L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Camera, approvato il decreto che vieta le aste al doppio ribasso e limita il sottocosto

                      caporalato
                      Montecitorio ha approvato il 27 giugno con una maggioranza trasversale – unica astenuta Forza Italia – la proposta di legge che vieta le aste a doppio ribasso adottate da alcuni gruppi della grande distribuzione, come Eurospin, per acquistare prodotti agroalimentari. Un sistema che favorisce fenomeni grigi come il caporalato. Il decreto limita la pratica ampiamente adottata dai supermercati delle vendite sottocosto. Il testo firmato dalla vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera, Susanna Cenni (Pd) e dalla deputata M5S Chiara Gagnarli è passato con 369 voti favorevoli su 429 presenze, 60 gli astenuti, nessun voto contrario. Si attende ora il passaggio in Senato

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Eurospin-volantino-ott-2018-banane

                      La prima pagina del volantino Eurospin di inizio ottobre 2018

                      Sei davanti a un computer e partecipi a un’asta per la fornitura di un prodotto agroalimentare. Potrebbe essere la passata di pomodoro o le banane o ancora le clementine. Di tutte le offerte che arrivano, la più bassa rappresenta la nuova base d’asta. Vince, ovviamente, chi offre il prezzo più basso, in questa asta “al contrario”. In pochi minuti si decidono davanti a un computer affari per milioni di euro. Chi vince l’asta poi però deve far quadrare i conti e a rimetterci di solito sono i lavoratori nei campi di raccolta. Da qui il tristemente noto fenomeno del caporalato, cui il decreto appena approvato dalla Camera dei Deputati, con 369 voti favorevoli e 60 astenuti, intende mettere un freno, proprio alla vigilia della stagione di raccolta del pomodoro da industria. Una proposta di legge, la 1549-A, che, non a caso, è stata promossa dall’Associazione “Terra!”, assieme ai sindacati.

                      “Accogliamo con favore questa legge contro le aste al ribasso – dice Fabio Ciconte, direttore di Terra! – Dopo le nostre pressioni finalmente è arrivata la risposta delle istituzoni. Il provvedimento approvato oggi è importante perché giunge alle porte di una nuova stagione di raccolta dei pomodori e manda un chiaro messaggio ai gruppi della GDO che utilizzano queste pratiche sleali per rifornirsi di tanti prodotti di largo consumo: d’ora in poi non saranno più tollerate, perché fanno male a tutta la filiera, a cominciare dagli agricoltori e dai braccianti che ancora troppo spesso vengono sfruttati per raccogliere il cibo che mangiamo ogni giorno”. La proposta di legge approvata alla Camera nasce da una battaglia iniziata ad inizio 2017, quando Terra!, daSud e la Flai CGIL lanciarono la campagna #ASTEnetevi, per chiedere alla grande distribuzione di rinunciare al meccanismo delle aste per l’acquisto dei prodotti alimentari.

                      Il decreto intende porre un freno al fenomeno del caporalato

                      La proposta, firmata dall’Onorevole Susanna Cenni (PD), attende ora il passaggio in Senato. Dalla Camera è uscita con una chiara maggioranza trasversale che testimonia l’importanza di questa battaglia: il divieto di utilizzo delle aste è rafforzato da sanzioni fra i 2 e i 50 mila euro, cui si aggiunge – nei casi più gravi – il blocco dell’attività commerciale per 20 giorni. Il testo limita anche il sottocosto, utilizzato con troppa disinvoltura da molti soggetti della grande distribuzione e poi scaricato sugli altri anelli della filiera. Se la legge passerà tal quale anche al Senato, vendere sotto il costo di produzione sarà possibile solo in casi ben codificati, programmati e concordati con i fornitori, oppure per evitare gli sprechi in caso di merce che rischia il deperimento.

                      coop_buoni_e_giusti

                      La campagna Buoni e Giusti di Coop Italia

                      La soddisfazione della COOP. “Coop – si legge in una nota diffusa il 27 giugno  – esprime la sua soddisfazione per la proposta di legge approvata oggi alla Camera in merito alle aste a doppio ribasso e alla vendita sottocosto dei prodotti freschi e deperibili. Per quanto ci riguarda – dice ancora il documento – non abbiamo mai usato le aste al doppio ribasso praticate da altri competitor, che comprimono i fornitori e spesso danneggiano direttamente il lavoratore agricolo. Coop  da anni ha propri codici che garantiscono l’eticità dei rapporti di fornitura anche attraverso ispezioni e controlli in campo ulteriori rispetto a quelli previsti per legge. Un esempio lampante è la sua campagna Buoni e Giusti sulle filiere ortofrutticole a rischio (800 fornitori coinvolti oltre 70.000 aziende agricole), che è tuttora in corso e si sta intensificando in vista della stagione della raccolta del pomodoro”.

                      ++Sull’argomento, leggi anche la nostra intervista esclusiva a Claudio Mazzini dell’agosto 2018++

                      “Quanto alla pratica del sottocosto sui prodotti alimentari freschi e deperibili – continua la nota di Coop Italia – la proposta di legge approvata alla Camera è in linea con quanto sostenuto da Coop in audizione ovvero ne riconosce l’utilità in alcuni casi per limitare gli sprechi dell’invenduto e offrire un’opportunità di risparmio per i consumatori, sempre che incida sui margini del distributore e sia concordata con il fornitore. Il confronto tra le commissioni competenti e le organizzazioni interessate al tema ha prodotto un buon risultato a beneficio di tutti”.

                      Un commento di soddisfazione arriva anche dal Gruppo VéGé. “Negli ultimi mesi ci siamo più volte espressi pubblicamente per sottolineare la nostra contrarietà all’utilizzo dello strumento delle aste a doppio ribasso per i prodotti del settore agroalimentare – dichiara l’amministratore delegato Giorgio Santambrogio -. Come Gruppo VéGé avevamo già preso con forza questa posizione, anticipando la legge, attraverso il nostro codice etico che impone alle nostre imprese il divieto di utilizzare questo tipo di strumento. Pur accettando contrattazioni serrate ed anche severe, che fanno parte delle regole del gioco della negoziazione commerciale, per noi di Gruppo VéGé è infatti di primaria importanza tutelare i produttori che ogni giorno portano qualità ed eccellenza sulle nostre tavole. Ci auguriamo ora che l’iter della legge proceda spedito e che possa essere approvata anche dal Senato in tempi brevi.”

                      Copyright: Fruitbook Magazine