Dalla Redazione
“Concorso in intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, pluriaggravati”: questi i reati che hanno portato all’arresto per caporalato di Vincenzo Pernice, imprenditore di Turi (Bari), amministratore unico della omonima società ortofrutticola.
L’arresto, come riporta l’Ansa, è stato compiuto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Brindisi. Pernice, 51 anni, originario di Torre del Greco (Napoli), secondo gli inquirenti sarebbe colpevole di consapevolezza del cosiddetto “ricatto occupazionale” a cui erano sottoposti i braccianti agricoli, per lo più donne, reclutati tra le province di Brindisi e Taranto dal caporale di Villa Castelli che era al vertice del traffico di mano d’opera, il 46enne Ciro Veccari.
Il provvedimento scaturisce infatti dagli ulteriori approfondimenti investigativi seguiti all’operazione dello scorso 19 giugno, quando nel brindisino, a Villa Castelli, sono stati arrestati quattro presunti caporali tra cui appunto Veccari.
La Pernice è una storica azienda del barese che produce e distribuisce in Italia e all’estero prodotti ortofrutticoli tipici del sud Italia. È specializzata in particolare in ciliegie, albicocche, pesche e nettarine, cocomero, uva da tavola, fichi e cavolfiore.
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