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                      Carta da macero: da rifiuto a materia prima. Firmato il decreto end of waste

                      Dal 24 settembre 2020 la carta da macero può ufficialmente abbandonare la qualifica di “rifiuto” ed essere considerata a tutti gli effetti una materia prima da reimmettere nel ciclo produttivo. Tutto ciò a seguito della firma, da parte del ministro dell’Ambiente Sergio Costa, del regolamento che disciplina l’end of waste per carta e cartone e che stabilisce tutti i criteri che la carta da macero deve rispettare per essere considerata materia prima

                      Dalla Redazione

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                      Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha firmato il 24 settembre 2020 il regolamento che disciplina l’end of waste (cessazione della qualifica di rifiuto) di carta e cartone e che stabilisce tutti i criteri che la carta da macero deve rispettare per essere considerata materia prima. Il regolamento è stato elaborato a seguito di numerosi incontri tecnici e consultazioni con ISPRA, organo tecnico del ministero dell’ambiente, gli operatori del settore, e l’istituto superiore di sanità, per la valutazione degli impatti sull’ambiente e sulla salute umana.

                      Il regolamento stabilisce criteri e modalità da applicare – con esplicito riferimento alla norma UNI EN 643 – per far sì che questi materiali recuperati cessino di essere rifiuti e possano essere utilizzati per nuove produzioni. Inoltre, definisce sia gli ambiti di applicazione che gli scopi specifici di utilizzabilità.

                      Nello specifico, il regolamento è composto da sette articoli che definiscono gli ambiti di applicazione, i criteri ai fini della cessazione della qualifica di rifiuto, gli scopi specifici di utilizzabilità, e tre allegati che specificano i criteri generali ai fini della cessazione della qualifica di rifiuto (con esplicito riferimento alla norma UNI EN 643); gli scopi specifici per cui sono utilizzabili la carta e cartone recuperati e il modello della dichiarazione di conformità (DDC), redatta sotto forma di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, che reca l’anagrafica del produttore e le dichiarazioni del produttore sulle caratteristiche della carta e cartone recuperati.

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                      ministro dell’ambiente Sergio Costa

                      Una visione circolare dell’economia che potrà portare i suoi benefici, sostiene il ministro: “Aziende che riciclano carta e cartone ora possono inserirsi in un mercato enorme così da stimolare le assunzioni. Tantissimi alberi ora potranno rimanere nel terreno e non essere abbattuti per produrre carta, e questi rifiuti da oggi smettono di essere “rifiuto” e diventano una risorsa preziosa da vendere”. In effetti, la carta complessivamente raccolta in Italia nel 2018 si aggira intorno ai 5,3 milioni di tonnellate, cui si aggiunge quella proveniente da rese e da altre attività industriali per un totale di circa 6,65 milioni di tonnellate.

                      “L’end of waste è un tassello indispensabile per la valorizzazione del potenziale dei rifiuti e può dare un forte contributo allo sviluppo delle potenzialità del settore di riciclo – dichiara il ministro dell’ambiente Sergio Costa -. Una società del riciclo e del recupero diventa tale nel momento in cui i materiali possono essere reintrodotti sul mercato ed essere in grado di competere con le materie prime vergini, consentendo una riduzione del consumo di risorse naturali e materie prime, e la riduzione del quantitativo di rifiuti da destinare allo smaltimento”.

                      Il regolamento end of waste per carta e cartone arriva dopo quello sui PAP (prodotti assorbenti per la persona, ovvero pannolini e simili) firmato nel maggio 2019, e quello sui pneumatici fuori uso da cui si ricava gomma vulcanizzata in granuli, firmato a marzo 2020 ed entrato in vigore a luglio. Tra i prossimi decreti end of waste, al momento in lavorazione, molto atteso ora è quello per i rifiuti del settore edilizio (da costruzione e demolizione).

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