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                      Bonduelle, 12 milioni per l’innovazione green. Odella: “Ma il momento è delicato”

                      Bonduelle Italia, player di riferimento della IV gamma con una quota di mercato del 15% (che sale al 30% in alcune regioni del centro), investe 12 milioni di euro da qui al 2024 per migliorare la qualità dei prodotti, l’attenzione all’ambiente e le condizioni di lavoro dei dipendenti. Partiti i lavori per l’installazione di due impianti fotovoltaici negli stabilimenti di San Paolo d’Argon e Battipaglia, che permetteranno all’azienda di coprire il 15% del proprio fabbisogno energetico. Un investimento attuale, visti i tempi che corrono, con il comparto messo a dura prova dai rincari in atto. “Al contrario di molti generi alimentari, la quarta gamma non ha subito aumenti di prezzo”, sottolinea l’Ad di Bonduelle Italia Federico Odella. “La marginalità infatti in questo momento è bassa”

                      Dalla Redazione

                      Bonduelle Odella

                      Bonduelle Italia, azienda leader nel mondo vegetale che opera nel fresco, surgelato e ambient presente in Italia con due stabilimenti (il principale a San Paolo d’Argon, in provincia di Bergamo, e il secondo nel salernitano, a Battipaglia), preme l’acceleratore sulla sostenibilità e avvia un ambizioso piano di sviluppo da 12 milioni di euro volto a migliorare la qualità dei prodotti e la loro attenzione all’ambiente, senza dimenticare il benessere dei dipendenti. Ad annunciarlo all’Eco di Bergamo è Federico Odella, dallo scorso luglio alla guida dell’azienda come amministratore delegato (leggi qui).

                      Parte a sua volta del colosso francese Bonduelle (2,89 miliardi di giro d’affari e oltre 14 mila dipendenti in 100 Paesi del mondo), Bonduelle Italia è un player di riferimento della quarta gamma, con una quota di mercato del 15%, che sale oltre il 30% in alcune regioni del Centro. Mettendo insieme l’attività dello stabilimento bergamasco e di quello salernitano, entrambi dedicati al fresh cut, ha un fatturato annuo di 200 milioni di euro. Solo a San Paolo d’Argon ogni anno vengono lavorate 160 milioni di buste di insalata.

                      Entro il 2023 su entrambi gli stabilimenti sarà operativo un maxi impianto fotovoltaico che a regime permetterà di coprire circa il 15% del fabbisogno annuo di energia del gruppo (pari a 12 GHw, 7 dei quali per lo stabilimento principale nel bergamasco). “Il progetto dell’impianto è stato avviato prima del caro energia – spiega Odella all’Eco di Bergamo -, ma l’iter delle autorizzazioni è lungo e complesso. Comunque i lavori sono in fase di avvio, l’impianto sarà operativo a marzo 2023”.

                      “Il piano di investimenti da 12 milioni da qui al 2024 è nel segno della sostenibilità e ci permetterà di avere sempre impianti d’avanguardia per migliorare la qualità dei prodotti e le condizioni di lavoro dei collaboratori, molti dei quali donne”, prosegue poi l’amministratore delegato di Bonduelle Italia. Quindi ricorda alcuni interventi operati dal gruppo nell’ambito della sua strategia green, tra cui la revisione del packaging (oggi tutte le buste delle insalate Bonduelle sono in R-Pet), il risparmio idrico e il progetto “zero pesticidi”, che ha visto nel 2019 il lancio del mais senza pesticidi, a cui è seguita nel 2020 l’insalata iceberg senza pesticidi. “Bonduelle è impegnata affinché tutti i produttori di ortaggi freschi abbandonino, entro il 2025, l’impiego di fitofarmaci”, precisa Odella.

                      Quindi una riflessione sul delicato momento attuale, con i rincari che stanno mettendo a dura prova il settore della quarta gamma, mettendone a rischio il futuro, come ha sottolineato in queste ore anche il Gruppo IV Gamma di Unione Italiana Food (leggi qui).

                      “Nelle scorse settimane a Roma è stato convocato un tavolo al ministero che ha visto la presenza di tutti gli attori della filiera compresa la Gdo, il convitato più importante quando si parla di politiche dei prezzi”, racconta Odella all’Eco di Bergamo. Il dibattito che si è aperto a detta sua è stato positivo. “Ma la crescita dell’inflazione non aiuta – prosegue -, anche se, al contrario di molti generi alimentari, la quarta gamma non ha subito aumenti di prezzo”. La marginalità infatti in questo momento è bassa.

                      Il settore infatti sta subendo un forte incremento dei costi di produzione, trasformazione e trasporto. “Spesso il consumatore non si rende conto del lavoro e degli investimenti che ci sono dietro una busta d’insalata di qualità – conclude Odella -. Basta un numero per rendere l’idea: nei nostri stabilimenti facciamo 10 mila controlli l’anno sulle insalate, garantiamo il mantenimento della catena del freddo a 4 gradi durante tutto il ciclo di lavorazione e fino al momento dell’acquisto, Questo ci permette di tenere alta la qualità che per noi è fondamentale. Chi acquista una busta di insalate Bonduelle può stare sicuro di quello che mangia”.

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