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                      Club Candonga: fragole e petrolio in Basilicata? No alla disinformazione

                      Carmela Suriano, CEO del club di prodotto che riunisce i più qualificati produttori di fragole del Metaponto, ha inviato una nota stampa per denunciare un caso di “disinformazione” riportato da un servizio del TG5 del 7 aprile scorso. Lungi dall’essere una landa desolata, sostiene, il Metaponto è in realtà una terra di eccellenze, fragola Candonga in primis, da prendere come modello di sviluppo per l’intero Paese. E rischia di essere danneggiato da questo tipo di informazione

                       

                      Dalla Redazione

                       

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                      La fragola Top Quality, eccellenza del metapontino, promossa dal Club Candonga

                      Basilicata terra desolata e depressa, che rischia “di essere devastata nell’immagine, oltre che dai veleni”? E’ una fotografia che non rispecchia la realtà, quella che appare in un servizio del TG5 del 7 aprile scorso: e il Club Candonga non ci sta. Nel servizio in questione, andato in onda nell’edizione delle 20 condotta da Cesara Buonamici, si parlava del caso petrolio in Val d’Agri e dello scandalo Eni-Total. In particolare si faceva riferimento a fragole, cozze e formaggi, tre produzioni locali che, a quanto pare, risentirebbero dell’impatto ambientale, nonché dell’eco mediatico prodotto dalle inchieste giudiziarie relative al petrolio e allo smaltimenti illecito dei rifiuti.  “Partiamo dalle fragole. – specifica nel servizio la giornalista Maria Luisa Sgobba – Il loro prezzo questa settima è crollato all’improvviso, dopo lo scandalo sul petrolio. Da 5,50 euro al chilo, i produttori del Metapontino ieri li hanno venduti a 2 euro. Già pensano ai risarcimenti…”.

                       

                      “Diciamolo subito: – è la pronta replica di Carmela Suriano, CEO del Club Candonga – la Val d’Agri, recentemente al centro di indagini giudiziarie che riguardano l’estrazione di petrolio, e la piana del Metapontino sono due aree ben separate e distinte, seppur collocate geograficamente entrambe in Basilicata”. L’amministratore delegato del club di prodotto prosegue in una lettera dai toni decisi in cui elenca le motivazioni per cui il Metapontino – territorio particolarmente vocato alla fragolicoltura, dove viene prodotta una varietà, Candonga, che ha caratteristiche organolettiche uniche – rischia in realtà di essere danneggiato da questo tipo di informazione. Così come le sue produzioni.

                       

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                      Carmela Suriano, CEO del Club Candonga

                      “Le campagne di disinformazione di una certa stampa televisiva e di qualche politico rischiano di colpire al cuore una delle realtà più chiare, limpide e pulite che il settore produttivo e agroalimentare lucano abbiano mai conosciuto: il marchio Candonga Fragola Top Quality. Il nostro club, che riunisce i più qualificati fragolicoltori metapontini, è pronto a impugnare tutte le armi di cui dispone per difendere e proteggere un progetto, frutto di impegno e dedizione, che ha portato nel giro di poco tempo alla creazione di un vero modello di crescita e sviluppo per tutto il Mezzogiorno e per l’intero Paese, generando occupazione, benessere e redditività per i produttori”.

                       

                      La notizia del calo dei prezzi veicolata dal TG5, spiega nella nota il Club Candonga, proverrebbe da un comunicato stampa a firma di un consigliere regionale della Basilicata. “Il consigliere parla di cose di cui evidentemente non ha consapevolezza, attribuendo il calo dei prezzi alle recenti vicende giudiziarie piuttosto che alle normali dinamiche di mercato”, continua Carmela Suriano.

                       

                      Il calo delle quotazioni sul mercato italiano, infatti, è iniziato dal periodo post-pasquale ed è riconducibile all’entrata in piena produzione dei principali areali del Sud.

                       

                      “A noi del Club Candonga – incalza la Suriano – preme sottolineare che le nostre fragole sono sottoposte a rigidi controlli e certificazioni da parte di enti terzi e che ogni socio è firmatario di un Manuale di Qualità con regole severe in tema di conformità a tutti i più elevati standard qualitativi. (…) Non permetteremo che venga gettato fango sul nostro progetto, così come fatto in un servizio di un’emittente televisiva nazionale in cui si afferma che la Basilicata rischia di essere devastata nell’immagine oltre che dai veleni. Il rischio è quello di una profezia che si auto-avveri e che produca appunto l’effetto di ‘devastare’ nel giro di pochi secondi l’immagine di un’intera regione, in cui vengono messe insieme ‘fragole, cozze e formaggio’ (e perché non anche il radicchio trevigiano?), prodotti che non hanno nulla in comune tra loro, a cominciare dal territorio di provenienza”.

                       

                      “In conclusione – sottolinea il CEO del Club Candonga – vogliamo invitare tutti coloro che si occupano di informazione ad andare innanzitutto a lezione di geografia ed evitare così di fare brutte figure.Vogliamo inoltre ribadire a gran voce che la Basilicata, e in particolar modo il Metapontino, non sono quelle lande recondite, desolate e depresse, di cui qua e là si sente parlare in questi giorni. Per quel che ci riguarda, e lo ribadiamo con orgoglio, la terra in cui operiamo è un posto splendido, unico al mondo. Le nostre fragole, sottoposte ogni giorno a rigidi controlli di qualità, ne sono la più tangibile testimonianza”.

                       

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