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                      Boom di bio con la pandemia: +6,5% nei supermercati. Decolla l’online

                      Bio eco natural food collection on supermarket shelves vector illustration

                      Si può parlare di un vero e proprio “effetto pandemia” per quanto riguarda il trend dei consumi di bio tra gli italiani nel 2020. Come riporta Nielsen-AssoBio, il 2020 ha visto un  +6,5% di vendite di biologico nei supermercati, un +12,5% nei discount e un +10% nei negozi specializzati. Il vero e proprio boom si registra però nelle vendite online, che segnano un +150%. Gli acquisti di prodotti bio nel 2020 hanno così registrato un +7% sull’anno precedente, per un valore complessivo che supera i 4,3 miliardi. Cresce, inoltre, anche l’export di prodotti biologici italiani, tanto che ad oggi l’Italia è la seconda nazione al mondo per l’esportazione dei prodotti bio, dopo gli USA e decisamente prima in Europa

                      Dalla Redazione

                      bio

                      In Italia il bio continua a crescere. Lo si può definire come un “effetto pandemia” che si può riscontrare anche sulle abitudini alimentari: gli italiani a tavola infatti sono sempre più attenti alla salute, ma anche alla sostenibilità ambientale. Durante il lockdown gli italiani hanno fatto scelte più salutari, orientandosi verso il bio e il biodinamico. In base alle indagini elaborate da Nielsen per la moderna distribuzione e con il contributo di AssoBio per gli altri canali, nel corso del 2020 gli acquisti dei prodotti biologici sono cresciuti del +7% sul 2019, per un valore complessivo superiore ai 4,3 miliardi totali.

                      A questo ha contributo il canale supermercati (+6,5%) con vendite di prodotti bio che superano gli 847 milioni di euro, quello dei discount (+12,5%) con un valore di oltre 194 milioni e i negozi specializzati che, nel corso del 2020, hanno visto un deciso incremento, addirittura superiore al 10%. La preoccupazione per l’attuale situazione socio-sanitaria, dunque, ha contribuito a orientare le scelte dei consumatori verso criteri più salutisti e controllati, conferendo una decisa priorità al tema della sicurezza alimentare. La Grande distribuzione organizzata sta riconoscendo grande valore a questo settore, tanto da aumentare in modo significativo l’assortimento dei prodotti bio a proprio marchio, con risultati estremamente positivi, pari al 48,7 % delle vendite bio totali.

                      Ma la vera e propria impennata si registra nelle vendite online dei prodotti bio che superano il 150%. Più che positiva, nonché superiore a quella registrata dall’export agroalimentare nel suo complesso, la performance dell’export bio, infatti, nel 2020 l’esportazione di prodotti biologici ha superato i 2.619 milioni di euro con un ritmo di crescita dell’8% rispetto al 2019 e un incidenza del 6% sul totale delle esportazioni agroalimentari italiane. L’Italia è la seconda nazione al mondo per l’esportazione dei prodotti bio, dopo gli USA e decisamente prima in Europa.

                      “Il settore del biologico rappresenta un driver sempre più importante dell’agroalimentare italiano di qualità – afferma il presidente di AssoBio, Roberto Zanoni –; proprio durante il lockdown, i consumatori sono andati alla ricerca di prodotti bio e biodinamici, a conferma di una tendenza di crescita già in atto. Il consumatore italiano sta prestando sempre maggiore attenzione alla qualità, alla sicurezza, con uno sguardo rivolto anche alla corretta politica di prezzi, a conferma di un giusto ed equo riconoscimento dei processi e della loro certificazione. Dal momento che, tra le consapevolezze che il Covid-19 ci ha lasciato, c’è la necessità di ripensare i modelli di produzione e consumo, con uno sguardo alla sostenibilità e all’innovazione – prosegue il presidente – è importante dare al più presto seguito alle raccomandazioni dell’Unione Europea. Auspichiamo che il prossimo governo ponga massima attenzione alla strategia Farm to Fork, definita dalla Commissione come il cuore del Green Deal, con la consapevolezza che vi siano legami inestricabili tra persone sane, società sane e un pianeta sano.”

                      “Nel corso dell’ultimo anno – commenta Nicola De Carne, retailer client business partner di Nielsen – il tema della sicurezza per la propria salute è stata la preoccupazione principale degli italiani che ha portato ad uno stravolgimento delle abitudini di acquisto e di consumo. In questo contesto, negli ultimi mesi vi è stata un’importante crescita sia dei prodotti del largo consumo confezionato sia convenzionali che biologici, ma non per questo possiamo affermare che il tema della sicurezza alimentare non sia più una priorità, anzi. Semmai oggi è necessario riconsiderare il ruolo del biologico in un contesto più ampio, dove negli ultimi tempi si è assistito ad una forte crescita di prodotti che richiamano all’italianità e al territorio, e dei prodotti di filiera, entrambi in grado di coniugare, nel percepito degli italiani, sicurezza, qualità e genuinità. Tutti questi prodotti – conclude il comunicato di Nielsen – sono sovrapposti in termini di target a quello di chi acquista bio. Oltre che su questi valori, diventa sempre più necessario, inoltre, comunicare il tema della sostenibilità ambientale legata ai processi produttivi e al packaging, per puntare su degli assets che fanno già parte delle aziende che operano in questo settore”.

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