Dalla Redazione
Ogni anno in Europa vengono sprecate circa 88 milioni di tonnellate di cibo (173 chilogrammi pro capite), un dato enorme, pari al 20% dell’intera produzione alimentare nel Vecchio Continente. Un dato ancor più contradditorio se pensiamo che oggi oltre 122 milioni di persone (circa 24.4 % della popolazione europea) “sono a rischio povertà o a esclusione sociale”. A dirlo sono i dati del Rapporto 2018 dell’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market / Swg, presentato il 22 novembre a Roma in occasione dell’annuncio dei vincitori del Premio Vivere a Spreco Zero promosso per il sesto anno da dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market, con il Ministero dell’Ambiente e il progetto 60 Sei ZERO dell’Università di Bologna – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari, insieme all’ANCI e alla rete Sprecozero.net.
I numeri del food waste a livello mondiale sembrano incolmabili, se si pensa che circa un terzo della produzione mondiale di cibo destinata al consumo ogni anno si perde o si spreca lungo la filiera agroalimentare. Sono 1,6 miliardi di tonnellate di alimenti sprecati a livello mondiale di cui circa il 30% di cereali, il 45% della frutta e verdura, il 30% del pescato, il 20% della carne, il 20% dei prodotti lattiero caseari.
Ad alimentare la “voragine” degli sprechi sono le famiglie, che ogni anno gettano nei rifiuti chili e chili di cibo. Secondo il rapporto, gli italiani buttano nella spazzatura 36 chilogrammi di cibo a testa all’anno. Al top della lista dello spreco ci sono verdura e frutta fresca, seguite da pane, cipolle, aglio, latte, formaggi e salse. Come rimediare? L’aspetto innovativo, secondo l’osservatorio di Last Minute Market, riguarda i provvedimenti per contrastare lo spreco alimentare e al primo posto troviamo iniziative di sensibilizzazione rivolte alle scuole e ai cittadini per evidenziare il danno economico e ambientale legato allo spreco.
Le tecnologie più gettonate per la prevenzione dello spreco sono i sistemi di pianificazione della spesa, i packaging intelligenti che cambiano colore e i sistemi di controllo delle temperature del frigo. In questo contesto si inserisce il premio assegnato quest’anno a Bestack per Vivere a Spreco Zero. Il consorzio dei produttori italiani di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta è infatti stato selezionato come la realtà più virtuosa del 2018 nella lotta al food waste. Il premio è stato assegnato a Bestack per le innovazioni realizzate con l’imballaggio Attivo, il packaging smart che allunga la vita di frutta e verdura e riduce gli sprechi. Questo avviene grazie a una miscela brevettata di olii essenziali e di sostanze naturali che svolgono un’azione regolatrice e posticipano i processi di marcescenza del prodotto contenuto nel cartone, allungando la shelf-life del prodotto stesso e riducendo gli scarti dalla produzione al consumo con percentuali fino al 20% a seconda di prodotti e stagionalità.
Anche le amministrazioni hanno un ruolo importante nell’imprimere politiche adeguate a ridurre lo spreco alimentare: il comune di Maranello, in provincia di Modena, è risultato il più virtuoso per i progetti a Spreco zero nell’edizione 2018 del premio.
Tutti i vincitori (anche le scuole, i cittadini e le menzioni speciali) dell’edizione 2018 del Premio Vivere a Spreco Zero saranno premiati mercoledì 28 novembre a Bologna, nel Cubiculum dell’Archiginnasio, a partire dalle 16. Special guest della cerimonia, presieduta da Andrea Segrè , fondatore Last Minute Market e Luca Falasconi, curatore del premio, sarà l’attore e autore letterario Giobbe Covatta, testimonial del contest 2018. L’iniziativa è sostenuta da un pool di quattro aziende – Comieco, Conapi, Conad e Camst – che portano avanti i valori della sostenibilità anche attraverso questo Premio, che riconosce e valorizza le buone pratiche a diversi livelli, dagli enti pubblici alle Imprese, dalle scuole ai cittadini.
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