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                      Bio Val Venosta, 120 ettari in conversione, entro il 2018 +25% di mele e nuove varietà

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                      La VI.P Bio di Laces (Bolzano) è già, con la Biosüdtirol (VOG) di Lana, il più grande produttore europeo di mele da agricoltura biologica, con un output annuale attorno alle 25 mila tonnellate. Un volume importante, destinato a crescere ancora, dato che ai 500 ettari attuali se ne andranno ad aggiungere altri 120 ora in conversione: entro il 2018 la produzione dovrebbe superare le 30 mila tonnellate. Eberhofer: “Essere i primi in termini di volumi ci interessa poco, per noi è importante esprimere il massimo della qualità e del servizio. Stiamo piantando due nuove varietà: Bonita e Natyra”

                       

                      di Eugenio Felice

                       

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                      Leonhard Wellenzohn, uno dei 130 produttori di mele bio della Val Venosta

                      Quando ci congediamo da Gerhard Eberhofer, responsabile vendite della VI.P Bio, abbiamo la sorpresa più bella: nei due plateau che ci vengono consegnati, oltre a delle belle Gala e alle Topaz (varietà bicolore e acidula tipicamente biologica) ci sono anche alcune mele della nuova varietà Natyra. Ha una caratteristica non da poco: come la Bonita che nel giro di due-tre anni entrerà in assortimento (ora siamo alla fase di impianto), è naturalmente resistente alla ticchiolatura. Un grande vantaggio per il produttore, che può  usare meno trattamenti, ma anche per l’ambiente e per il consumatore finale. La abbiamo assaggiata, la Natyra, e per quanto non ci riteniamo degli esperti nell’assaggio delle mele, volendo dare le prime impressioni da consumatore finale, possiamo dire che è croccante, decisamente succosa e leggermente acidula. Della Bonita, incrocio tra la Cripps Pink e la Topaz, sviluppata in Alto Adige, se ne pianteranno 50 mila piante nel 2017 in Val Venosta. VI.P e VOG ne hanno l’esclusiva per il biologico fino al 2025.

                       

                      “Noi le inizieremo a piantare nella primavera del 2017”, ci spiega Leonhard Wellenzohn, uno dei 130 produttori di mele biologiche della Val Venosta. Sette ettari a Silandro, ha iniziato nel 1994 a produrre biologico: “Non produciamo convenzionale, il biologico deve essere una filosofia di vita, crediamo fortemente in quello che facciamo”. Ora anche il figlio Hannes lavora a tempo pieno nell’azienda agricola e sempre più produttori – siamo a Silandro – si stanno convertendo all’agricoltura biologica, grazie anche a un mercato che cresce ancora a doppia cifra in diversi mercati europei. “La varietà che sta dando più soddisfazioni in questi anni – ci spiega Wellenzohn – è la Gala (che oggi vale il 25 per cento della produzione della VI.P Bio, ndr), seguita dalla Pinova. Produciamo anche Kanzi, Golden, Topaz, Braeburn e Stark. In generale puntiamo sulle varietà rosse”.  Diversi colleghi di Wellenzohn si stanno convertendo al biologico e a Silandro, dove ha i meleti, ci sono già 30 ettari a biologico tutti uniti in un unico blocco.

                       

                      Leonhard Wellenzohn è uno dei 130 produttori di mele biologiche della Val Venosta. Volete vedere il suo volto? Basta andare al sito dedicato appena lanciato, parte del progetto BioGraphy di Bio Val Venosta, una delle iniziative più interessanti di quest’anno nel settore, per far capire e spiegare in modo immediato ed emozionale al consumatore finale l’origine della mela biologica prodotta in Val Venosta e le sue caratteristiche. Ognuno dei 130 produttori bio ha una scheda dedicata con foto, luogo di produzione, informazioni varie, anche di eventuali attività collaterali.. BioGraphy colpisce per la sua semplicità di utilizzo: l’etichetta applicata a ogni confezione è personalizzata con il nome di uno dei produttori. Collegandosi al sito biography.vip.coop ed inserendo nella homepage il nome e il cognome del contadino, si accede direttamente alla sua scheda. Un progetto innovativo di story telling, tanto che ha già vinto un premio, il Press & Outdoor Key Award.

                       

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                      Gerhard Eberhofer, responsabile vendite di VI.P Bio

                      “Quest’anno il raccolto dovrebbe essere in linea con lo scorso anno”, ci spiega Gerhard Eberhofer, responsabile vendite della VI.P Bio. “Circa 24.500 tonnellate commercializzabili, con una elevata qualità. Abbiamo raccolto circa 6 mila tonnellate di Gala, una varietà che è cresciuta del 20 per cento rispetto al 2014 e che rappresenta ormai un quarto del nostro raccolto. Abbiamo 500 ettari in produzione e altri 120 in fase di conversione, quindi entro il 2018 dovremmo aumentare i volumi del 20 / 25 per cento, con un tasso di crescita annuo del 5 / 10 per cento. Questa crescita non ci spaventa, anzi, la domanda europea cresce a doppia cifra con punte del 30 per cento in certi mercati importanti come la Svezia, dove la quota del bio ha già superato il 10 per cento. In Italia c’è stata un’interpretazione della normativa europea che ha penalizzato la fase della vendita, causando un ostacolo allo sviluppo del bio. Auspichiamo che le cose cambino rapidamente”.

                       

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