Dalla Redazione
È considerata un’eccellenza dell’agroalimentare italiano e si sta facendo strada nei gruppi distributivi italiani a soli due anni dal riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta. È la cipolla bianca di Margherita, prodotta sulla costa Nordest della Puglia, ai piedi del Gargano, tra il mar Adriatico e le Saline di Margherita di Savoia, nei territori di Margherita di Savoia (Barletta, Andria, Trani), Zapponeta e Manfredonia (Foggia), su una superficie di circa 200 ettari. Si tratta di un prodotto fresco, caratterizzato da bulbo bianco e tenero, con alto contenuto di zuccheri. La raccolta avviene tra aprile e luglio, praticamente in assenza di altre cipolle italiane, la disponibilità arriva a settembre, con forme che a seconda del periodo di raccolta vanno dal piatto al tondo. Il gusto è dolce, succulento e croccante.
Tra i primi a credere in questo prodotto di nicchia è stata Aspiag Service – concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar per l’area del Nordest – che già alcuni fa ha inserito la Cipolla Bianca di Margherita IGP nel suo assortimento, organizzando anche eventi dedicati per far conoscere e apprezzare questo prodotto ai clienti. L’ultimo è stato venerdì 8 giugno all’Interspar di Aldignasego (Padova), dove Lello Lacerenza, chef dell’Antica Cucina di Barletta ha intrattenuto i clienti nel corso della giornata con tanti piatti e stuzzichini preparati con questo straordinario ingrediente, raccontando con simpatia il territorio di provenienza e le proprietà di questa cipolla: nel bulbo sono presenti vitamine, sali minerali, glucosidi solforati e altri oligoelementi con effetti positivi su molte patologie.
Hanno dato supporto all’iniziativa, organizzata dalla category manager Aspiag Service Tatiana Pin, anche alcuni membri del Consorzio di Valorizzazione e Tutela della Cipolla Bianca di Margherita Igp nonché il presidente Giuseppe Castiglione. Il consorzio associa 20 aziende di produzione, quattro delle quali svolgono anche la commercializzazione. “La nostra cipolla – ha spiegato Giuseppe Castiglione – viene prodotta non nel terreno, come di consueto accade, ma nelle sabbie del mare Adriatico. I numeri del 2017 sono stati incoraggianti, arrivando a 22 mila quintali di prodotto certificato venduto, il 30% in più del 2016. L’obiettivo per quest’anno è di mantenere questa percentuale di crescita, favorita dalla richiesta crescente da parte dei gruppi distributivi italiani, principali destinatari del prodotto IGP”.
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