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                      Ciliegia della Val d’Alpone, etichetta innovativa. Si lavora all’IGP

                      Ciliegia-val-d-alpone-vol-etichetta
                      La cerasicoltura in provincia di Verona ha perso posizioni rilevanti negli ultimi 20 anni rispetto ad altre zone ad elevata vocazione del centro e sud Italia. Recentemente, grazie anche alla riscoperta delle specialità territoriali da parte della distribuzione e del consumatore finale, sono stati avviati dei progetti per rilanciare un frutto che in queste vallate raggiunge una qualità superiore. Il più ambizioso è quello della Ciliegia della Val d’Alpone che, dopo aver conseguito nel 2016 il riconoscimento di PAT – prodotto agroalimentare tradizionale, punta adesso dritto all’IGP (qui l’articolo da poco pubblicato da L’Arena). Il coordinamento commerciale del progetto fa capo a VOL Ortofrutta

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Ciliegia della Val d'Alpone etichette

                      Le nuove etichette con SI Label sulle confezioni delle ciliegie della Val d’Alpone  (Copyright: Fm)

                      Verona, Modena, Bari. Sono storicamente queste le capitali della cerasicoltura italiana. Un frutto che negli ultimi 20 anni ha perso quote rilevanti sui mercati internazionali a causa della frammentazione e disorganizzazione della produzione e della bassa attenzione delle strutture commerciali, anche in termini di dotazioni tecnologiche. La zona che maggiormente ha sofferto questa situazione è certamente Verona, dove peraltro di cerasicoltura si parla già da 2 mila anni. Un vero peccato, considerando che le ciliegie delle colline veronesi raggiungono qualità organolettiche molto elevate.

                       

                      La situazione però è cambiata e l’occasione del rilancio arriva dallo stesso mercato che sembrava averle voltato le spalle. Oggi i consumatori italiani ed esteri chiedono specialità del territorio, salubrità e soprattutto gusto. I riflettori sono tornati quindi a essere puntati su Verona e in particolare sulla Val d’Alpone, una vallata tra Verona e Vicenza ad elevata vocazione, adatta più di altre alla cerasicoltura dato che qui non si possono produrre né le uve destinate al prosecco né quelle destinate ai più pregiati Valpolicella e Amarone.

                       

                      È con questi presupposti che è stato avviato in tempi recenti un progetto di valorizzazione per la Ciliegia della Val d’Alpone, che nasce dalla collaborazione tra l’Associazione Cerasicoltori del Comune di Montecchia di Crosara e VOL Ortofrutta, che è tra le aziende di punta della provincia di Verona nella commercializzazione di numerosi prodotti ortofrutticoli destinati ai gruppi della grande distribuzione italiana ed estera. La prima si occupano degli aspetti tecnici e produttivi, con particolare attenzione alla qualità, la seconda del coordinamento delle vendite.

                       

                      Ciliegia della Val d'Alpone

                      Il magazzino di lavorazione è al Mercato di Montecchia (Foto: L’Arena)

                      La Ciliegia della Val d’Alpone ha già ottenuto nel 2016 il riconoscimento di “prodotto agroalimentare tradizionale” – PAT – e punta dritto verso l’IGP. “Quest’anno – spiega Andrea Braga, direttore del Mercato di Montecchia di Crosara – ci aspettiamo di confezionare con il nuovo marchio tra 200 e 300 tonnellate, solo il meglio di ciò che viene conferito in Mercato. Le ciliegie vengono confezionate nel nuovo magazzino da 600 metri quadrati climatizzato e dotato di tecnologia hydrocooling e commercializzate da VOL Ortofrutta. La campagna 2018 è iniziata a metà maggio per terminare a metà luglio”.

                       

                      “Parliamo di un prodotto di nicchia – continua Braga – altamente selezionato, venduto esclusivamente in cestini da 500 grammi con calibro minimo 24+ e valorizzato con una etichetta innovativa in polipropilene – materiale plastico come i cestini – che oltre alle informazioni di base, compresa l’indicazione del produttore, ha un QR code realizzato in collaborazione con SI Label “il prodotto si racconta” per dare la possibilità al consumatore di accedere in modo veloce ulteriori informazioni tra cui il profilo sensoriale e le proprietà nutrizionali. Un’etichetta unica in Italia, nel settore ortofrutticolo”.

                       

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