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                      Coface, migliora il quadro economico mondiale, PIL italiano 2015 a +0,4%

                      Coface
                      L’economia mondiale – secondo una nota diffusa ieri da Coface, primaria società di assicurazione del credito – si avvia verso una ripresa graduale. Gli Stati Uniti confermano l’evoluzione positiva registrata nel corso del 2014, grazie al consolidamento della domanda interna: le migliori condizioni del lavoro favoriscono la spesa delle famiglie, e dovrebbe proseguire il recupero degli investimenti in macchinari e infrastrutture. L’Area euro mostra invece ritmi di crescita più contenuti, accompagnati da bassa inflazione

                       

                      Coface ITAIl lento miglioramento delle condizioni finanziarie delle imprese nel vecchio continente non si traduce ancora in una ripresa degli investimenti, mentre ci si attende un contributo positivo dal minor costo del petrolio e dagli scambi con l’estero. I Paesi in posizione più favorevole sono Spagna e Irlanda; anche la Francia e l’Italia registrano un miglioramento, sia pure limitato da fattori di carattere strutturale. In Asia la performance in parte deludente del Giappone dovrebbe migliorare nel 2015, grazie anche agli interventi di stimolo e alle riforme strutturali previsti dal governo. A focalizzare l’attenzione è soprattutto il rallentamento della Cina: le autorità cercano di conciliare ambizioni di crescita ed esigenze di riforma strutturale del sistema economico (sostegno al settore immobiliare e alle piccole imprese da una parte, controllo dei finanziamenti non bancari e del rischio di credito dall’altra); in ogni caso la crescita dovrebbe mantenersi su livelli apprezzabili.

                       

                      In questo scenario l’Italia mostra qualche progresso. Sul fronte della spesa privata, gli ultimi dati su risparmio e potere d’acquisto delle famiglie (entrambi in aumento) rappresentano la premessa per una graduale ripresa dei consumi nel breve termine. Incoraggiante da questo punto di vista è la stabilizzazione del clima di fiducia, sia da parte delle imprese che delle famiglie. Anche il mercato del lavoro (che pure resta sotto osservazione) registra segnali di un leggero miglioramento, con il tasso di disoccupazione tornato a dicembre al di sotto del 13%. In generale si constata un migliore stato di salute finanziaria delle imprese: sebbene Cerved indichi un ulteriore aumento delle procedure fallimentari rispetto allo scorso anno, la stessa fonte conferma il calo di liquidazioni volontarie e procedure di concordato, oltre ad una riduzione dei protesti e dei giorni di ritardo nei pagamenti. Ciò potrebbe portare nel corso del 2015 ad una graduale revisione dei criteri di accesso al credito da parte degli istituti bancari, anche se il livello delle sofferenze resta consistente. Nel secondo semestre 2014 il fatturato e gli ordinativi sul mercato interno hanno subito un rallentamento, in parte compensato dalle vendite all’estero. La componente estera della domanda dovrebbe continuare a fornire supporto nei prossimi mesi, in attesa del recupero sul domestico.