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                      Conad, fatturato a 13,5 mld (+3,5%). Pugliese: “Con Auchan abbiamo conquistato la leadership”

                      In controtendenza rispetto al mercato (-1%), Conad cresce in tutti gli ambiti – fatturato a 13,5 miliardi di euro, quota di mercato al 12,9%, patrimonio netto aggregato a 2,5 miliardi di euro (+6,8%) –, anche negli ipermercati (+0,3%), un format da anni in sofferenza in tutta Italia. Prosegue anche il trend positivo della private label, che si attesta a 3,5 miliardi di euro di fatturato, per una quota di mercato al 29,2%. Oggi Conad è presente in tutte le regioni italiane con 3.174 punti vendita. Con l’acquisizione delle attività di Auchan Retail Italia, inoltre, il gruppo conquista la leadership nella Gdo italiana, come sottolinea l’Ad Francesco Pugliese, sorpassando lo storico “rivale” Coop

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Conad

                      L’Ad di Conad Francesco Pugliese

                      Conad ha chiuso il 2018 con un fatturato della rete di vendita di 13,5 miliardi di euro, 500 milioni in più rispetto all’anno precedente (+3,5%), un quota di mercato del 12,9% (0,4 punti percentuali in più, fonte: GNLC II semestre 2018) e 56.005 addetti, con 3.243 nuovi occupati. Si rafforza la leadership nei supermercati con una quota del 22,4%, superiore di 0,8 punti percentuali a quella del 2017 (fonte: GNLC II semestre 2018). In crescita anche il patrimonio netto aggregato, che raggiunge i 2,5 miliardi di euro (+6,8% rispetto al 2017) e consente di affrontare con la necessaria solidità economica un piano di investimenti 2019-2021 di 1,3 miliardi di euro, di cui 530 milioni nel corso del 2019.

                       

                      «Abbiamo ottenuto ottimi risultati in una fase di perdurante difficoltà per il Paese, riconducibili al nostro modello imprenditoriale di dettaglianti indipendenti associati in cooperativa e alla capacità di essere costantemente impresa per la comunità, vicina alle persone là dove vivono e fanno acquisti – commenta l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese -. Nel sistema Conad ci sono uomini e donne capaci di interpretare ruoli importanti e che lavorano per fare sviluppo; dobbiamo trasmettere gli stessi principi e motivazioni anche ai nuovi soci, coloro che daranno gambe e intelligenza al nostro futuro, nella relazione con il cliente così come nel legame con territori e comunità”.

                       

                      Conad vive una crescita costante, passando dai 9,3 miliardi di euro di fatturato (2009) agli attuali 13,5 miliardi –  con una crescita di oltre il 45,2% in dieci anni – e da una quota di mercato che passa dal 9,9% del 2010 all’attuale 12,9% (fonte: GNLC II semestre 2018). La crescita conferma la validità del modello imprenditoriale cooperativo, in cui a fare la differenza è la presenza capillare del socio imprenditore sul territorio, cha ha consentito di affrontare la crisi economica limitandone gli effetti e di creare occupazione: dal 2014 sono 8.623 i nuovi occupati nel sistema Conad.

                       

                      Conad

                      Il reparto ortofrutta di un supermercato Conad

                      Un modello ancor più valido nei comuni con meno di 5 mila abitanti che coprono il 70% del territorio nazionale, ma sono abitati solo da dieci milioni di persone (un sesto della popolazione). Comuni in cui sta venendo meno quel vicinato di responsabilità e di servizio che la moderna distribuzione stenta a svolgere. Conad è presente in questi piccoli comuni di 19 regioni con 515 punti di vendita – il 16,2% della propria rete – che hanno un’incidenza del 7,5% sul fatturato complessivo del gruppo. Non è solo l’interesse economico a tenere, dunque, ancorati i soci imprenditori a tali realtà, né è solo una vicinanza fisica. E’, invece, il ruolo sociale che questi negozi sono in grado di assolvere, in larghissima parte di piccole dimensioni, di vicinato (486 tra Conad, Conad City e Margherita Conad), in cui fare la spesa è soprattutto un’occasione per incontrarsi e parlare di quanto accade in quelle piccole realtà. Una presenza che va oltre il rapporto tra il venditore e chi fa la spesa, sostenuta da un’organizzazione imprenditoriale che crea sinergie in grado di assicurare un servizio di vicinato.

                       

                      Conad opera in tutte le regioni italiane con 3.174 punti di vendita (25 in più rispetto al 2017) che coprono tutti gli attuali format della moderna distribuzione: 25 Conad Ipermercato, 231 Conad Superstore, 1.099 Conad, 462 Margherita Conad, 970 Conad City, 237 Todis (discount), 20 Sapori&Dintorni e 130 con altre insegne. A questi si aggiungono 134 parafarmacie, 39 distributori di carburanti, 15 Ottico e 26 PetStore. Da segnalare la crescita degli ipermercati, che, ad aprile 2019, a rete omogenea incrementano gli incassi su aprile 2018 dello 0,3% e il numero degli scontrini, aumentati dello 0,9%. Risultati ancora più evidenti a rete assoluta, comprendendo i sei ipermercati del gruppo Finiper situati lungo la costa adriatica oggetto dell’operazione di affitto di ramo d’azienda a fine 2018 e con il cambio di insegna attivo all’inizio dell’anno in corso: +15,1% di incassi e +16,8% di scontrini.

                       

                      Prosegue anche il trend positivo della marca, che si attesta a 3,5 miliardi di euro di fatturato (in crescita del 7% rispetto al 2017) e con una quota di mercato al 29,2% (9,1 punti percentuali sopra la media Italia, fonte: IRI). Marca capace di intercettare i bisogni del cliente – dal food (biologico, senza lattosio, vegano…) al benessere e alla cura della persona – e di innovare l’offerta dando risposta a nuove abitudini di acquisto e di consumo con sempre più identità, posizionamento, relazione e cultura alimentare.

                       

                      Conad

                      Conad cresce del 3,5%, in controtendenza rispetto al mercato (-1%)

                      Conad si misura in un mercato, quello della gdo, caratterizzato nel 2018 dal segno negativo e dove anche il Nord Est – una delle macroregioni importanti in Europa per industria, commercio, finanza, servizi, trasporti e turismo – si scopre vulnerabile con una perdita dello 0,3% di Emilia-Romagna, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia (fonte: Nielsen). Nel 2018 la spesa media delle famiglie (2.571 euro, fonte: Istat) è cresciuta lievemente per il quarto anno consecutivo. Si consumano più uova fresche, spumanti, snack salati e ortaggi di IV gamma, ma meno olio extravergine, olio di semi, carni in scatola, farine e semole (fonte: Ismea-Nielsen, febbraio 2019). In questo scenario Conad ha aumentato la convenienza, garantendo un risparmio medio annuale di 1.645 euro per famiglia con la sola operazione Bassi&Fissi che ribassa in modo continuativo i prezzi di un paniere di 500 prodotti di prima necessità (erano 379 nel 2016 e 425 nel 2017) su cui è applicato uno sconto del 30%. Con offerte e promozioni clienti hanno potuto risparmiare complessivamente 717 milioni di euro.

                       

                      A tali vantaggi si sommano quelli prodotti dai carburanti , dalle parafarmacie e dai negozi di ottica, anche a livello di calmieramento dei prezzi della concorrenza.

                       

                      La realtà del sistema Conad non è solo quella di un’impresa della moderna distribuzione votata al commercio: l’attività del gruppo ha anche una forte valenza sociale. Un impegno che nel 2018 ha prodotto 26 milioni di euro di attività di charity, liberalità e sponsorizzazioni, ma anche iniziative quali il Grande Viaggio Insieme, un percorso di condivisione e ascolto che ha fatto tappa in 14 città per toccare con mano il Paese reale, conoscere le persone, parlare con loro dei problemi, di progetti e di possibili soluzioni. Infine c’è la sostenibilità. Sul fronte ambientale, Conad sta adottando modelli di gestione più sostenibili e indirizzando i clienti verso comportamenti di consumi eco-friendly. Nasce da tali premesse il primo bilancio di sostenibilità del gruppo, focalizzato sulla logistica, tra le attività a maggior impatto ambientale nel settore distributivo. Il costante rinnovamento del parco di automezzi ha portato a una riduzione delle emissioni di particolato del 5,3% rispetto al 2017, nonostante l’aumento delle distanze percorse, mentre l’indice di efficacia del trasporto dei prodotti dai Cedi ai punti di vendita, calcolato sulla base delle percorrenze a pieno, è pari a 1,25 kg CO2e/km (rispetto al valore di 1,38 nel 2017). Sul fronte della mobilità elettrica, l’accordo con Enel prevede l’installazione di 240 colonnine di ricarica negli iper e nei supermercati Conad entro la fine dell’anno. Ad oggi ne sono state posizionate 54 e per altre 150 è attesa l’autorizzazione in tempi brevi.

                       

                      Conad

                      Gli scaffali dedicati ai prodotti salutistici e funzionali in un punto vendita Conad

                      Tra i fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura del bilancio 2018 c’è l’accordo con Auchan Retail per l’acquisizione della quasi totalità delle attività di Auchan Retail Italia. Entra così in Conad una parte importante dei punti di vendita di Auchan Retail Italia (tranne i supermercati gestiti da Auchan Retail in Sicilia e i drugstore Lillapois): ipermercati, supermercati, negozi di prossimità con i marchi Auchan e Simply, disposti sul territorio italiano in modo complementare alla rete Conad. “Con l’operazione Auchan abbiamo conquistato la leadership di mercato: ciò comporta un’ulteriore assunzione di responsabilità nei confronti del mercato e la capacità di dare risposte a nuovi modelli di consumo garantendo, al contempo, l’intera filiera nazionale della produzione – sottolinea l’Ad di Conad –Condividiamo il nostro modello imprenditoriale con tutti gli attori di tale filiera, anche se siamo consapevoli che non potrà essere sufficiente, da solo, a rimettere in moto l’economia del Paese in un anno, il 2019, che l’Ocse vede in stagnazione”.

                       

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