Dalla Redazione
Prugne “romantiche” a forma di cuore, kiwi “farfalloni” (frutto dell’unione di due fiori femminili), o ancora porri giganti, non adatti alle confezioni standard per le loro eccessive dimensioni. Stiamo parlando di frutta e ortaggi difettati, ottimi dal punto di vista qualitativo e del sapore, ma non adatti a essere commercializzati sui banchi dei negozi e dei supermercati. Cosa farne, allora, per evitare che questi prodotti ortofrutticoli brutti ma buoni restino invenduti o, ancora peggio, diventino spazzatura?
La soluzione arriva da Bella Dentro, nuova startup nata tra la Romagna e la Lombardia che oggi è attiva a Milano con un’Apecar “green style”, ricoperto di erba sintetica, che a tappe itineranti vende al pubblico, e anche ai ristoranti o ai gruppi di acquisto solidale, frutta e ortaggi imperfetti. Gli ideatori del progetto sono due giovani milanesi, Camilla Archi e Luca Bolognesi, due 30enni imprenditori e compagni di vita mossi dalla voglia di contribuire a promuovere stili di vita e di consumo più virtuosi e rispettosi dell’ambiente.
I fornitori, in questa fase di lancio del progetto, sono una decina di produttori romagnoli, principalmente del territorio faentino, e un milanese. Il prodotto destinato a Bella Dentro sono, come appunto sottolineato sopra, frutta e ortaggi buoni, ma scartati dalle cooperative e dalla grande distribuzione per motivi estetici.
L’Ape Bella Dentro al momento è in giro per Milano per la vendita al pubblico solo durante i weekend, mentre durante la settimana è impegnata con i carichi di salvataggio e le consegne a ristoranti e GAS.
“Il nostro è un progetto che vuole combattere gli sprechi ingiustificati e insostenibili nel settore ortofrutticolo italiano. – si legge nel sito di Bella Dentro – Sprechi basati su canoni puramente estetici e non qualitativi, che creano un danno enorme agli agricoltori, all’ambiente e alla nostra economia”.
“La sfida – continuano i due imprenditori milenesi sul web – è quella di dare nuova dignità a quei prodotti ingiustamente definiti ‘scarto’ perché esteticamente brutti (ma belli dentro!), creando una filiera distributiva alternativa a quella esistente. Un circolo virtuoso, capace di mettere in connessione i consumatori e i produttori, permettendo ai primi di fare un acquisto di buon senso e conveniente, e ai secondi di ottenere il giusto compenso anche per quella parte di produzione che prima non veniva valorizzata”.
Sul sito è possibile consultare i prodotti di stagione in vendita, il listino e le tappe dell’Apecar durante i weekend.
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