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                      Brio al Macfrut presenta gli accordi strategici per il Meridione

                      Brio Macfrut

                      Il mercato del biologico sta registrando un rapido e continuo sviluppo e per affrontare le nuove sfide del mercato è senza dubbio necessario allargare la base produttiva, combinando insieme efficienza organizzativa, massime garanzie, qualità elevata e costante e ridotti costi di filiera. In questo scenario, Brio Spa, gruppo veronese leader per l’ortofrutta biologica fin dal 1989, ha scelto di ampliare ulteriormente l’offerta di ortofrutta italiana da proporre ai consumatori europei. “A tale proposito – ha sottolineato il presidente Gianni Amidei nel corso di una conferenza stampa organizzata nell’ambito del Macfrut – abbiamo firmato importanti accordi a lungo termine con produttori biologici concentrati nel Sud Italia, che si distinguono per quanto riguarda la qualità e l’origine del prodotto. Grazie alle nuove partnership siglate con primarie realtà produttive del Mezzogiorno, Brio potrà raggiungere una posizione di leadership per produzioni strategiche ortofrutticole. Il nostro modello di sviluppo, eticamente ed economicamente sostenibile, adottato per affrontare con successo i mercati globali – ha proseguito Amidei – passa quindi attraverso la cooperazione e l’aggregazione di nuovi soci produttori”.

                       

                      Le aziende biologiche interessate dalla Sicilia sono Colle D’Oro e Terre del Sud di Ispica (Rg), Agricoop Bio di Avola (Sr) e Kore di Marsala (Tp) che garantiranno un’ampia offerta di ortaggi e frutta siciliana. In Calabria invece Brio collaborerà con la cooperativa OSAS di Castrovillari (Cs) e I Frutti del Sole di Limbadi (Vv) per produzioni di kiwi, arance, mandarini, clementine e kaki. Infine in Campania Idea Natura/Aop Armonia di Eboli (Sa) coltiverà lattuga, cavolo rapa, meloni e kiwi. L’aggregazione è da sempre nel dna di Brio; nel 2014 la compagine storica della società, costituita dalla Cooperativa La Primavera, viene affiancata da Agrintesa, Alegra e Apo Conerpo e Brio diventa la struttura di riferimento per il bio di Apo Conerpo, la più grande organizzazione di produttori ortofrutticoli europei. 

                       

                      “Nata nel 1959, Agrintesa vanta una lunga tradizione nel biologico, che risale all’inizio degli anni Novanta ed è il frutto di scelte volontarie compiute dai nostri soci, – ha dichiarato il direttore generale Cristian Moretti – e oggi associa 52 aziende agricole bio, conta una superficie coltivata di quasi 380 ettari e una produzione di oltre 120.000 quintali. I prodotti di punta dell’ampia gamma sono albicocche, clementine, kaki, kiwi, mele, pere, pesche, susine, lattuga, pomodoro e zucchine. Oltre ad esprimere questi numeri, peraltro significativi, – ha aggiunto Moretti – Agrintesa, entrando nella compagine sociale di Brio, ha portato un contributo importante all’interno del Gruppo in termini di pianificazione industriale, vale a dire qualificazione e programmazione delle produzioni, specializzazione e concentrazione delle lavorazioni, modernizzazione delle politiche di vendita, razionalizzazione e contenimento dei costi, flessibilità e innovazione della logistica, ricerca di nuove economie di scala”.

                       

                      Questi obiettivi hanno influenzato anche la OP Colle D’Oro di Ispica (Rg), che insieme all’azienda agricola Terre del Sud ha condiviso con Brio un progetto comune di ulteriore valorizzazione e sviluppo dell’ortofrutta biologica italiana. “Tutto ciò – ha dichiarato Carmelo Calabrese, direttore commerciale dell’Organizzazione di Produttori – facendo leva sull’esperienza pluridecennale di Brio, specializzata nella commercializzazione di prodotti biologici, e di Colle D’Oro, una delle più importanti aziende del settore orticolo siciliano specializzata nella produzione di ortaggi in serra e in pieno campo con un calendario produttivo che va da settembre a giugno. I prodotti di punta della nostra Op – ha concluso Calabrese – sono carote, peperoni, pomodori, melanzane e zucchine e vengono commercializzati prevalentemente presso la grande distribuzione organizzata”.

                       

                      Brio Macfrut

                      Da sinistra, Tom Fusato, direttore commerciale di Brio e Alce Nero Fresco; Carmelo Calabrese, direttore commerciale OP Colle D’Oro; Gianni Amidei, presidente Brio; Andrea Bertoldi, direttore generale Brio; Cristian Moretti, direttore generale Agrintesa; Paolo Mellone, presidente AOP Armonia

                      La stessa logica ha animato anche l’AOP Armonia di Eboli (Sa) con l’azienda agricola Idea Natura, “nella convinzione – ha affermato il presidente Paolo Mellone – che da questa partnership possano scaturire nuove ed interessanti opportunità per i soci oltre che un arricchimento complessivo dell’offerta merceologica. Gamma – ha proseguito Mellone – che per quanto riguarda la nostra Op comprende pregiate produzioni tipiche della Campania, quali kiwi, meloni, cavolo rapa, lattuga e pomodori coltivate nelle aree più vocate del Sud Italia con processi e tecniche all’avanguardia e a basso impatto ambientale”.

                       

                      “In questi anni – ha sottolineato il direttore generale di Brio, Andrea Bertoldi – il nostro Gruppo ha dedicato grande impegno al rafforzamento della propria struttura produttiva che oggi conta 443 aziende agricole, una superficie coltivata di 1.690 ettari di frutteti e coltivazioni orticole con una previsione di produrre circa 45.000 tonnellate all’anno. Ma il nostro impegno continua nella ricerca di altre aziende agricole da convertire o iniziare al biologico e nell’individuazione di altre importanti realtà del settore con cui stipulare nuovi accordi per far fronte alla domanda crescente di prodotto bio. Oggi il Gruppo si configura con 7 magazzini di lavorazione, un fatturato obiettivo di 85 milioni di euro di cui il 38% realizzato all’estero. Attraverso l’incremento dell’offerta, ora possibile grazie alle recenti aggregazioni – continua Bertoldi – Brio può rafforzare la propria posizione di leadership nel biologico. Un risultato che la nostra società potrà raggiungere anche mettendo a sistema la sua approfondita conoscenza agronomica, di prodotto e commerciale, piani di sviluppo ed investimento a medio-lungo periodo, reti di vendita condivise, piattaforme logistiche integrate, attività di promozione e comunicazione sempre secondo un modello vincente per tutti”. La collaborazione con Alce Nero, di cui Brio è socia dal 2011, – ha concluso Bertoldi – ha portato alla nascita di una linea di prodotti di gamma top caratterizzati dall’elevato livello qualitativo e dall’ottimo sapore e ottenuti nel rispetto della terra e della sua biodiversità. Questo progetto ha consentito di aumentare l’incidenza della produzione bio nel reparto ortofrutta della grande distribuzione e ha permesso di fidelizzare ulteriormente i consumatori.”

                       

                      Alla conferenza stampa organizzata da Brio è intervenuto anche Paolo De Castro, vice presidente Commissione Agricoltura e sviluppo rurale Parlamento Europeo, il quale ha affermato che il Regolamento europeo sul biologico “non ci soddisfa pienamente in quanto ha prevalso la linea di continuità e pertanto la norma non apporta alcun beneficio per Paesi come l’Italia che adotta regole molto severe in materia delle soglie di agrofarmaci ammesse”. De Castro ha poi affermato come grazie al Regolamento Omnibus, che disciplina l’entrata in vigore della riforma della PAC, tutte le Op, le Aop, le cooperative ed i consorzi possono gestire il collocamento del prodotto sul mercato. “Un passaggio importante – ha concluso De Castro – che è auspicabile possa spingere tutto il settore ortofrutticolo verso una sempre maggiore capacità organizzativa”.

                       

                       

                       

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