L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Camilla, il brand dell’anguria premium “dal carattere emozionale”

                      Don Camillo, O.P. di Brescello (RE) leader dei meloni e delle angurie, lancia un nuovo brand con cui valorizza in Gdo un’anguria premium, dalle qualità eccellenti e dal carattere “emozionale”. Camilla è il marchio e comprende diverse varietà senza semi di tipologia “tiger”, dalla buccia di colore verde chiaro e brillante e dalla tipica striatura. I calibri (da 1,5 a 7 chili) e le varietà sono diverse a seconda della zona di produzione, le caratteristiche organolettiche e gustative restano le stesse. “Siamo partiti con 150 ettari nelle zone più vocate, dalla Sicilia al Centro e Nord Italia. – rivela Ettore Cagna, presidente di Don Camillo – Il riscontro sul mercato supera le aspettative”. Il prodotto è sui banchi da maggio, per 5-6 mesi, per il 70% nella Gdo nazionale – anche con espositori dedicati in alcuni punti vendita – e per il 30% all’estero

                       

                      di Carlotta Benini

                       

                      Camilla anguria

                      Camilla è il nuovo brand dell’anguria premium senza semi di O.P. Don Camillo

                      Per ora si tratta di un test commerciale, che riguarda quantitativi più ridotti, ma i riscontri sul mercato hanno già superato le più rosee aspettative. A premiare è l’aspetto del prodotto – elegante, distintivo, vestito di un packaging originale – e le qualità organolettiche, che ne fanno un articolo premium sui banchi della grande distribuzione. Stiamo parlando di Camilla, la nuova anguria seedless di Don Camillo, una novità tutta estiva presentata in anteprima all’ultima edizione di Macfrut e presente sul mercato da metà maggio.news

                       

                      “Camilla è un nuovo brand, non una varietà di anguria: caratterizza un prodotto esclusivo, selezionato in cinque differenti calibri, da 1,5 a 7 chili, a seconda del periodo e delle zone di produzione. Dal suo lancio ha raccolto già ottimi consensi, sia da parte dei produttori che del consumatore finale”, rivela Ettore Cagna, presidente della O.P. di Brescello (Re) leader dei meloni e delle angurie.

                       

                      Camilla anguria GDO

                      In alcuni punti vendita della GDO il prodotto è valorizzato in espositori dedicati

                      Camilla è un’anguria di tipologia “Tiger” senza semi, di colore verde chiaro e brillante, dalla buona shelf life. La polpa è dolce e tenera, la buccia, dalla tipica striatura, è croccante. La campagna si è aperta con il prodotto siciliano, per poi passare al prodotto del Centro Italia e quindi a quello del Nord. Le varietà sono appunto diverse, così come i calibri: “Ma ogni prodotto garantisce le stesse caratteristiche organolettiche e gustative, cambia solo il peso”, sottolinea il presidente di O.P. Don Camillo.

                       

                      Camilla anguria packaging

                      Anche il packaging è esclusivo

                      Le nuove angurie sono frutto di un lavoro di selezione condotto insieme a diverse aziende sementiere, in modo da avere un prodotto disponibile sul mercato per 5-6 mesi, in tutta Italia. “È un progetto che abbiamo costruito in questi anni, ci abbiamo creduto molto, – rivela Cagna – ma non ci aspettavamo un riscontro simile”. La richiesta è infatti molto alta sul mercato italiano, al quale è destinato il 70% della produzione. “Siamo presenti nelle principali insegne della Gdo. – continua – Nei punti vendita delle insegne che hanno sposato il progetto per l’intero corso della campagna sono presenti degli espositori dedicati, dal layout di impatto visivo, che valorizzano il prodotto e il brand Camilla e ne evidenziano il carattere emozionale”.

                       

                      Buoni anche i riscontri sul mercato estero, a cui in questa prima fase di test è dedicato un 30% della produzione. Previsioni produttive? “Ancora è troppo presto per fare una stima, siamo partiti con delle piccole quantità, gli ettari dedicati attualmente sono 150 nelle principali zone vocate”, conclude Ettore Cagna.

                       

                      Copyright: Fruitbook Magazine