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                      Carne sintetica, il governo fa dietrofront e ritira il ddl contro i cibi in provetta

                      Il governo Meloni fa un passo indietro nella sua lotta alla carne coltivata in laboratorio: il ministro Lollobrigida, infatti, ha predisposto il ritiro del disegno di legge che ne vieta la produzione e importazione nel nostro Paese. Soddisfazione per l’associazione Essere Animali, che si batte per un’alimentazione più sostenibile

                      Dalla Redazione

                      carne sintetica Lollobrigida

                      Il governo Meloni fa marcia indietro nella sua lotta alla carne sintetica. Stando alle ultime indiscrezioni, infatti, il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida avrebbe preparato il ritiro del disegno di legge che vieta la produzione e l’importazione nel nostro Paese della carne coltivata in laboratorio (leggi qui) .

                      A rivelarlo è Il Foglio, citando una comunicazione che Lollobrigida avrebbe inviato una settimana fa al Ministero delle imprese e del made in Italy, che si occupa di queste pratiche. La richiesta del ritiro del ddl arriverebbe “alla luce della discussione parlamentare in corso e delle modifiche che il testo potrebbe subire”.

                      Sembra infatti che il timore del governo sia quello di una potenziale bocciatura in Commissione Europea, la quale d’altronde non ha mai nascosto diversi dubbi sulla posizione “oscurantista” dell’Italia. “Il ruolo dell’Ue è di assicurare che il nostro cibo, inclusi i nuovi alimenti come la carne coltivata, sia sicuro”, aveva detto un portavoce dell’Ue, come riporta Open.

                      Intanto dal ministero dell’Agricoltura precisano che “la notifica ritirata sarà rinotificata all’esito dell’approvazione parlamentare”.

                      La posizione di Essere Animali

                      La notizia del ritiro in sede UE della proposta italiana sul divieto di produzione e vendita di carne coltivata in laboratorio è confermata dalla replica di Essere Animali, associazione che lavora per riconoscere tutele adeguate agli animali allevati a scopo alimentare. “Il 13 ottobre l’Italia ha ufficialmente ritirato la notifica TRIS per il disegno di legge presentato dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che prevede il divieto di produzione e vendita di carne a base cellulare. Questo nei fatti significa che il ddl non potrà essere approvato né entrare in vigore in assenza di un vaglio e approvazione della UE”, dichiara l’associazione in una nota.

                      La notifica TRIS è una procedura che mira a prevenire la creazione di barriere nel mercato interno dell’Unione Europea. Gli Stati membri devono notificare alla Commissione europea i progetti legislativi relativi a prodotti, che vengono poi analizzati alla luce della legislazione UE. Gli altri Stati membri, e tutti gli stakeholder coinvolti, partecipano a questa procedura e hanno la possibilità di esprimere il loro parere. Essere Animali, e altre organizzazioni europee che lavorano per la promozione di un’alimentazione più sostenibile, avevano già depositato il proprio contributo sul portale della Commissione, esprimendo profonda preoccupazione per una decisione che rappresenta un freno alla possibilità di sviluppare e commercializzare un prodotto che non proviene dagli allevamenti intensivi, non richiede l’uso di antibiotici e altri farmaci, né produce tonnellate di deiezioni estremamente inquinanti.

                      “Siamo felici di vedere che l’approccio ideologico e antiscientifico del Governo italiano stia trovando un muro difficile da superare, tanto da trovarsi costretto a fare un grande dietrofront – commenta Claudio Pomo, responsabile sviluppo di Essere Animali -. Altri paesi UE infatti stanno investendo in queste innovazioni e settori importanti per il futuro del cibo e del nostro Pianeta: ci auguriamo che anche l’Italia non perda questa importante opportunità”.

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