di Eugenio Felice
Conad ha raggiunto nel 2023 una quota di mercato del 15% sul totale Italia. Il direttore generale operativo Francesco Avanzini ha così commentato: “Noi guardiamo all’Europa. In Paesi come Germania e Regno Unito i primi 5 attori controllano almeno il 70% del mercato. In Italia siamo ancora attorno al 50%. Essere i primi del Paese non ci basta. Ma non è una questione muscolare: vogliamo raggiungere dimensioni europee, perché questo significa avere la forza per fare quegli investimenti in innovazione ed efficientamento che ci permettono di restare competitivi. Siamo al 15% di quota di mercato, vogliamo arrivare almeno al 20%“. Edeka in Germania, ad esempio, fattura oltre 65 miliardi di euro, mentre Tesco nel Regno Unito fattura attorno ai 70 miliardi di euro (60 miliardi di sterline). “Nel 2024 ci aspettiamo una crescita attorno al 5% – ha continuato Avanzini – di cui il 3,5% sarà inflazione e l’1,5% crescita reale del business”.
L’inflazione da alcuni mesi pare sotto controllo. Nel 2022 è stata dell’8,1% in Italia. Nel 2023 è attesa al 5,7% (manca dicembre). E nel 2024? Come scrivevamo prima Conad si aspetta un +3,5%. Staremo a vedere. Cosa succederà per i prezzi dei prodotti? Perché nel carrello della spesa l’inflazione è stata molto superiore rispetto all’inflazione media del Paese. “A partire dai primi mesi del 2024 ci aspettiamo un ribasso dei prezzi di alcune merceologie, come i derivati del grano (pasta, biscotti, panificati, farina, etc.) e l’olio di oliva. Stiamo facendo in questi mesi una battaglia feroce con l’industria per abbassare i listini, perché alcune voci di costo che avevano giustificato gli aumenti sono adesso scese di molto, penso al gas che ora quota un terzo rispetto ai massimi raggiunti nel 2022. Per noi è imperativo proteggere il potere d’acquisto delle famiglie italiane”, ha dichiarato Francesco Avanzini.
La consapevolezza della dirigenza Conad è che la competizione con i discount nel business tradizionale, nella vendita di “scatolette” per intenderci, sarà sempre più spinta, richiedendo investimenti crescenti in efficientamento dei processi oltre che in ammodernamento della rete (che spesso di questi tempi fa rima con down-sizing). Nel triennio 2023-2025 per questo duplice scopo sono stati stanziati 2 miliardi di euro, di cui 700 milioni già impegnati nel 2023. “Stiamo stringendo una serie di alleanze perché ai nostri clienti dovremo offrire sempre di più non solo le “scatolette”, ma anche servizi – ha precisato Avanzini – quindi farmacie, para farmacie e diagnostica, quindi pet care, quindi servizi alla mobilità, quindi viaggi, per cui abbiamo stretto un accordo con Welcome Travel: non porteremo i clienti alle Maldive ma alla scoperta dell’Italia e delle sue eccellenze gastronomiche. In futuro prevediamo che il 50% dei margini di Conad deriveranno da questi servizi”.
Durante la conferenza stampa Conad di Milano è stato mostrato un video dello store a insegna Tuday aperto a Verona lo scorso 8 novembre. Presto ovviamente per fare un bilancio ma le idee sono chiare: “Tuday non rappresenta il supermercato del futuro di Conad“, ha messo in chiaro Avanzini. “Di sicuro è un format che continueremo a sperimentare, ne apriremo altri, va bene solo per le piccole metrature, sarebbe impensabile in un ipermercato, e lo vediamo adatto a quei contesti in cui si fa fatica a reperire la manodopera, come le vallate montane”. Il Tuday di Verona, gestito dalla cooperativa DAO di Trento, ha una superficie di circa 200 metri quadrati ed è a elevata automazione, con assenza del personale di cassa. “Anche l’e-commerce – ha aggiunto Avanzini – lo presidiamo, è già attivo in tutta Italia, ma resterà una nicchia. Se ne parla da anni in Europa ma ovunque è al 3%, se escludiamo i grandi contesti urbani come Londra”.
L’intelligenza artificiale – AI è considerata la più grande rivoluzione dall’avvento di internet, destinata a influenzare pesantemente l’economia e la società in cui viviamo. Diversi attori della grande distribuzione, come Europin e la stessa Conad, stanno già sperimentando l’AI nei riordini. Si occupa quindi l’intelligenza artificiale di mettere a sistema tutti i dati e in modo ottimale mandare la comunicazioni di riordino ai fornitori. Questo varrà anche per i listini. “Con i fornitori parleremo sempre meno di prezzi e sempre più di progetti e sostenibilità“, ha detto Avanzini. “L’intelligenza umana non sarà sprecata su attività che possono essere fatte meglio dall’AI, ma orientata sull’ascolto delle esigenze dei clienti e sulla lettura del cambiamento in corso”. Di sostenibilità, peraltro, durante l’incontro con la stampa si è parlato parecchio e si è aggiunta nella piramide strategica – intesa come gli elementi caratterizzanti e portanti del mondo Conad – agli altri due pilastri: il socio e l’insegna.
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