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                      Ciliegie pugliesi, prezzi in tilt: 1 euro al kg ai produttori, 16 euro in GDO

                      Pagate un euro al kg ai produttori, si possono trovare anche a 16 euro al kg sui banchi della gdo del nord: è il caso delle ciliegie Bigarreau e Georgia pugliesi. A denunciare i rincari folli varie associazioni di categoria.  “L’andamento di mercato è inaccettabile con i prezzi pagati agli agricoltori in caduta libera, crollati in una settimana fino a 1 euro al chilo. Stanno vendendo a Milano in una nota catena di distribuzione commerciale le ciliegie pugliesi ad euro 16 euro al chilogrammo”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. Così i produttori, dopo aver salvato le loro produzioni dal gelo e dalle grandinate con falò notturni per scaldare i ciliegeti e vaporizzazione di acqua per preservare le fioriture, ora si ritrovano con prezzi che non coprono i costi di produzione

                      Dalla Redazione

                      ciliegie

                      (Pixabay)

                      Rincari folli per le ciliegie pugliesi: pagate un euro ai produttori, vengono poi rivendute in catene della GDO del nord anche a 16 euro al kg. A denunciarlo varie associazioni di categoria, da Cia a Coldiretti, che sottolineano come i prezzi delle ciliegie Bigarreau e Georgia siano in caduta libera: “L’andamento di mercato è inaccettabile con i prezzi pagati agli agricoltori in caduta libera, crollati in una settimana fino a 1 euro al chilo, mentre la forbice dei prezzi dal campo alla tavola si è allargata in misura sconsiderata. Stanno vendendo a Milano in una nota catena di distribuzione commerciale le ciliegie pugliesi ad euro 16 euro al chilogrammo”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, con la richiesta all’Assessore regionale all’Agricoltura di un tavolo urgente per salvare la campagne delle ciliegie.

                      “Lo squilibrio tra il poco che viene riconosciuto agli agricoltori e i margini spropositati che la Grande distribuzione garantisce a se stessa – ha dichiarato Raffaele Carrabba, presidente regionale di Cia Agricoltori Italiani della Puglia – è diventato un problema enorme, sempre più pressante e ineludibile per la politica, soprattutto in un momento di crisi epocale come quella creata dal combinato disposto della pandemia e dei cambiamenti climatici. Siamo di fronte a un vero e proprio sfruttamento da parte delle multinazionali della Gdo a danno degli agricoltori“.

                      Così i produttori, dopo aver salvato le loro produzioni dal gelo e dalle grandinate con falò notturni per scaldare i ciliegeti e vaporizzazione di acqua per preservare le fioriture, ora si ritrovano con prezzi che non coprono i costi di produzione. “Non possiamo permettere che i nostri agricoltori siano costretti ad abbandonare questa produzione storica e riconosciuta a livello nazionale – insiste Muraglia – per colpa dei prezzi in campagna ciclicamente troppo bassi. Per questo nelle prossime due settimane  nei mercati di Campagna amica in tutta la regione saranno vendute le ciliegie pugliesi al giusto prezzo sia per i produttori che per i consumatori, con una campagna di comunicazione sulle proprietà benefiche delle ciliegie made in Puglia”.

                      La produzione regionale di ciliegie risulta concentrata nella provincia di Bari che da sola rappresenta il 96,4% della produzione totale regionale, riferisce Coldiretti Puglia. Con le sue 47 mila tonnellate la provincia di Bari è la prima provincia italiana per produzione di ciliegie raccogliendo il 34% della produzione nazionale e la produzione di ciliegie in Puglia è pari al 39,8% del totale nazionale. La graduatoria dei prodotti agricoli pugliesi nel contesto nazionale – aggiunge Coldiretti Puglia –  vede al primo posto anche le ciliegie con una superficie di quasi 20.000 ettari, di cui oltre 17.000 della sola provincia di Bari, la quale copre più dell’85% della superficie investita.

                      La produzione di ciliegie è destinata esclusivamente al consumo fresco e per questa ragione devono essere mantenute integre la pezzatura, particolarmente consistente per la ciliegia Ferrovia, la compattezza ed il sapore. Tutto ciò richiede un’accuratezza nelle fasi di coltivazione e di raccolta facilmente riscontrabile, per cui la mano dell’uomo non può essere sostituita dalle macchine.

                      In Puglia la stagione è partita a metà maggio e da pochi giorni anche a Vignola in Emilia: le quotazioni attualmente variano da 3 a 4 euro anche se è ancora presto per sapere le quotazioni delle ciliegie prodotte nelle altre regioni. “Finora – spiega ancora Lorenzo Bazzana – al Nord è partita soltanto la raccolta delle varietà precoci. Inoltre, a causa delle gelate e delle grandinate c’è meno prodotto rispetto a una campagna normale“. Aspettiamo di vedere che cosa succederà in Veneto e nelle vallate del Trentino Alto Adige dove la raccolta inizierà in estate.

                      “Le ciliegie sono uno dei frutti più amati e con meno calorie – aggiunge Coldiretti Puglia – e contengono vitamina A, vitamina C e vitamine del gruppo B. Sono inoltre una fonte da non sottovalutare di sali minerali, come ferro, calcio, magnesio, potassio e zolfo. Presentano, inoltre, oligoelementi importanti, con particolare riferimento a rame, zinco, manganese e cobalto. Le ciliegie contengono melatonina naturale, una sostanza che favorisce il sonno – conclude Coldiretti Puglia – e sono una fonte di antiossidanti, che aiutano il nostro organismo a contrastare l’invecchiamento provocato dai radicali liberi”.

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