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                      “Cartelli” del cartone ondulato: il Consiglio di Stato ne conferma l’esistenza

                      Cartone-ondulato
                      Il Consiglio di Stato conferma in toto l’impianto accusatorio dell’Antitrust, che scoperchia un sistema durato decenni. Si tratta della conferma di una delle più importanti istruttorie mai svolte nella storia dell’AGCM per numero di aziende coinvolte e per l’entità delle sanzioni comminate, superiori a 200 milioni di euro. L’Associazione Italiana Scatolifici: “Giustizia è stata fatta, ma restano danni incalcolabili”

                      Dalla Redazione

                      Cartone-ondulato

                      Il settore del cartone e degli imballaggi, fondamentale per l’economia globale ma ancora poco conosciuto ai più, arriva a una svolta epocale: dopo l’AGCM e il TAR del Lazio, infatti, proprio in questi giorni anche il Consiglio di Stato ha confermato l’esistenza dei “cartelli” del cartone ondulato e degli imballaggi di cartone. Le sentenze pubblicate in questi giorni, le prime di molte altre attese nelle prossime settimane, riguardano uno dei maggiori casi nella storia italiana per numero di aziende coinvolte (oltre trenta) e per l’entità delle sanzioni, i cui importi hanno superato i 200 milioni di euro.

                      Nel dettaglio – come riporta il comunicato stampa emesso dall’Associazione Italiana Scatolifici -, il Consiglio di Stato ha confermato l’esistenza delle condotte anticoncorrenziali accertate dall’Antitrust ad esito del procedimento I805, relativo al mercato del cartone ondulato e degli imballaggi in cartone, limitandosi esclusivamente – e solo in alcuni casi – a ridurre gli importi delle sanzioni irrogate dall’AGCM. Le sentenze emesse fino a questo momento riguardano le società MS Packaging, Sandra, ICOM, Antonio Sada & Figli, Ondulati del Savio, ICO Industria Cartone Ondulato, Mauro Benedetti SPA, Adda Ondulati, Saica Pack Italia e Ondulati e Imballaggi del Friuli, le prime di una lunga serie. A queste, si aggiunge il rigetto dell’appello presentato da GIFCO, l’associazione Confindustriale che raggruppa le imprese produttrici e trasformatrici di cartone, rispetto alla quale i Giudici di Palazzo Spada non hanno concesso alcuna rimodulazione dell’importo sanzionatorio. Il Consiglio di Stato, dunque, ha definitivamente riconosciuto l’esistenza di due intese restrittive della concorrenza, in violazione delle norme che il diritto nazionale ed il Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea pongono a presidio delle fisiologiche dinamiche competitive. Due consolidati e rodati cartelli che “hanno tolto risorse per molti anni, facendo perdere via via quote di mercato agli scatolifici, un comparto composto da piccole e medie aziende italiane”.

                      Avviato nel 2017, il procedimento dell’AGCM è stato esteso fino a diventare una delle indagini più imponenti mai compiute dall’Antitrust. Le imprese sanzionate sono tutte di grandi dimensioni e rappresentano la quasi totalità dei produttori di cartone ondulato presenti a livello nazionale, che detengono in complesso circa il 90% del mercato. Le società coinvolte e GIFCO, secondo l’Autorità, hanno realizzato illeciti anticoncorrenziali continuati nel tempo volti a ripartire il mercato e a definire in comune i prezzi di vendita ed altri parametri commerciali, quali i termini di pagamento, oltre ai fermi degli stabilimenti produttivi.

                      Nell’intera vicenda ha avuto un ruolo determinante l’Associazione Italiana Scatolifici, realtà che, grazie all’affiancamento dello Studio Legale Lipani Catricalà & Partners, ha segnalato all’AGCM le intese illecite, determinando l’avvio del relativo procedimento istruttorio. L’Associazione Italiana Scatolifici raggruppa i principali produttori italiani di imballaggi in cartone ondulato; piccole e medie imprese dislocate su tutto il territorio nazionale che danno occupazione a oltre 2.000 persone.

                      Si apre adesso la fase risarcitoria in cui tutti i soggetti lesi dai cartelli accertati in via definitiva (operatori del mercato, grande distribuzione, aziende trasformatrici, associazioni dei consumatori, ecc.) potranno chiedere conto dei danni derivanti dai maggiori costi sostenuti e delle perdite di quote di mercato subite per effetto di detti cartelli. Andrea Mecarozzi, presidente dell’Associazione Italiana Scatolifici, commenta: “Accogliamo queste nuove sentenze del Consiglio di Stato con grande soddisfazione. Finalmente quello che ipotizzavamo da tempo ha avuto un riscontro ufficiale e inappellabile, anche grazie al lavoro che siamo riusciti a fare insieme, unendo le nostre forze di piccoli e medi imprenditori. Mi auguro che tutto ciò possa davvero portare a un mercato in cui sana competizione e trasparenza siano la norma, a beneficio di tutti gli attori e in particolare degli scatolifici. Quello che è certo è il grave danno che abbiamo subito”.

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