mi sono reso conto di quante cose ho dato per scontate e del tesoro di terra che avevo lasciato”. Come si legge in una sua intervista sul Corriere della Sera Milano, Andrea afferma: “Pensavo di avere tutto, guadagnavo molto, il bonus poteva arrivare a tre volte lo stipendio di un anno, ma lo stress era alle stelle, la richiesta di ore di lavoro una follia. Non avevo amici tra i colleghi, eravamo tutti in competizione. Non ero felice”. Una storia da film, e che può ricordare, in piccolo, quella di Niels Rodin.

                      Andrea ha così deciso di riprendere una passione che gli aveva trasmesso il padre: coltivare. Da quel momento è cambiato tutto. Per mesi si è dedicato all’apprendimento di tecniche di coltivazione, ha frequentato un corso di apicoltura e durante un workshop ha scoperto quella che definisce “l’ottava meraviglia del mondo”: l’accostamento di frutta e miele. “Il gusto e le emozioni che ho provato in quel momento mi hanno segnato profondamente e mi sono detto: questo è quello che voglio fare da grande”.

                      Nel 2018 ha così preso in affitto un campo da 15 mila metri quadri e ha investito tutto nell’azienda agricola per produrre le composte The Banker’s Jam. “Invece di comprarmi una Porsche come molti ex colleghi, ho fatto una scelta diversa – afferma Andrea al Corriere della Sera – e preso in affitto un ettaro e mezzo di terra. Mi sono preoccupato che il piano economico fosse sostenibile e sono stato aiutato dal fatto che le piantine di fragole si quadruplicano da sole da un anno all’altro“. Tagliabue non ha abbandonato però del tutto la finanza perché continua ad occuparsi della gestione del suo fondo di investimento, ma i ritmi sono molto diversi: non è più costretto a stare 12 ore al giorno davanti a sette schermi di computer e la competizione tra colleghi è svanita, anche perché ora lavora quasi da solo, ad eccezione del papà Camillo e della compagna Serena, che si occupa della gestione del sito e dei social.

                      Ora Andrea coltiva frutti rossi come mirtilli, fragole e lamponi da cui nascono composte di frutta fusa con il miele. Il primo e unico prodotto sul mercato italiano in cui la frutta è addolcita con miele millefiori naturale a Km0 e non con zucchero raffinato o dolcificanti alternativi. Un prodotto pregiato, sano e 100% naturale.

                      The Banker’s Jam L’Azienda Agricola Tagliabue Andrea a Besana in Brianza, nel mezzo di una piccola valle naturale protetta da dal vento, coltiva piccoli frutti come fragole, mirtilli, lamponi, zucca e cipolle, tutto con tecniche tradizionali, tanto che i frutti vengono raccolti a mano uno a uno. Non sono certificati bio ma come tali operano. Infatti utilizzano un impianto di copertura con rete anti insetto, concimano con letame Km0, non utilizzano pesticidi o insetticidi, gli infestanti vengono diserbati manualmente e usa il cippato per aiutare il terreno a restare umido, oltre ad essere un fertilizzante naturale. Dall’ettaro di terreno coltivato produce poi le composte The Banker’s Jam con ingredienti semplici: frutta, miele, pectina naturale della frutta e succo di limone. Le composte, inoltre, vengono cotte sottovuoto: questo processo si sviluppa a una temperatura controllata che preserva gli enzimi e le vitamine contenute nella frutta.

                      Le composte a marchio Banker’s Jam hanno trovato un canale di vendita nella ristorazione e nelle fiere di settore, ma è attivo da pochi giorni anche l’e-commerce, così che chiunque possa acquistare i prodotti di Andrea. Prodotti che nel tempo si sono allargati nella loro offerta: nel menù è entrata anche la cipolla rossa di Tropea e la zucca, ottime per creare delle composte da abbinare ai formaggi, ad esempio. Mentre le ultime novità sono i nettari di frutta: succhi con pezzi di frutta ammorbiditi dal miele e dall’acqua, per una bevanda che disseta e dà energia. Quest’anno la raccolta, tutta a mano, si annuncia ricca: 580 chili di fragole già raccolte su 14 mila piantine, le diecimila piante di lamponi arriveranno a produrre invece 100 quintali, mentre dalle 350 piante di mirtilli si aspetta una resa di oltre 700 chili.

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