di Carlotta Benini
Ottanta aziende agricole della Piana di Sibari specializzate in agrumi (ma anche in drupacee), che condividono l’obiettivo di coltivare prodotti di qualità favorendo l’aggregazione e creando fattori di competitività sui mercati internazionali. Nata nel 1990, oggi l’Organizzazione di Produttori COAB è una grande forza produttiva, in grado di gestire tutte le fasi di lavorazione, dalla raccolta alla selezione e confezionamento, con tecnologie all’avanguardia, garantendo tempi di consegna rapidi e precisi. Delle 80 aziende che fanno parte della O.P., 77 producono clementine di Calabria Igp, agrumi tipici simili a un incrocio fra un’arancia amara e un mandarino, che in queste terre hanno trovato il loro habitat naturale, sviluppando caratteristiche organolettiche uniche. “A clementine oggi sono investiti circa 550 ettari, per una produzione media di 13 mila tonnellate all’anno”, esordisce il direttore di COAB Francesco Casciaro.
Direttore, una fotografia di inizio campagna? Quali sono le stime produttive?
La campagna di commercializzazione è iniziata da due settimane (intorno al 10 di ottobre, ndr) con le varietà precoci. Abbiamo terminato la varietà Caffin e stiamo per terminare la varietà Spinoso, inoltre sono già sul mercato anche Corsica2 e SRA89. Per fine ottobre inizieremo con la varietà Comune, che ci accompagnerà sino a fine gennaio, per passare poi a febbraio a Hernandina. Rispetto alla scorsa campagna si prevede una riduzione della produzione di circa il 10/15% dovuta essenzialmente al caldo eccessivo avuto nei mesi di giugno e luglio, che ha causato una notevole cascola dei frutti.
Come si presenta quest’anno il prodotto?
Purtroppo l’andamento climatico avverso, caratterizzato da temperature molto alte che hanno superato i 40 gradi e dall’assenza di piogge da marzo a oggi, ha inciso negativamente sulla pezzatura dei frutti. Le caratteristiche organolettiche sono invece molto buone.
Come si sta muovendo il mercato?
L’andamento di mercato attualmente è in linea con lo scorso anno, in questa prima fase della campagna i prezzi sono soddisfacenti, vista anche la minore disponibilità di prodotto. In ogni caso non ci troviamo di fronte a una domanda superiore all’offerta, anche perchè c’è ancora tanto prodotto spagnolo sui banchi dei supermercati, che a breve sarà completamente sostituito dal prodotto italiano. Bisognerà quindi vedere come si posizioneranno i prezzi tra un paio di settimane, quando l’offerta sarà notevole. Ritengo in ogni caso che il prodotto di calibro sostenuto potrà mantenere un prezzo elevato, visti i problemi climatici che, come già sottolineato poco fa, hanno portato a una minore disponibilità di frutti di elevata pezzatura.
Dove siete distribuiti sul mercato interno?
Il prodotto che COAB commercializza per circa l’80% è destinato alla Gdo italiana, le aree di maggiore presenza sono Lazio, Umbria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte.
Lavorate anche con l’estero?
Il 20% della nostra produzione è destinata all’estero. Negli ultimi tre-quattro anni abbiamo incrementato molto il lavoro verso i Paesi baltici, a discapito di Germania e Austria, dove diventa sempre più difficile poter competere con le produzioni spagnole.
Su quali varietà di clementine state investendo?
COAB in passato ha investito su cultivar più precoci come Caffin e Spinoso e su varietà tardive come Hernadina, rispetto alla pregiata clementina Comune apirene. Oggi invece stiamo dando priorità alla maggiore diffusione della clementina Comune nelle zone pedoclimatiche più favorevoli, al fine di esaltarne la precocità e di conseguenza iniziare in anticipo con la commercializzazione di questo frutto dalle eccezionali caratteristiche organolettiche.
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