L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Coronavirus, biologico: boom di vendite in tutto il mondo, Italia compresa

                      L’alimentare biologico sembra essere premiato dai consumatori durante la quarantena. Secondo l’indagine svolta da Assobio in collaborazione con Nielsen, gli italiani, alla ricerca di qualità e sicurezza, hanno acquistato molto più bio rispetto a marzo 2019. L’ortofrutta biologica registra un boom del 24,8%, un dato che fa riflettere visto che l’ortofrutta convenzionale ha registrato un +18,2%. Ma il trend positivo per il bio non si ferma all’Italia. Il coronavirus sta portando a un’impennata della domanda di alimenti bio e sostenibili in molte parti del mondo. Secondo la ricerca “Ecovia Intelligence” i retailer di tutto il mondo stanno registrando un forte aumento delle vendite del biologico, trend che si prevede continuerà negli anni a venire. Sembra quindi confermata l’ipotesi secondo la quale a ogni allarme alimentare e sanitario corrisponda un picco iniziale di vendite e una successiva domanda sostenuta di prodotti biologici

                      Dalla Redazione

                      biologico

                      L’attenzione per la salute, la sicurezza e la qualità dei prodotti che il coronavirus porta con sé aumenta la velocità di crescita delle vendite di biologico. La ricerca di Ecovia Intelligence ha infatti evidenziato che i retailer di tutto il mondo stanno registrando un forte aumento delle vendite dei prodotti biologici, sopratutto nell’online. Whole Foods Market, il più grande rivenditore di alimenti biologici del mondo (di proprietà di Amazon), ad esempio, ha dovuto limitare il numero dei suoi clienti online a causa di una domanda senza precedenti.

                      Nel Regno Unito, Abel & Cole ha registrato un aumento del 25% degli ordini, così come anche Riverford sta registrando un aumento della domanda. Nourish Organic, un rivenditore indiano online, a marzo ha registrato un aumento delle vendite del 30%. I negozi di alimenti biologici e salutistici che sono rimasti aperti in molti Paesi stanno inoltre attirando nuovi acquirenti, mentre i clienti esistenti stanno spendendo di più. In Francia, alcuni negozi di alimenti biologici stanno registrando un aumento delle vendite di oltre il 40%.

                      Questa impennata della domanda però sta portando anche dei problemi all’offerta: l’industria degli alimenti biologici è, mai come oggi, globale, con network internazionali di fornitura ora sotto pressione. “Molte delle materie prime utilizzate dalle aziende europee e nordamericane di alimenti biologici sono prodotte in Asia, America Latina e Africa. E i blocchi alle frontiere stanno affaticando sempre più le catene di approvvigionamento. Ad esempio, l’India è una delle principali fonti di tè biologico, erbe, spezie e ingredienti correlati. Le misure di emergenza introdotte a marzo hanno fermato la lavorazione degli alimenti e le esportazioni”, afferma il report di Ecovia.

                      E in Italia? Il Bel Paese è leader europeo per numero di agricoltori biologici, che sono oltre 68 mila, e d’imprese di trasformazione (oltre diecimila), le vendite nella grande distribuzione a marzo sono aumentate del 19,6%, con picchi nei discount (+23,7%) e nei piccoli supermercati di quartiere: +26,2%.

                      Oltre ai prodotti per riempire la dispensa, l’indagine svolta da Assobio in collaborazione con Nielsen rivela che l’ortofrutta ha registrato un vero boom, con una crescita del 24,8% rispetto a marzo 2019 (un valore ancora più significativo, se si considera che le vendite di quella non biologica sono cresciute “solo” del 18,2%). Boom anche per la carne bovina e di pollo biologica, i cui consumi sono aumentati del 42,2% contro un incremento della carne non biologica “solo” del 29%. In forte crescita anche i surgelati bio (+44,8%), contro un +29,5% di quelli convenzionali.

                      La corsa agli acquisti nei supermercati ha rilanciato il trend dei prodotti biologici, scelti non solo nelle categorie che hanno maggiormente beneficiato della situazione contingente, ma anche in molte aree del freschissimo, dove l’elemento di rassicurazione del cliente finale ha fatto la differenza“, commenta Nicola De Carne, retailer client business partner di Nielsen Connect.

                      E se sono brillanti i dati degli acquisti domestici nella grande distribuzione, dove i prodotti biologici competono fianco a fianco con quelli delle grandi marche tradizionali, sono migliori anche nel canale dei negozi interamente biologici. “La rete di vendita è costituita da circa 1.400 negozi per lo più indipendenti, ed è difficile disporre del dato complessivo, ma da rilevazioni su un campione di circa 500, l’incremento degli acquisti è stato del 28,8%”, dettaglia Roberto Zanoni, presidente di AssoBio. Salvo l’occasionale scarsità di uova, farine e lievito (anche tra i consumatori del biologico è esplosa la passione per pizze e torte), l’impegno delle aziende è riuscito a soddisfare la domanda.

                      Gli italiani costretti a casa prestano più attenzione a cosa mangiano, premiando la qualità e la sicurezza delle nostre filiere, nei cui confronti il ministro Bellanova ha espresso fiducia e l’auspicio di una rapida approvazione della nuova legge sul biologico già approvata alla Camera e da più di un anno ferma in Senato, una vicinanza di cui la ringraziamo”, conclude Zanoni.

                      Guardando questi dati sembra quindi confermata l’ipotesi secondo la quale a ogni allarme alimentare e sanitario corrisponda un picco iniziale di vendite e una successiva domanda sostenuta di prodotti biologici. Ne è un esempio la crisi della BSE nel 2000 che ha fatto crescere la domanda di prodotti a base di carne biologica in Europa con vendite sostenute anche negli anni successivi. Allo stesso modo, nel 2004 la SARS aveva portato a un aumento della domanda di alimenti biologici in Cina (e in Asia).

                      Copyright: Fruitbook Magazine